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Parco del Gargano, bomba ecologica Rifiuti illeciti smaltiti a Manfredonia

Non si sa più come contenerli. Spuntano dappertutto. Il sottosuolo meridionale è come un panzerotto ripieno, che appena provi a morderlo ne sei inevitabilmente schizzato, e poco importa se hai assunto la posa classica per evitarlo: il danno è fatto e le macchie si vedono.

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L’arrivo di imprenditori dal Nord, celebrati come pionieri di un nuovo turismo e salvatori delle sorti precarie di destinazioni eccellenti della destinazione Puglia in generale, e del Gargano in particolare, in realtà è coinciso con l’impennata di aree ‘celate’ di stoccaggio per lo smaltimento di rifiuti illeciti e dannosi, e l’affossamento di destinazioni di pregio nel variopinto panorama dell’offerta turistica locale.

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E’ di queste ore l’arresto di 6 persone, titolari di tre società di Manfredonia e Vico del Gargano, a cui viene contestato il presunto smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, documentato grazie a video, intercettazioni e rilievi fotografici.

A finire in carcere sono stati: Giuseppe Bergantino, Antonio Mastromattei, Lorenzo Rocco e Michele Silvestri, Francesco e Angelo Pio Rinaldi. A seguito di un'indagine partita casualmente durante l'inchiesta garganica sul quadruplice omicidio di San Marco in Lamis dell'agosto 2017.

Pare si apprestassero a costruire un Bed & Breakfast, in pieno Parco Nazionale del Gargano, ma su un’area di 11mila metri quadri, in cui si è riscontrato l’illecito smaltimento di amianto, insieme a più di 70 tonnellate di altri rifiuti speciali, costituiti da inerti da demolizione (materiale ferroso, bidoni in plastica, piastrelle e mattoni), in agro di Manfredonia (Fg), non lontano dalla chiesa di Santa Maria di Siponto).

A tal proposito, la Procura ha disposto una consulenza tecnica per calcolare anche i costi che lo Stato dovrà sostenere per bonificare l'area, stimati al momento in 170mila euro. Oltre agli arresti, i militari hanno eseguito il sequestro preventivo dell'area adibita a discarica abusiva e dei tre automezzi utilizzati per i conferimenti illeciti, del valore complessivo di circa 300mila euro.

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Tra i primi a commentare l’intervento dei Carabimieri del Noe di Bari e del Comando Provinciale di Foggia è stato l’assessore all’Ambiente Gianni Stea: “Un vertice con i rappresentanti delle Istituzioni, enti locali, forze dell’ordine e tecnici, affinché al fianco delle sacrosante indagini della Magistratura e dei Carabinieri del Noe - che ringrazio per la continua attività a tutela dell’ambiente - ci si possa attivare immediatamente per la bonifica e messa in sicurezza dell’area protetta del Parco del Gargano usata, da un’organizzazione che non esito a definire ecomafiosa, come discarica di rifiuti anche classificati come pericolosi”.

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“Una vera e propria bomba ecologica in una zona che ha ottenuto numerosissimi riconoscimenti internazionali - sottolinea Stea - pertanto è compito fondamentale dell’assessorato, che mi è stato affidato, una continua attività a difesa di queste oasi naturalistiche, che rappresentano patrimoni unici e dal valore straordinario per l’intera comunità pugliese, ma che purtroppo, sovente, entrano nel mirino degli ecocriminali”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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