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Ripartizione FSC 2021-2027: Emiliano vs. Fitto per 160mln. €
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La dichirazione del presidentente della Regione Puglia, Michele Emiliano era stata pungente: “La ripartizione dei fondi FSC assegnati alla Puglia dal Ministro Raffaele Fitto è inferiore di quasi 160 milioni rispetto alla ripartizione effettuata dal Ministro Mara Carfagna 9 mesi fa. Questo è un segnale chiaro a tutti i pugliesi".

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"Si aggiunga - spiegava emiliano - che le somme assegnate alla Puglia dal Cipess non sono immediatamente disponibili e non possono essere utilizzate, a quanto si comprende, per le spese di welfare, servizi sociali, contrasto alla povertà, cultura, turismo ed altre spese di parte corrente come ricerca e formazione. In questo modo - questo è il rischio - potrebbero non essere impiegabili per le spese di investimento immateriali, che nel sud sono il necessario completamento dei fondi europei destinati a colmare il divario di sviluppo rispetto al nord".

"Questo divieto di utilizzo per le spese immateriali non era mai stato in precedenza imposto dalle analoghe delibere Cipe degli anni scorsi - sottolineava Emiliano - anche perché la legge istitutiva dei fondi FSC non prevede affatto questo divieto ed anzi obbligava ad utilizzarle per settori essenziali in modo sinergico rispetto ai finanziamenti europei anche immateriali".

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"La conseguenza di questa scelta scellerata osteggiata da tutte le Regioni italiane - rimaste tutte inascoltate - corrisponderà ad una grave lesione delle politiche di coesione che avevano consentito alle aziende che investivano in Puglia di contare su questo sostegno complementare, ma essenziale, in settori strategici".

"In ogni caso il riparto oggi deliberato era stato definito quasi un anno fa dal Ministro Carfagna e se ne può concludere che sono stati inutilmente persi mesi e mesi, anche con riferimento al cofinanziamento obbligatorio dei fondi europei anch’essi rimasti inutilmente fermi per mesi. L’arroganza e la prevaricazione sulla autonomia delle Regioni, così progettata dal Ministro Fitto, deve diventare la battaglia comune di tutte le Regioni italiane e in particolare di quelle del sud".

"Bisogna impedire che i fondi FSC, per la via del divieto di impiegarli per la spesa di parte corrente - concludeva Emiliano - vengano in questo modo utilizzati per il completamento dei cantieri PNRR che il governo non riesce ad accelerare per totale mancanza di capacità organizzativa della struttura amministrativa”.

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Con una dichiarazione congiunta, la risposta di tutti i parlamentari pugliesi di Fratelli d’Italia (il sottosegretario e coordinatore regionale di FdI, Marcello Gemmato, i senatori Annamaria Fallucchi, Filippo Melchiorre, Maria Nocco e Ignazio Zullo, e i deputati Erio Congedo, Dario Iaia, Giandonato Lasalandra, Mariangela Matera e Giovanni Maiorano) non ha tardato ad arivare.

“Non avevamo dubbi che anche questa volta il presidente Emiliano avrebbe mostrato la sua doppia faccia: una quella ‘istituzionale’ che partecipa alle riunioni istituzionali e l’altra a favore delle telecamere e dei giornalisti. Quest’ultima francamente imbarazzante per la cialtronaggine con la quale Emiliano fa affermazioni che non stanno né in cielo né in terra".

"Non a caso - rilevano da Fratelli d'Italia - è l’unico governatore che ieri sera, al termine della riunione CIPESS, ha farfugliato accuse verso il Governo talmente ridicole che nascondono un nervosismo palese: non può più fare delle risorse FSC operazioni clientelari per alimentare un consenso elettorale".

“Facciamo chiarezza - sottolineano da Fd'I - la delibera CIPESS approvata ieri, che assegna alla Puglia 4,6 miliardi di euro di Fondi di Sviluppo e Coesione, non era una novità per il presidente Emiliano, perché era stata presentata a tutti i Presidenti di Regione due settimane fa. Né in quell’occasione, né ieri durante la riunione del CIPESS, Emiliano ha mai detto nulla sul presunto scippo alla Puglia di 160 milioni di euro!"

"Lo dice SOLO ieri sera ai giornalisti, ma mai nelle sedi istituzionali! E allora noi oggi lo sfidiamo a mostrarci un solo atto ufficiale da dove risulta che il precedente Governo avesse assegnato questi 160 milioni di euro in più. Perché quello che sfugge a Emiliano è che questi sono argomenti seri e non chiacchiere al bar, alle quali lui è abituato". 

"Le stesse dichiarazioni farneticanti, che rilascia sempre ai giornalisti e mai nelle sedi istituzionali, quando dichiara che per colpa del Governo è tutto fermo, invece, è proprio il contrario: grazie alla delibera CIPESS approvata ieri potrà attivare la nuova programmazione FSC 2021-2027, perché gli consente di poter utilizzare una quota parte di quelle risorse per co-finanziare il programma europeo, diversamente non avrebbe i soldi e non potrebbe neppure far partire gli investimenti".

"Ma, per fare questo, è necessario avere una capacità gestionale e di programmazione seria, non un Bilancio costruito sulla spesa corrente che serve a elargire a pioggia risorse più per alimentare la clientela politica che per lo sviluppo della Puglia".

