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Petruzzelli, nuova produzione 'Il gatto con gli stivali'

a  nuova produzione della Fondazione Petruzzelli “Il gatto con gli stivali” debutterà al Petruzzelli martedì 15 maggio alle 17.00 (e in replica alle 18.30).  A comporre le musiche dell’opera Nicola Scardicchio, autrice del libretto e della regia dello spettacolo Maria Grazia Pani.  Dirigerà l’Orchestra del Teatro Petruzzelli Alvise Casellati, maestro del Coro Fabrizio Cassi. A curare le scene Francesco Arrivo, i costumi Luigi Spezzacatene, il disegno luci Gianni Mirenda

gatto stivali petruzzelli
 

A dar vita allo spettacolo Valentino Buzza (il gatto), Paola Leoci (La gattina Berenice), Daniele Adriani (Fortunato, ovvero Marchese di Carabà), Carlo Sgura (Antonino, fratello di Fortunato), Francesco Auriemma (Fanigliulo, altro fratello di Fortunato), Alberto Comes (Il Re di Bordonia), Teresa Di Bari (La Regina di Bordonia), Claudia Urru (La Principessa), Kamelia Kader (La Strega Vastrusa). 

"Dopo 'Il giovane Artù e Aladino e la sua lampada' , con 'Il gatto con gli stivali' ancora una volta ci imbattiamo in un racconto di formazione", scrive il maestro Nicola Scardicchio, "Artù sotto la guida di Merlino conquista Excalibur, la spada che lo renderà Re; Aladino, istruito dal Mago pseudo-zio, trova la magica lampada che lo rende capace di realizzare i sogni più arditi".

"Il giovane Fortunato eredita dal padre un gatto molto particolare", ricorda Scardicchio, "Ad un fratello fu destinato un mulino ed all’altro un buon mulo, a lui un gatto che però parla ed è mercurialmente abile, astuto, realizzatore. Forse il padre ha lasciato al figlio minore quella creatura magica che lo avrebbe sostenuto portentosamente perché sapeva che solo il ragazzo avrebbe saputo bene cosa fare e come realizzare la più fantastica avventura".

Pani Scardicchio Speccacatene Biscardi
 

"Artù ed Aladino hanno a che fare con la magia, intesa come cosa misteriosa ma reale e verosimile - spiega il Maestro - Fortunato ha un gatto che parla, consiglia, organizza. Gli stivali lo rendono operativo ed egli farà ricco e felice il suo desolato padrone. E per il suo riscatto dalla miseria anche per Fortunato ci sarà un’iniziazione vera e propria: entra nudo e povero nelle acque del lago e ne esce battezzato marchese e presto riccamente vestito di panni principeschi".  

"Nel mettere in musica il bel libretto di Maria Grazia Pani - aggiunge Nicola Scardicchio - ho immaginato una partitura in cui non sarebbe stato opportuno un linguaggio - sia pur giovanilmente - eroico o fiabescamente esotico, come nelle due precedenti opere, ma un carattere di racconto brillante, incline alla scorrevolezza piuttosto che ai rallentamenti contemplativi, caratteri estranei a questa narrazione così speciale. E ho preferito una colorata leggerezza, come da libro illustrato, ispirandomi ai modelli incomparabili ed insuperabili di opere fiabesche come Il flauto magico o La Cenerentola in cui il genio di W. A. Mozart e di G. Rossini hanno trovato i toni perfetti di narrazione in cui leggerezza ed assoluta bellezza hanno raggiunto altezze mirabili e davvero leggendarie". 

"A quei caratteri ho cercato di assimilare la mia partitura - sottolinea l'autore delle musiche - tra temi quasi di filastrocca o girotondo ed altri in cui ho usato le variazioni sui bassi ostinati della Follia o del Ruggiero , quasi ad evocare un ambiente rinascimentale da racconto per grandi e piccini, sempre considerando questi ultimi come il destinatario più esigente ed il meno suggestionabile con atteggiamenti di pseudo-estetiche intellettualoidi".

"Un racconto è un racconto e la musica per me deve suggerirne i caratteri e le sfumature senza artificiosità o sofisticazioni - conclude il maestro Scardicchio - rinunciando all’esibizione di virtuosismi compositivi evidenti e sovresposti, piuttosto celando la tecnica per lasciare tutto lo spazio espressivo alla comunicazione più diretta possibile. Questa è quantomeno la mia aspirazione e speranza: mi auguro che questa presunzione non deluda chi verrà a vedere e sentire la storia di un ragazzo e del suo magico e ben calzato Gatto". 

