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Regione Puglia, il saluto-congedo del presidente Michele Emiliano
Il saluto al Consiglio regionale del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dopo il messaggio della presidente del Consiglio Loredana Capone - nell'ultima seduta del consesso regionale pugliese - ha deciso di porgere il proprio saluto all'Assemblea.

“Oggi non avevo previsto questo momento, ma mi sembra importante ringraziare tutti: la maggioranza ma anche l’opposizione. Ho voglia di ringraziare tutti i cittadini pugliesi, che ci hanno consentito in questi anni di avere risultati strepitosi, mai conseguiti in precedenza, con il lavoro, l’impegno, la determinazione; il che ovviamente non vuol dire che ogni azione, ogni passaggio era un assist. Abbiamo sbagliato tanti gol, qualcuno anche a porta vuota. Abbiamo avuto momenti di difficoltà, ma questo fa parte assolutamente della fisiologia".
"È abbastanza raro che una Regione vada al voto nella situazione in cui stiamo andando, nel senso che, grazie a questo lavoro così importante, abbiamo la certezza che la comunità pugliese voglia continuare sulla strada tracciata in questi dieci anni. È una certezza che sta portando anche ad una campagna elettorale serena, tranquilla, senza particolari conflitti".
"Ovviamente, questo è anche merito dello stile e del modo di essere del centrodestra, che da questo punto di vista è inappuntabile, ma è anche – me lo consentirete – il sintomo della forza del centrosinistra, che in nessuna Regione italiana arriva alla verifica nelle condizioni in cui arriviamo qui".
"Questa condizione di tranquillità non posso non rivendicarla, perché se non avessimo fatto il nostro dovere fino in fondo non ci sarebbe la situazione che abbiamo. Naturalmente la devo rivendicare non a titolo personale, ci mancherebbe, ma a titolo di tutti i milioni di pugliesi che nei vari settori si sono fatti onore”.

Il presidente ha fatto riferimento al trionfo al TTG di Rimini, per il settore turistico ”Una specie di termometro del gradimento generale, della stima, della reputazione di cui è circondata la nostra regione”. Ha poi citato i dati sullo sviluppo economico “straordinari e riscontrati persinodalle parole del Presidente del Consiglio Meloni, dai livelli occupazionali senza precedenti”.
Non è mancato il riferimento alla sanità: “Abbiamo scalato la classifica dei livelli essenziali di assistenza e stiamo per inaugurare nuove strutture, è un tripudio continuo di nuovi impianti, nuovi macchinari, ovviamente con tutte le difficoltà che ne derivano”.
“Il clima generale politico è positivo, - ha proseguito il presidente - nel senso che c’è una grande collaborazione con i Sindaci, con i Presidenti delle Province, quindi, un blocco sociale rilevante che, lo riconosco, non è un blocco ideologico, ci mancherebbe. È stato più volte detto che la nostra Amministrazione era un’Amministrazione trasformista, perché molte persone non ideologicamente e ontologicamente appartenenti al centrosinistra, hanno finito per sostenerci".
"D’altra parte, se è vero che ci sono fra i 30 e i 40 punti di vantaggio nei sondaggi, evidentemente questa cosa ha spostato l’asse politico della Regione rispetto a quello che oggettivamente era in origine. Adesso è più facile dimenticare, ma quando abbiamo cominciato, l’idea che la città di Bari per 25 anni di seguito potesse essere guidata dal centrosinistra sembrava una barzelletta, sembrava il titolo di Cuore, era una cosa impossibile, eppure è avvenuta. Anche in Regione rischiamo di avere lo stesso, senza peraltro traumi, senza sgarbatezza, senza cattiveria".

