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Regionali, Leonardo Palmisano - PD: ‘La fine delle rivoluzioni gentili’

Leonardo Palmisano, sociologo e scrittore - nonché Presidente della Cooperativa Radici Future Produzioni - è stato uno dei moschettieri nella contesa delle Primarie nel centrosinistra per la scelta della candidatura alla presidenza della Regione Puglia.

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Oggi è candidato nella lista del PD, a supporto di Michele Emiliano. Per le interviste ai protagonisti della campagna elettorale per le Regionali del 20 e 21 settembre, Affaritaliani.it - Puglia lo ha incontrato e sentito.  

Leonardo Palmisano, la sua si direbbe una scelta controcorrente: tra il proliferare di liste civiche la sua scelta è quella del partito. Ma i partiti a sinistra che fine hanno fatto?

La mia candidatura alle regionali nella lista del Pd è il frutto di una riflessione maturata durante le primarie contro Michele Emiliano. Non trovo più gratificante sostenere progetti piccoli, dove il mescolamento delle cosiddette anime della sinistra nasconde, in realtà, il desiderio di autoconservazione di minuscoli gruppi dirigenti e di egoismi. Dentro il Pd c’è uno spazio oggettivo a sinistra, sovrapponibile a quello che c’è nella società, perché a sinistra non ci sono partiti o liste in grado di competere democraticamente con il Pd e di contendergli spazio.

Ci sta dicendo che i sogni “rivoluzionari” sono svaniti, aspettando invano il “sol dell’avvenire”?

Voglio dire che se il Pd pugliese vorrà costruire una sua sinistra, questa sarà la sinistra pugliese, ovvero il riferimento politico organizzato a cui dare gambe e fiato per ampliare la rappresentanza ambientalista e per il lavoro. Se il Pd pugliese vorrà fare questo, io e i miei sostenitori siamo pronti a raccogliere la sfida e ad impegnarci. Del resto, io ho votato Pd quando fu candidato Franco Cassano, figura rappresentativa di una sinistra ideale che è quella che noi vogliamo costruire in Puglia.

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Vedo che conserva lo spirito combattivo, è quindi una rivoluzione tranquilla - e se vogliamo virtuale - quella in atto in una società sempre più segnata dai ritmi della fibra ottica?

L’epoca delle rivoluzioni gentili è finita. La rivoluzione sociale è già in corso, appiccicarne una politica che guardi al passato è utopico e ridicolo. Le rivoluzioni sono scuotimenti violenti. Siamo dentro una transizione politica ambientalista, testimoniata dal movimento del Fridays for Future, che in agricoltura, per come la intendo io, dovrà essere una transizione biologica: la sola che può garantire benessere per il pianeta e per i cittadini pugliesi.

Palmisano Primarie

Su quali elettori conta di far presa e quale contributo, da sinistra, sente di poter mettere a disposizione di un progetto politico in continuità con l’esperienza amministrativa del primo mandato Emiliano?

Porterò il consenso che riuscirò a raccogliere dentro un progetto serio, di collaborazione con mondi che adesso hanno scarsa voce e poca rappresentanza. I tanti movimenti ambientalisti e per la salute di Taranto, per cominciare, che hanno posto per primi in Europa il tema sconcertante della Vita. Tema sul quale spesso si sofferma Papa Francesco, alle cui parole faccio spesso ricorso quando sono a corto di idee. Voglio rappresentare i lavoratori precari, i braccianti e le partite Iva, di cui faccio parte. C’è un mondo del lavoro che è stato trattato come merce di scambio, come sottoprodotto o scarto produttivo. In Puglia dobbiamo scegliere il lavoro a tempo indeterminato come unica ragion d’essere della politica produttiva.

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Doppia preferenza di genere: alla fine è passata. Ma non crede che la questione tutela e valorizzazione delle donne non si risolve con la sola variazione della legge elettorale, in Puglia come altrove?

E certo, per questo voglio una legge seria contro l’omotransbifobia e desidero il raddoppio dei fondi per la tutela delle donne vittime di violenza. Ma la violenza va contrastata con la prevenzione. E la prevenzione si fa nelle scuole, dove voglio portare campagne informative contro la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, contro il gioco d’azzardo e di contrasto al consumo di sostanze stupefacenti.

Infine, rispetto alla cultura della legalità, penso che la Regione Puglia debba costituirsi parte civile nei processi di mafia, debba dare sviluppo occupazionale nei beni confiscati e debba costruire un fondo di garanzia per i giornalisti querelati e minacciati.

(gelormini@gmail.com)

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