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Petruzzelli prima per 'Giacomo Puccini' di Gelormini-Vaccari
Puccini 10

di Silvia Voiterbo

Un incontro con tre persone di alto livello culturale. Antonio Gelormini e Giandomenico Vaccari, presentati da Fabrizio Versienti, hanno scritto un libro su Puccini, unendo considerazioni diverse e personali che ne fanno un testo aggiornato e talvolta provocatorio.

Emergono i ricordi come quando Antonio racconta di lui giovanissimo e senza soldi, che va a vedere a Foggia la prova generale della Madama Butterfly che diventa il suo primo amore, e lo introduce nel mondo magico dell’Opera lirica.

Puccini è provocatore, con personaggi femminili tutti tragicamente perdenti, e con un approccio visivo che ricorda talvolta quello successivo cinematografico. I commenti sull’opera pucciniana si succedono, e coinvolgono il racconto di Puccini, che viene a Bari nel 1895 al teatro Piccinni, suscitando un entusiasmo di folla che farà realizzare più tardi il Teatro Petruzzelli, di cui già si parlava, per offrire a Bari un luogo rappresentativo dell’opera più adeguato.

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Emerge la necessità che la musica venga insegnata a scuola, perché i ragazzi che ora vengono convogliati a teatro con le classi, hanno bisogno di conoscere quello che vanno a vedere e scegliere l’opera non in gruppo, ma da soli, andandoci con un amico, con un genitore, con la propria compagna, perché non è una scelta di massa, ma di profonda conoscenza dei capolavori che la Storia ci tramanda.

Puccini è sicuramente un decadentista, con una visione della vita antipolitica, che non crede nel miglioramento delle condizioni di vita. Emerge anche la grandiosità raggiunta dal Teatro Petruzzelli con le rappresentazioni pucciniane realizzate nel periodo di gestione-Pinto, con una provocazione culturale e sociale che hanno segnato un’epoca indimenticabile.

Nei ricordi anche l’apporto musicale dato da Giannini, con il suo salotto in via Sparano, dove i più grandi musicisti andavano a scegliere gli strumenti con cui avrebbero suonato a teatro, e dove ogni settimana si proponevano incontri interessanti, spesso indimenticabili. Molte domande, talvolta complesse per la grande preparazione di Gelormini e Vaccari nel rispondere, e un tono culturale alto, ma accessibile che ha reso l’incontro imperdibile.

* Foto a cura di Rocco Lamparelli









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