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Regione Puglia, il Governo impugna norma sopravvivenza dei consiglieri
Palazzo Chigi impugna la norma approvata dal Consiglio regionale Puglia, che ne prolungherebbe la permanenza in carica in caso di dimissioni d'Emiliano nel 2024
Palazzo Chigi impugna la norma approvata con voto segreto dal Consiglio regionale Puglia che prolungherebbe la permanenza in carica dello stesso, in caso di dimissioni volontarie del Presidente della Regione. Ravvisata la possibile violazione costituzionale (Terzo comma art. 126 della CC), secondo cui ”Le dimissioni volontarie del presidente comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio”, senza possibilità di eccezioni.
I consiglieri regionali avevano giustificato l’iniziativa, per far fronte all’ipotesi di dimissioni anticipate del Presidente Emiliano sia per poter eventualmente candidarsi alle elezioni Europee del 2024, sia per facilitare la candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione Puglia, dato che il mandato a Palazzo di Città - Bari scadrà nello stesso 2024.
“La permanenza in carica dei consiglieri non può essere condizionata dai capricci o dai disegni politici di nessuno, fosse anche il Presidente stesso della Regione”, avevano ribadito - in maniera trasversale - gli amministratori regionali, che hanno approvato l’emendamento con 37 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti, volendo salvaguardare “l’integrità della legislatura ed anche 96mila euro a testa a rischio (in caso di fine legislatura anticipata).
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Non è dello stesso parere il Governo, che chiama in causa la Corte Costituzionale. All’orizzonte il futuro incerto di molti eletti, che per effetto del taglio del numero dei consiglieri - a causa della diminuzione del numero dei residenti in Puglia - pur ricandidandosi, vedrebbero restringersi o interrompersi la strada per via Gentile.
(gelormini@gmail.com)