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PugliaItalia
Renzi impugna la legge pugliese "sturnus vulgaris"

Il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ha depositato ricorso contro la Regione Puglia.

Chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare illegittima la Legge regionale n.28/2015 denominata “Autorizzazione al prelievo in deroga dello sturnus vulgaris (storno comune)”.

Secondo l’Avvocatura dello Stato la norma pugliese determina la violazione di diversi articoli e commi sia della Costituzione italiana, nonchè alcune direttive dell’Unione europea.

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Per esempio, al fine di proteggere i raccolti agricoli e limitare le conseguenze di natura igienico-sanitaria, la Regione consente in maniera generalizzata il prelievo venatorio, in deroga della specie di uccello denominato Storno. ”Di conseguenza -scrivono gli avvocati incaricati da Renzi - si pone in contrasto sia con la normativa italiana che con quella europea”.

Motivo? La direttiva 147/CE del 2009 attribuisce agli Stati la possibilità di derogare al divieto di uccidere o catturare deliberatamente, con qualsiasi metodo, uccelli selvatici. Tra l’altro, la Legge nazionale n.157/92 richiede l’adozione di un provvedimento amministrativo.

RENZI EMILIANO Roma
 

Invece lo strumento prescelto dalla Regione non soltanto “... permette di eludere il rigido obbligo motivazionale, imposto dalle Leggi italiane e europee, ma elide - di fatto - il potere di annullamento attributo al Consiglio dei Ministri italiano”.

Il dispositivo pugliese nell’autorizzare quel prelievo dello sturnus vulgaris, per la stagione venatoria 2015-2016, non rispetta le procedure e i tempi  previsti dalla Legge n.157/92.

“Si evidenzia che - sottolineano i legali dello Stato - la norma che abbia ad oggetto specie migratrici, deve necessariamente essere comunicata, entro il mese di aprile di ogni anno, all’Ispra, il quale si dovrà esprimere entro e non oltre i 40 giorni. Appare evidente l’impossibilità di autorizzare, per l’annata venatoria 2015-2016, ormai in corso, il prelievo in deroga alle rigorose condizioni della Legge nazionale”.

In attesa del pronunciamento dei Giudici.

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