PugliaItalia
Proroga indagini su vicenda Spina
Emiliano: ‘E’ minestra riscaldata’
Il PM avvisa Michele Emiliano della proroga di indagini sulla vicenda sindaco Francesco Spina nominato consigliere di Innovapuglia
La vicenda che vede il presidente della Regione Puglia oggetto di indagini, per la nomina del sindaco Francesco Spina a consigliere della società Innovapuglia, non si chiude. L’avviso di proroga delle indagini non è certo gradito da Michele Emiliano, che dichiara: “Addirittura i TG nazionali per raccontare di un avviso di proroga delle indagini per un abuso di ufficio di routine che non potrà che portare alla archiviazione del caso perché il fatto non sussiste non appena il giudice avrà il tempo di studiare le carte”.
“Ho nominato un sindaco in un consiglio di amministrazione di una società regionale - ricorda Emiliano - da oltre un anno è noto a tutti che l’opposizione mi ha denunciato, sostenendo che questa nomina non sia regolare. Già scritto su tutti i giornali da mesi. Qualche giorno fa il PM mi fa notificare l’avviso di proroga delle indagini, con discrezione e con molta attenzione alla tutela del segreto istruttorio. Nessuno si accorge di nulla”.
“Ma questo evidentemente fa arrabbiare qualcuno - denuncia Emiliano - che passa la notizia con le stesse modalità di altre violazioni del segreto istruttorio (nelle quali addirittura si preannunziava una acquisizione di dati che poi effettivamente avveniva) che ho regolarmente denunciato per iscritto direttamente al Procuratore della Repubblica prima che la acquisizione dei dati avvenisse”.
“La nomina che ho fatto di quel sindaco è regolarissima e sfido chiunque a dimostrare il contrario, come confermato dal parere Anac (qui allegato)
Non ho dunque nessuna preoccupazione di natura giudiziaria, ma devo comunque stare a spiegare a voi che mi avete eletto, ai miei figli, a mia madre, ai miei fratelli che cosa è la legge Severino (sic!) e che non l’ho violata. Tutto questo grazie ai dei pubblici ufficiali che hanno commesso un reato”.

“L’inconferibilità della nomina di un sindaco in un cda è stata esclusa dall’Anac - asserisce il Governatore - e dagli uffici del mio Gabinetto, perché il sindaco nominato è un semplice consigliere di amministrazione senza deleghe. L’inconferibilità dei sindaci riguarda, infatti, solo il ruolo di presidente con deleghe o di amministratore delegato. In caso di consiglieri di amministrazione senza deleghe non sussiste alcuna inconferibilità. Il fatto di reato quindi tecnicamente non sussiste”.
“Non solo perché mancava totalmente il dolo specifico richiesto dal reato di abuso di ufficio, ma perché manca del tutto la illegittimitá amministrativa che costituisce “il fatto” centrale della fattispecie”.
"I reati che invece sussistono sicuramente e che anzi si ripetono (e che sono stati da me già denunziati al Procuratore della Repubblica), sono quelli dei pubblici ufficiali che veicolano notizie coperte dal segreto istruttorio, determinando una rivelazione del segreto di ufficio e conseguentemente un danno alla mia immagine rispetto a fatti che mai arriveranno ad avere rilievo penale".
“Non discuto la notizia della richiesta di proroga delle indagini - precisa Emiliano - ma la minuziosa descrizione del merito dell’indagine, dettagliatamente riportata dalla stampa ed ignota al diretto interessato, perché non descritta neanche nella citata richiesta. A questo punto, accanto al rapido accertamento della verità, è inevitabile - e sono fiducioso - che la magistratura faccia di tutto per individuare questi pubblici ufficiali che si pongono al di fuori della legge anziché tutelarla”.
“Ma siccome non si può orchestrare fino ai livelli dei media nazionali una cosa così banale – spiega Emiliano - i pubblici ufficiali a me ignoti, che hanno commesso il reato, hanno raccontato o fatto vedere ai giornalisti quanto contenuto negli atti di indagine che invece sono ancora segreti”.
“A questo punto, accanto al rapido accertamento della verità, è inevitabile - e sono fiducioso - che la magistratura faccia di tutto per individuare questi infedeli pubblici ufficiali che si divertono da tempo a proporre alla autorità giudiziaria di Bari fatti privi di fondamento penale, che poi vengono diffusi col solo scopo di danneggiarmi rispetto a fatti la cui legittimità piena non può loro sfuggire. Questi pubblici ufficiali sono certamente fuori legge che tradiscono il loro giuramento di fedeltà alla Costituzione”.

