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Provincia di Foggia: ai Carabinieri il contrasto del 73% dei reati
In Capitanata la criminalità organizzata e "non" si conferma spregiudicata ed efferata con una capacità di pervadere il tessuto sociale e imprenditoriale.
di Ines Macchiarola
In Capitanata la criminalità organizzata e "non" si conferma spregiudicata ed efferata con una capacità di pervadere il tessuto sociale e imprenditoriale, affermandosi attraverso azioni intimidatorie di inaudita ferocia e potere economico consolidato da un'ampia gamma di reati che spaziano dal narcotraffico, all'usura, estorsione, detenzione e traffico di armi, fino allo sfruttamento e intermediazione illecita di manodopera. Ma altrettanto efficaci sono state le operazioni di contrasto delle F.F. O.O. Nell'anno 2023 è stato registrato un calo della delittuosità complessiva pari a meno del 6 per cento.
Sono questi alcuni dati emersi dal bilancio elaborato dall'Arma dei Carabinieri in Provincia di Foggia, che ha preso in carica il contrasto del 73 per cento dei reati totali. Il Comando ha assicurato un costante controllo del territorio - fatta esclusione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica o iservizi consorziati con altre FF.PP. - impiegando 34.431 pattuglie e 64.894 Carabinieri.
In particolare, nell'arco di 12 mesi, 25 dicembre incluso, sono stati eseguiti 979 arresti di cui 596 in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare. 35 le principali operazioni di servizio condotte durante l’anno nei confronti di 269 indagati sottoposti a misura cautelare. Tra queste si registrano azioni coordinate di intelligence dell'Arma che hanno condotto ad eseguire provvedimenti di misura cautelare a carico di indiziati di omicidio di tipo mafioso.
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Va ricordata l'operazione del Comando provinciale di febbraio 2023 che ha portato all'esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di una persona detenuta al regime penitenziario differenziato del 41 bis O.P., gravemente indiziata di tentato omicidio plurimo e pluriaggravato dal metodo e dall’agevolazione mafiosa della compagine criminale del clan “Moretti-Prellegrino-Lanza”, porto illegale di armi da fuoco, anche da guerra, e ricettazione; reati che sarebbero stati commessi in occasione del tentato omicidio di matrice mafiosa all’indirizzodello storico capo clan SINESI Roberto, al vertice della batteria “Sinesi-Francavilla”, avvenuto inpieno giorno, a Foggia, nel Rione “Candelaro”, il 6 settembre 2016, mentre lo stesso si trovava inauto con la figlia ed il nipotino di soli 4 anni.
Nello stesso mese, si registrano altre misure cautelari a carico di 3 persone gravemente indiziate a vario titolo di omicidio aggravato dal metodo mafioso, porto illegale di armi da fuoco con matricola abrasa, ricettazione e violenza privata; reati che sarebbero stati commessi in occasione dell’efferato omicidio di Giuseppe Lafranceschina, avvenuto in pieno giorno a Trinitapoli (BT) il 3 giugno 2020. A seguire: almeno 3 operazioni per tentato omicidio, 1 per tentato omicidio per mafia, 2 perindiziato di delitto di femminicidio e tentato omicidio, 1 per concorso in omicidio. Tra queste azioni di repressione e contrasto dei reati efferati va incluso il fermo di indiziato didelitto del P.M. Eseguito a settembre dal Comando nei confronti di una persona accusata dell’omicidio, avvenuto a Foggia il 28 agosto 2023, ai danni di una 72enne titolare di una tabaccheria.
Tra le Operazioni antimafia, invece, si ricordano quella portata a termina dai CC in collaborazionecon il R.O.S. che ha condotto all'esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 persone accusate dei reati in concorso di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso di apparati telefonici all’interno di istituti di detenzione, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa alla consorteria cosiddetta “Li Bergolis - Miucci”. Nell'operazione “Game Over” del Comando Provinciale 82 persone vengono accusate diassociazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e altri reati, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.
A livello territoriale, i centri dell'Alto Tavoliere come San Severo, incluso quelli di medie dimensioni che si snodano lungo il Gargano (San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo) con alcune operazioni effettuate fino a Carignola, si confermano crocevia del narcotraffico ed altri reati connessi come la detenzione di armi anche da guerra.
Caporalato - Proseguono incessanti le operazioni a carico di indiziati dello sfruttamento di manodopera che confermano la presenza di reti organizzati criminali dedite all'intermediazione illecita del lavoro per quanto riguarda soprattutto le zone agricole di Foggia e della intera provincia.
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Pubblicato in precedenza: Allarme Antimafia: a Foggia regna il silenzio della paura
Festa Carabinieri: Foggia Città, la Capitanata e l'ombrello della mafia