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Riconoscimento al Console Onorario del Senegal a Bari Massimo Navach

Un'altra tessera, piuttosto significativa, si aggiunge al mosaico di relazioni che da anni continua a comporsi tra il Senegal e la Puglia, terra d’accoglienza e meta ricca di speranza per molti migranti senegalesi, con il prestigioso riconoscimento assegnato al Console Onorario a Bari, Massimo Navach, che riceve la Cittadinanza Onoraria della città di Guédiawaye: centro tra i più importanti nel contesto territoriale prossimo a Dakar.

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Un filo diretto tessuto da lunga data, con numerose iniziative benefiche, quello tra il Console Navach e la cittadina africana, che vanta come sindaco Aliou Sall, fratello nientemeno che del Presidente della Repubblica del Senegal, Macky Sall, e che come il sindaco di Bari, Antonio Decaro, è anche il presidente dell’Associazione dei sindaci senegalesi, in pratica l’equivalente dell’ANCI in Italia.

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Un paese alla prese con una crescita rampante - il pil aumenta del 6.7% all’anno, secondo i dati del World Economic Outlook Database 2019 del Fondo Monetario Internazionale - che come in gran parte del continente africano la presenza di investimenti e di coinvolgimento di grandi imprese cinesi, ne sta caratterizzando crescita e sviluppo delle infrastrutture.

Anche se il contrasto tra un Paese in espansione e la perdurante crescita della disoccupazione continua ad alimentare i flussi migratori verso l’Europa, che in Italia vanno a concentrarsi soprattutto nelle aree del Mezzogiorno tra le coltivazioni di ortaggi e pomodori. A testimonianza di uno sviluppo del Paese ancora poco equilibrato e funzionale ancora più ad interessi stranieri, che a diffusione di benessere nazionale.

In tale contesto si inserisce l’iniziativa dello stesso Console Navach, per promuovere il gemellaggio con il Comune di San Severo (Fg), dove ‘Casa Sankara’ rappresenta un esempio di gestione, con un buon equilibrio economico, di un’azienda agricola - di proprietà della Regione Puglia - da parte di soggetti migranti, che coltivando la terra producono il sostentamento per sé stessi.

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Un modello di innovazione in materia agricola, che mentre sperimenta nuove colture riesce ad assicurare l’accoglienza di migranti - non solo senegalesi - in modo tale che essi abbiano il tempo di integrarsi nella comunità italiana, attraverso il lavoro nei campi. Tanto che la stessa Presidenza del Senegal e il locale Ministero dell’Agricoltura hanno espresso l’intenzione di volerlo riprodurre nel loro Paese.

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Nel frattempo il Console Massimo Navach esibisce con soddisfazione la targa che certifica il prestigioso riconoscimento ed auspica a breve un gemellaggio tra la città di Bari e quella di Guédiawaye - per il parallelismo tra le funzioni rappresentative dei due rispettivi sindaci - mentre a medio termine spera si possa valorizzare l'offerta turistica di un  Paese che esporta in Italia gran parte del suo patrimonio - sia quello delle risorse umane che quello rappresentato dal pescato nel suo mare fecondo - attraverso la realizzazione di strutture ricettive adeguate alle potenzialità di questa affascinante destinazione di vacanze.

(gelormini@affaritaliani.it)

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