La fiaba del Gatto con gli stivali è una delle più popolari e delle più tramandate dagli scrittori favolisti - racconta Maria Grazia Pani - i quali, traendo spunto dal nucleo originario della tradizione orale, lo hanno modificato e variato, nel corso dei secoli.  La prima forma scritta è quella di Francesco Straparola, nella raccolta Le piacevoli Notti del 1550, in cui sono protagonisti il giovane Costantino Fortunato, e la sua gatta “fatata”. La gatta è ancora protagonista, nella fiaba di Gianbattista Basile, inserita ne 'Lo cunto de li cunti', del 1634, ambientata a Napoli, in cui la gatta “parlante” e “compassionevole” prende a cuore le sorti del suo padrone, e grazie alla sua furbizia riesce a trasformarlo da pezzente in signore. 

È solo con I racconti di mamma oca, di Charles Perrault nel 1697, che la gatta diventa un gatto, anzi il gatto, “Le maitre chat o Le chat Bottè”, ovvero “Il mastro gatto o Il gatto con gli stivali”. Perrault umanizza ulteriormente il personaggio del gatto facendogli calzare gli stivali, alla moda barocca, elemento che diverrà distintivo e che codificherà definitivamente il gatto nell’immaginario collettivo. Inoltre Perrault introduce il personaggio dell’orco mago, del tutto assente nelle precedenti versioni". 

Manifesto Il gatto con gli stivali
 

"Dopo uno studio approfondito ho deciso, insieme al compositore Nicola Scardicchio, di ispirare la nostra storia al gatto francese di Perrault - precisa la regista - pur prendendo alcuni spunti dalle versioni di Basile e pur mantenendo il nome di Fortunato (come in Straparola), per il giovane figlio del mugnaio, alias Marchese di Carabà". 

"Nel libretto che ho scritto per questo Singspiel, (in cui alla semplicità e all’immediatezza linguistica, si alternano anche termini desueti, tipici della tradizione librettistica italiana, nell’amalgama giocoso degli scioglilingua in metrica, come omaggio all’Opera lirica italiana e in particolare a Gioacchino Rossini) la trama dell’opera mantiene la struttura della narrazione della fiaba di Perrault, in cui i veri protagonisti sono il gatto e il suo padrone.  

"Una delle novità drammaturgiche di questo libretto - prosegue Pani - è legata alla presenza di alcuni personaggi originali che vanno a completare l’impianto scenico della pièce: la Gattina Berenice, la Regina , la Principessa, e la Strega Vastrusa, che sostituisce il personaggio dell’orco.  Il rapporto che si crea tra il gatto e la Gattina Berenice è del tutto nuovo e frutto della mia fantasia. 

Bozzetti dei fondali di Francesco Arrivo 2
 

"La Gattina Berenice creata in onore delle “gatte” delle versioni di Straparola e Basile, è dama di compagnia della Principessa, la quale per la prima volta nella storia di questa fiaba, si esprime con pensieri suoi e ha una psicologia ben precisa, mentre nelle precedenti versioni era un personaggio muto e vuoto che subiva le decisioni di suo padre. 

"In definitiva - conclude Maria Grazia Pani - è alla morale di Perrault che si ispira la morale di questa storia: l’intelligenza e la capacità di cavarsela, intese come qualità necessarie per la sopravvivenza e fondamentali per trovare il modo per affrontare i problemi e risolverli, sono la vera ricchezza. L’ingegno, la fantasia e il coraggio, insieme ad innate capacità registiche, sono le virtù che permettono al gatto di cambiare in meglio il proprio destino e quello del suo padrone. 

E' quindi il gatto, alla fine dell’opera, a lanciare il suo messaggio ai bambini: 'Ricordate che bisogna osare, perché l’ingegno e la capacità possono trasformare ognuno di voi in un Marchese di Carabà! E se qualcuno vi spezza le ali , non preoccupatevi, avete i pensieri! Con quelli si vola per davvero e si può cambiare il mondo intero!”. 

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L’opera sarà in programma al Teatro Petruzzelli in matinée per le scuole a partire da mercoledì 16 maggio, fino a giovedì 31 maggio e da giovedì 22 novembre  a mercoledì 28 novembre.

In cartellone anche recite pomeridiane aperte a tutti: martedì 15 maggio alle 17.00 ed alle 18.30, sabato 19 maggio alle 17.00 ed alle 18.30 , domenica 20 maggio alle 18.30, sabato 26 maggio alle 17.00 ed alle 18.30, domenica 27 maggio alle 17.00 ed alle 18.30 e sabato 24 novembre alle 17.00 ed alle 18.30 e domenica 25 novembre alle 18.30. Il costo dei biglietti per le pomeridiane in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it sarà di 5 euro, con il posto numerato. Per informazioni: 080.975.28.10.   

Per informazioni: ufficio scuola@fondazionepetruzzelli.it – 080.975.28.35. 

(gelormini@affaritaliani.it)

 

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