“Chiudo ricordando che solo qualche giorno fa un ex ministro ha ricordato alla opinione pubblica la mia veste di indagato, proprio nel procedimento penale connesso al presente, proprio a causa dei reati commessi dai pubblici ufficiali, che in entrambi i casi stanno violando i loro doveri con l’effetto di danneggiarmi”.
“Sconsiglio chiunque dall’utilizzare i metodi di quel ministro e di attendere la conclusione degli accertamenti. Oltre il 90% delle denunce si conclude con un’archiviazione e non vorrei in questo caso essere troppo danneggiato da banali accertamenti di routine che sono sì doverosi, ma che non possono danneggiare inutilmente un cittadino. Tutti abbiamo il dovere di sottoporci alle indagini della magistratura con la serenità di chi sa di essere innocente e tutti dobbiamo attendere questa verifica prima di saltare alle conclusioni”.
A non perdere l’occasione per togliersi metaforicamente qualche sassolino dalla scarpa, è Raffaele Fitto, eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR: “Noi, a differenza di altri, siamo garantisti sempre, con chiunque, soprattutto con gli avversari. Per questo ciò che oggi ci ha più stupito non è stato apprendere da un articolo di stampa dell’inchiesta che vede coinvolto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, quanto l’attacco da parte suo e di esponenti del suo partito, nei confronti della Magistratura. Vengono auspicati un’inchiesta sugli autori della fuga delle notizie e la non strumentalizzazione politica dell’azione giudiziaria”.
“Come non essere d’accordo…noi, però - ha precisato Fitto - stiamo sempre dalla stessa parte, ora scopriamo che lui ed il suo partito, a seconda della parte che ricoprono, sono ora garantisti ora giustizialisti”.
“P.S. Da circa 30 anni - ha chiosato Raffaele Fitto - in Italia accade che si viene a conoscenza delle inchieste tramite i giornali e le agenzie, ma Emiliano sembra scoprirlo ora, invece ci permettiamo di ricordargli che quando era pubblico ministero accadeva anche ai suoi indagati…ma non si è mai indignato!... Evviva”.

Sulla stessa linea d’attacco Erio Congedo, consigliere regionale Fratelli d'Italia Puglia: "Il governatore Michele Emiliano indagato per abuso d'ufficio per la nomina dell'ex sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, alla carica di consigliere della società pubblica InnovaPuglia. Pur restando garantisti e nell'assoluto rispetto del lavoro della magistratura, che non deve mai essere occasione di polemica politica, non posso esimermi dal segnalare che il centrodestra da mesi cerca di far luce su nomine e incarichi che partono dagli uffici del governatore pugliese. E' stato fatto per l'Arpal, agenzia strettamente legate a questioni occupazionali, conducendo una battaglia mediatica per rendere noto ai cittadini quanto stava accadendo, nonché producendo atti in consiglio regionale”.
“Inoltre - continua Congedo - più di qualche perplessità avevano suscitato certi comportamenti del Governatore e del suo staff in occasione delle elezioni amministrative pugliesi. Sono certo che il presidente Emiliano chiarirà la correttezza del suo operato in sede istituzionale e pubblica, ma di certo la notizia di oggi conferma che il 'sistema Emiliano' nella gestione delle prerogative regionali è da ritenersi inopportuno se non addirittura disinvolto".
Mentre sempre sulla vicenda Spina, Ignazio Zullo, presidente del gruppo di Direzione Italia alla Regione, comunica: “Nel corso della discussione della mozione Cassano il presidente Michele Emiliano ci invitava a rivolgerci nelle Aule della giustizia per dimostrare l'illegittimità della nomina. Invito che non possiamo e non abbiamo raccolto perché siamo garantisti sempre. Per questo l’auspicio è che il presidente Emiliano chiarisca al più presto la sua posizione nell’inchiesta penale sulla nomina di Francesco Spina”.
“Ma non è la prima volta che Emiliano interpreta in modo personale le norme - continua Zullo - d'altronde anche la sua stessa posizione di incompatibilità di presidente e segretario del PD con lo status di magistrato sia pure in aspettativa è stata poi censurata dall'Organo competente. Ad Emiliano mi permetto di dare un consiglio fraterno: sia più prudente nell’interpretare le leggi!”
Piena solidarietà arriva, invece, da Ernesto Abaterusso (LeU/I Progressisti): “Abbiamo appreso la notizia della proroga delle indagini riguardanti il Presidente Emiliano. Siamo come sempre rispettosi verso l’operato della magistratura che, ci auguriamo, compirà presto e bene ogni azione tendente all’accertamento della verità. Allo stesso - aggiunge - modo siamo certi che l’operato del Presidente Emiliano sia stato sempre ineccepibile e si sia svolto nella totale osservanza della legge. Siamo fiduciosi che l’indagine dimostrerà la totale correttezza del Presidente Emiliano che dalla vicenda uscirà più forte di prima. È esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per tornare a vincere le elezioni del 2020”.
“Gli autori del battage pubblicitario su una vicenda irrilevante - prosegue Abaterusso - torneranno a casa come i pifferi di montagna, che partirono per suonare e tornarono suonati”.

