
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha chiesto agli Ambasciatori in Italia della Gran Bretagna, Christopher Prentice, e della Repubblica Federale di Germania, Reinhard Schäfers, di rappresentare, ai rispettivi Paesi, gli atteggiamenti di scarsa attenzione nei confronti del Governo e delle istituzioni italiane in relazione alla trattativa tra i vertici Kion e quelli di Frazer Nash.
E lo ha fatto scrivendo loro una lettera chiedendo anche di “intervenire affinchè entrambe le aziende ritornino al tavolo di confronto, con un adeguato livello di rappresentanza, onorando così gli impegni assunti con le Istituzioni italiane, consentendo di esplorare ogni possibile via alla ricerca di una positiva conclusione della vertenza”.
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Bari, 7 giugno 2013
Prot. n.2227/SP
lo stabilimento O.M. di Bari ha rappresentato per decenni un vero e proprio fiore all'occhiello del sistema industriale pugliese; una storia che la multinazionale tedesca Kion ha deciso bruscamente di interrompere a partire dal mese di aprile 2012, con drammatici riflessi occupazionali.
La speranza dei trecento lavoratori pugliesi di poter continuare a lavorare in quello stabilimento era legata all’offerta presentata da una società inglese, Frazer Nash, per la reindustrializzazione del sito produttivo e la realizzazione di taxi ibridi. Sulla base di tale offerta era stata stipulata una prima intesa tra la Kion e la Frazer Nash, presso il Ministero dello Sviluppo Economico in data 15 gennaio 2013, che avrebbe dovuto condurre ad un definitivo accordo nelle settimane successive. In data 26 aprile le società coinvolte hanno invece comunicato la rottura delle trattative, senza rendere note le cause.
La società Frazer Nash, nonostante avesse assicurato la sua partecipazione all’incontro svoltosi presso il Ministero il 5 giugno u.s., non ha ritenuto di assicurare una propria presenza qualificata con un proprio rappresentante per valutare lo stato delle trattative. Né ha ufficialmente comunicato i motivi della interruzione delle stesse.
Non posso che segnalarLe la gravità del mancato rispetto di un Accordo siglato con i massimi livelli delle Istituzioni italiane affinchè si faccia interprete presso il Governo Inglese del sentimento di stupore e di amarezza generato da un comportamento gravissimo ed inaccettabile, nonché di viva preoccupazione per i risvolti sociali che la vicenda rischia di produrre sul territorio pugliese.
Sono sicuro che il Suo intervento possa indurre l’azienda a tornare al tavolo di confronto con un adeguato livello di rappresentanza della capogruppo inglese, onorando così gli impegni assunti con le istituzioni italiane, consentendo di esplorare ogni possibile via alla ricerca di una positiva conclusione della vertenza.
Sicuro di un Suo cortese riscontro,
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S.E. Cristopher Prentice
Ambasciatore Britannico in Italia
Via XX settembre 80/a
00187 ROMA

Bari, 7 giugno 2013
Prot. n.2228/SP
lo stabilimento O.M. di Bari ha rappresentato per decenni un vero e proprio fiore all'occhiello del sistema industriale pugliese; una storia che la multinazionale tedesca Kion ha deciso bruscamente di interrompere a partire dal mese di aprile 2012. I drammatici riflessi occupazionali di questa scelta sono evidenti.
La speranza dei trecento lavoratori pugliesi di poter continuare a lavorare in quello stabilimento era legata all’offerta presentata dalla società inglese Frazer Nash per la reindustrializzazione del sito produttivo e la realizzazione di taxi ibridi. Sulla base di tale offerta era stata stipulata una prima intesa tra la Kion e la Frazer Nash, presso il Ministero dello Sviluppo Economico in data 15 gennaio 2013, che avrebbe dovuto condurre ad un definitivo accordo nelle settimane successive. In data 26 aprile le società coinvolte hanno invece comunicato la rottura delle trattative, senza rendere note le cause.
L’interlocuzione con i vertici italiani dell’azienda, tanto a livello nazionale che a livello regionale, non ha condotto ad alcun risultato.
Gli stessi interlocutori inglesi non hanno mancato di denunciare un atteggiamento assai poco costruttivo manifestato dai rappresentanti di Kion-OM per tutta la durata della difficile trattativa. Purtroppo, altrettanto assente si è rivelata la corporate - lasciando la trattativa in mano a intermediari privi di ogni potere decisionale - nonostante nel corso di un incontro istituzionale abbia sottolineato il grande rilievo che attribuisce ai principi della responsabilità sociale di impresa.,.
Non posso che segnalarLe la gravità del mancato rispetto di un Accordo siglato con i massimi livelli delle Istituzioni italiane affinchè si faccia interprete presso il Governo tedesco del sentimento di stupore e di amarezza generato da un comportamento gravissimo ed inaccettabile e per una Sua valutazione circa l’opportunità di un intervento presso i massimi vertici aziendali del gruppo Kion.
Sono sicuro che il Suo intervento possa indurre l’azienda a tornare al tavolo di confronto con un adeguato livello di rappresentanza della capogruppo tedesca, onorando così gli impegni assunti con le Istituzioni italiane, consentendo di esplorare ogni possibile via alla ricerca di una positiva conclusione della vertenz
E’ quanto mai auspicabile, inoltre un Suo autorevole intervento affinchè i vertici aziendali desistano dall’assumere posizioni di conflitto con le iniziative di protesta messe in atto dai lavoratori tanto da che esacerbare ulteriormente tensioni sociali e compromettere l’ordine pubblico
Sicuro di un Suo cortese riscontro, La saluto cordialmente
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S.E. Rainhard Schafers
Ambasciatore della Repubblica Federle
di Germania
Via Sam maritino della Battaglia, n.4
00185 ROMA
(gelormini@affaritaliani.it)