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Rete Puglia Imprese: il contratto. Unirsi per crescere 'condividendo'

Unirsi per crescere “condividendo”. Condividere per guardare il mercato con gli occhi di tutti e il sapere di tutti. La “visione condivisa” è il modo più efficace per fare Rete, come più volte sottolineato nel seminario PMI: “UNITI Si CRESCE, promosso da Rete Puglia Imprese, il neonato “contratto" di rete che raggruppa al suo interno intenti, competenze e professionalità di quattro associazioni di Piccole e Medie Imprese: CONFIMI INDUSTRIA, ANIEM, PMITALIA e LAICASALENTO

 

Hanno preso parte al focus sulle nuove organizzazioni di PMI, esperti, professionisti, imprenditori. Tutti fortemente convinti che le piccole imprese di cui è costituito in gran parte il tessuto produttivo del Mezzogiorno, abbiano un bisogno “vitale” di aggregazione per meglio intercettare la domanda del mercato.

PMI uniti si cresce
 

 

“Per rispondere a questo bisogno è nata PUGLIA RETE IMPRESE”,  - ha detto il suo portavoce Roberto Fatano, presidente di Laicasalento. “Per la prima volta in Puglia un raggruppamento di associazioni e non di imprese”, ha ribadito il suo vice, Sergio Ventricellipresidente di ConfimiIndustria.

 

Con l’ intento di rendere più competitive le imprese sono nate, qualche anno fa, le Reti di imprese. L’obiettivo era appunto quello di offrire alle piccole realtà imprenditoriali, la possibilità di essere presenti sui mercati internazionali in modo strutturato ed organizzato. Proprio di Reti di imprese per l’internazionalizzazione ha parlato il Vicepresidente di Confimi Bari, Carlo Pellicola. “La rete - ha detto - ci aiuta a ragionare con altre teste,  a mettere in comune esperienze, conoscenze, fino a offrire il servizio “chiavi in mano”, come è accaduto con la Rete CLUSTECH creata per l’internazionalizzazione dell’offerta nel settore dell’ impiantistica nell’agroalimentare”. 

 

Della necessità, poi di poter contare su una struttura che faccia per le aziende da centro di riferimento per l’erogazione dei servizi, che le informi e le formi, che le assista nell’organizzazione, ha trattato Mina Emilio, Presidente di PMITALIA Bari, nel suo intervento.

 

“Spesso le imprese non sanno come muoversi - ha segnalato Mina Emilio - conoscono la propria realtà e non sono mai andate al di là di questa. Occorre che queste conoscano tutta la filiera del settore in cui sono specializzate"

 

“Allo stato attuale, le piccole imprese - ha chiarito Raffaele Gianpetruzzi, presidente Aniem Puglia, -  incontrano molteplici ostacoli per accedere, per esempio, al mercato dei lavori pubblici. Mancanza di conoscenza delle procedure di gara, valori di gara elevati, costi di partecipazione, ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni sono solo alcuni degli ostacoli e dei problemi che le aziende incontrano".

 

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"Di qui la necessità di puntare sulle aggregazioni. Io credo molto - ha concluso Gianpetruzzi - nella cooperazione pubblico-privato, come quella tra imprese, università e pubblica amministrazione, tre mondi che non possono procedere ognuno per conto suo. Mi piace pensare che siano come vasi comunicanti, strutture che si scambiano formazione, informazione, innovazione. Questa è la cooperazione che ci serve. Che serve a tutti, direi”

 

Concetto riproposto dal vice presidente ANIEM Puglia, Fabrizio Palmiotti, nella sua relazione tecnica sui "consorzi sensibili" e sulla funzione catalizzatrice degli incubatori, per lo svluppo di azioni sinergiche nel mondo della Piccola e Media Impresa.

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Un lavoro su cui la Regione Puglia sta lavorando e scommettendo da anni. “Si dice che l’unione fa la forza e io credo - ha detto Loredana Capone, assessore allo Sviluppo Economico - che quando più associazioni si mettono insieme questo costituisce un valore aggiunto rispetto alle loro azioni di rappresentanza perché aggregheranno un maggior numero di imprese e potranno dare maggiori servizi mirando anche alle competenze".

 

"Mi sembra che sia una buona cosa", ha ribadito l'Assessore, "Mi auguro che presto ci sia un progetto di intervento a favore delle imprese che hanno bisogno di tante attività nella formazione, nell’organizzazione, nella loro stessa capacità di mettersi in rete, obiettivi ai quali le associazioni sono mirate”. 

 

(gelormini@affaritaliani.it)

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