"Quanto sta succedendo in queste ore a Michele Emiliano è francamente troppo”, dice con sconforto Francesco Boccia (Pd): “Il Presidente della Regione ha più volte chiarito come ogni atto amministrativo di nomina sia stato effettuato rispettando le norme. Su quelli oggetto di questo surreale dibattito c'è anche il parere della stessa Anac che ha escluso l'inconferibilità nella nomina. Anche la più penose campagna di denigrazione politica ha dei limiti e questa li ha francamente superati tutti”.
“Trasformare il presidente della Regione Puglia, che era e resta un magistrato con la schiena dritta prima ancora di essere un leader politico, in un indagato da prime pagine di siti e telegiornali nazionali – afferma con forza Boccia - mi sembra una cosa fuori luogo, sproporzionata e sbagliata. Michele era e resta egli stesso garante del rispetto delle regole; giudicatelo per le scelte politiche ma mettere in dubbio la sua onorabilità è davvero una cosa surreale".
Anche il Consigliere Pino Romano interviene con una nota sulla proroga indagini a carico del Presidente Emiliano: “La campagna elettorale è iniziata da tempo, o forse non si è mai conclusa, ed è evidente a tutti che in essa gli avversari politici ne approfittano per amplificare con modi e toni spesso scomposti, le doverose richieste di verifica di atti di ufficio che ad un Presidente di Regione si richiedono nel corso del suo mandato. Ma chi conosce il mio, il nostro Presidente Michele Emiliano, sa benissimo che ha davanti un uomo di integerrimo rigore, conoscitore attento di leggi e procedure d’ufficio”.

“No, Michele non ha bisogno di difensori - incalza Romano - e non cadrà mai nella trappola di chi lo vuole nemico della giustizia; proprio lui che della legge ne ha fatto una scelta di vita, svolgendo per anni il ruolo di Magistrato. Quindi non lo difenderò, fiducioso del lavoro della magistratura e certo del corretto svolgimento delle procedure di nomina in questione. Permettetemi però di essergli pubblicamente vicino, e di inorridire verso chi strumentalizza e disinforma su fatti e nello specifico avvisi di proroga di indagini che sono a garanzia dei soggetti in questione. Questa ennesima sovraesposizione mediatica di un fatto di minima rilevanza politica è l’ennesimo tentativo di appannare l’immagine forte e determinata di Politico dalla pelle dura”.
“Ecco perché – conclude Romano - sento il dovere di condividere le sue riflessioni e di esprimergli il mio sostegno e la mia piena fiducia. Esiste un tempo nella vita in cui non serve fare strategie di opportunità (o opportunismo) su quel che accade intorno a noi. Ed io che di politica ne ho fatta e vista da quarant’anni a questa parte sono fermo sul giudizio positivo del Presidente Emiliano. Il tempo permetterà a tutti di chiarire, e forse anche a qualcuno di chiedere scusa”.
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: ANAC, la Delibera sul caso Emiliano/Spina