"Questa realtà l’abbiamo progettata 10/15 anni fa. Le circostanze personali non cambiano nulla con riferimento al lavoro che è stato fatto per costruire una nuova classe dirigente che è tutta qui, fatta di giovani, ovviamente di giovani che adesso non lo sono più tanto, ma che evidentemente hanno consentito anche alla politica, quella con la “P” maiuscola di avere un ruolo fondamentale perché la nuova classe dirigente non si costruisce nelle amministrazioni, ma si costruisce nel vivo del primato della politica. E che il primato della politica in Puglia abbia avuto un ruolo rilevante deriva anche dall’entusiasmo che vedo esserci nelle riunioni che si stanno facendo per la scrittura del programma".
"Vorrei, ovviamente, in particolare ringraziare il Partito Democratico, perché il Partito Democratico - non ve lo dimenticate - ha fatto un lavoro pazzesco di scrittura di un programma che mi auguro sia poi reso omogeneo con quelle che sono le indicazioni del rapporto diretto con i cittadini e col popolo".
"Mi viene in mente (l’ho già detto altre volte) Piero Angela oggi, solo che io sono ancora vivo. Piero Angela ha lasciato un meraviglioso messaggio, che poi suo figlio ha distribuito dopo la sua morte, nel quale si dice: io sono arrivato fino a qui, ho fatto tutto quello che potevo fare. Come voi sapete, avrei voluto anche continuare a dare una mano in un ruolo diverso, ma è andata come è andata e non me ne lamento, perché - sinceramente - non c’è nulla di obbligatorio in politica, non c’è nulla che crei, diciamo così, un diritto soggettivo ad andare avanti in un contesto che, evidentemente, per una serie di ragioni, preferisce fare cose diverse".
"Questo - lo dico nell’Aula - non cambierà di un millimetro il mio atteggiamento nei confronti della Puglia, della mia parte politica; non cambierà di un millimetro il mio atteggiamento nei confronti delle persone. Posso anche essermi arrabbiato, perché io le bugie non le so dire, però questo non vuol dire che non mi sia già passata, perché mi è passata, nel senso che, quando si verificano situazioni del genere, alla fine dei conti l’importante è che l’insieme delle cose riesca ad andare avanti. Il mio lavoro non era quello di far prevalere un punto di vista individuale, era quello - 22 anni fa - di provare, per conto della mia parte politica, a cambiare una situazione che sembrava impossibile da cambiare".











"Auguro a questa Regione di proseguire questo cammino, senza farsi prendere da ansie di nessun genere. Bisogna essere felici e gioiosi nell’esercizio delle funzioni politiche, innanzitutto perché si governa una Regione che è una Ferrari in questo momento, una Ferrari che ogni tanto deve andare certamente in officina, che avrà tante complessità. Essendo una grande macchina, una macchina complicata, va continuamente registrata, ci mancherebbe. Questo lavoro di registrazione è il lavoro che ci attende. Nulla vieta che anche a una Ferrari si possa cambiare il motore, si possano cambiare i princìpi fondamentali dell’alimentazione, la si possa rivoluzionare. Certo, questa rivoluzione deve, però, passare da un confronto democratico, che mi auguro ‒ da questo punto di vista, prendo questo impegno ‒ di poter reggere anche in futuro, anche come semplice cittadino. Credo di aver maturato almeno il diritto, se non quello al quale aspiravo, di poter dire la mia su quello che in futuro accadrà in questa Regione”.

"Infine la manovra di bilancio: 'L’approvazione di questo bilancio è un atto di cortesia e di garbo verso chi verrà dopo di noi, punto e basta. Non c’è nessun interesse specifico nell’approvazione del bilancio, se non quello di non rendere la spesa della prossima Amministrazione più lenta. Siccome l’opposizione ha lo stesso interesse della maggioranza alla rapidità della spesa, noi abbiamo pensato di fare un gesto di rispetto nei confronti del prossimo Consiglio regionale e della prossima Amministrazione presentando il bilancio".
"Dopodiché non è materia da guerra civile, sia chiaro, nel senso che, se voi pensate che queste cose siano discorsi ragionevoli e utili, bene, sennò niente… C’è l’esercizio provvisorio. L’esercizio provvisorio però rende un po’ più complicata la vita della Amministrazione. Tutto qua. Vi prego di fare l’interesse della Puglia approvando questo bilancio. In bocca al lupo e viva la Puglia”.
(gelormini@gmail.com)