Ricchezza e fermenti autoctoni
Il Sud plurale di Radici Wines
Gratificanti e qualificati i riverberi internazionali della IX edizione di Radici del Sud, l'appassionante e partecipata occasione di studio e confronto sui temi salienti relativi al patrimonio ampelografico del Mezzogiorno

Anche la giornata conclusiva del terzo Salone del Vino da Vitigno Autoctono ha registrato l’affluenza di un migliaio di visitatori tra operatori di settore e pubblico di appassionati. Tutti a degustare i vini partecipanti a Radici 2014, dando modo agli intervenuti di conoscere più a fondo, attraverso gli stand allestiti da circa cento diverse aziende, anche la produzione locale vitivinicola più rappresentativa.
Ed è stato un successo anche la cena a buffet - nonostante qualche insofferenza tra le code alle diverse postazioni - preparata dai setti talenti riuniti per l’evento, 7 chef di comprovata abilità che non si sono smentiti neanche in questa occasione. Antonio Scalera (La Bul/Bari), Angelo Sabatelli (Monopoli), Giovanni Luzzi (Le Giare/Bari), Giueppe Ciavarelli (La Claque/Molfetta), Paolo Ortesta e Salvatore Amato (La Cuccagna/Crispiano), Franco Laterza (Masseria Caaselli/Carovigno), ciascuno col suo "tocco", sono riusciti ad esaltare le degustazioni dei circa cinquecento ospiti della serata.

Gli interventi, le analisi qualificate e i suggerimenti sono arrivati da specialisti di settore ed esperti come il danese Ole Udsen insieme ad altri colleghi giornalisti e wine buyer, dai presidenti di Assoenologi, oltre che produttori, Massimiliano Apollonio e Roberto Di Meo, Sebastiano De Corato, presidente del Movimento Turismo del vino e anch’egli produttore, dal giornalista e wine-blogger Luciano Pignataro, da Maurizio Gily, dal presidente della Giuria nazionale, Francesco Muci, e infine dal'assessore regionale Fabrizio Nardoni, coordinatore degli assessorati regionali alle politiche agricole.
La manifestazione gode del patrocinio dell'Assessorato alle Risorse Agroalimentari, di Pugliapromozione e della Provincia di Bari.