“Emiliano si metta a lavorare - concudono i parlamentari Fd'I - utilizzi i 4,6 miliardi della programmazione futura per presentare progetti che diano alla Puglia opere infrastrutturali in grado di lasciare il segno e rendere la nostra regione una terra appetibile per investimenti a lungo termine. A questo servono queste risorse.”

A loro si uniscono, con al tra nota congiunta, i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Francesco Ventola (capgruppo), Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro: “Capiamo il malessere e il nervosismo del presidente Emiliano che con questo Governo non potrà più utilizzare i 4,6 miliardi di euro dei Fondi di Sviluppo e Coesione anche per far campagna elettorale, perché con il Governo Meloni cambia la musica e l’assegnazione delle risorse non si fa più senza che le Regioni abbiamo messo nero su bianco quali sono gli interventi, preferendo quelli di carattere infrastrutturale".

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"Un nuovo percorso che punta davvero allo sviluppo e alla crescita della Puglia e non al consenso di finanziamenti a pioggia improduttivi.  E, invece, sentiamo in queste ore un presidente Emiliano che lamenta – sempre e solo con i giornalisti e mai nelle sedi istituzionali - che per la prima volta l’utilizzo del Fondo è limitato a ‘spese di investimento’, dimenticando (forse volutamente!) che il suddetto Fondo è un fondo in conto capitale, ed è stato impiegato solo in via eccezionale per spese correnti, in occasione dell’emergenza Covid, ma in forza di apposita norma di legge in deroga alla disciplina del Fondo e per un periodo di tempo limitato. Ma Emiliano dimentica anche che gli investimenti possono essere fatti in tutti i settori e che le spese correnti accessorie a spese in conto capitale, e rientranti in più ampi progetti strategici di investimento, non sono mai state negate se pertinenti. 

“Quindi Emiliano non perda tempo a fare polemiche inutili, pretestuose e solo politiche - concludono i consiglieri pugliesi di Fd'I - faccia come gli altri governatori presenti subito i progetti che vuole realizzare con i FSC e definisca con il ministro Fitto il percorso per la firma di Accordi che siano nell’interesse della Puglia e non ‘accordi’ elettorali. Se ne è capace!”

Sul tema intervengono anche il Capogruppo del M5S Marco Galante, il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili e la consigliera delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari: “Avevamo lanciato l’allarme già nei mesi scorsi, quando il Ministro Fitto non sbloccava le risorse del FSC, ma ora ne siamo certi: questo governo non tiene conto dei bisogni di cittadini, imprese, enti del terzo settore e operatori culturali. Va avanti per la sua strada senza alcuna condivisione e senza ascoltare i bisogni di chi lotta ogni giorno per poter andare avanti".

"La delibera Cipess con cui vengono sbloccati 4,6 miliardi di euro di risorse  del FSC 2021 -2027 per la Puglia, vincola infatti l’utilizzo delle risorse solo per gli investimenti in conto capitale, di fatto tagliando fuori settori strategici come welfare, cultura, turismo, politiche del lavoro e formazione, rendendo impossibile anche il cofinanziamento europeo. Il tutto contraddicendo quanto disposto dall’Accordo di partenariato del 2019. Se fosse confermato quanto scritto nella delibera, non potremmo più finanziare una serie di servizi fondamentali per le comunità e misure come quelle per il contrasto alla povertà, tanto più importanti ora che il Governo ha deciso di sospendere il Reddito di Cittadinanza".

"Ugualmente ci sarebbero pesanti conseguenze per la programmazione culturale, che assieme al turismo, lo ricordiamo rappresenta il 20% del PIL della nostra regione. Tutto questo è inaccettabile e siamo pronti ad appoggiare ogni iniziativa della Regione per fermare questo scempio. Non possiamo permettere che il lavoro della Giunta e degli uffici venga vanificato per una decisione presa senza alcun confronto preventivo, magari per cercare di spostare quelle risorse in altri settori. Ci chiediamo - concludono i pentasyellati - se il ministro Fitto e gli altri membri del Governo si rendano conto delle conseguenze di questa scelta. E soprattutto se gli interessi qualcosa della Puglia e di tutto il Sud Italia”. 

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Altra voce che si leva a commento è quella del presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo al tanto atteso sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione, arrivato con la delibera del Cipess approvata su proposta del ministro Raffaele Fitto: “Ora è tutto molto chiaro. Al governo di questo Paese di ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali accorciare il divario nord sud non interessa un bel nulla. Lo avevamo intuito già con il definanziamento di progetti del Pnrr inerenti la medicina di base, le aree interne, gli asili nido, ora, dopo la delibera del Cipess che sblocca per la puglia 4,6 miliardi di euro di risorse del FSC 2021-2027 e non ci permette di utilizzarle per welfare, servizi sociali, contrasto alla povertà, cultura, ricerca e formazione, è di una evidenza imbarazzante".

“Dopo una verifica durata mesi  - continua Rollo - con la sua proposta il ministro Fitto in un colpo solo ha chiarito, ove mai non lo fosse già, un preciso disegno: centralizzare il controllo delle risorse e bypassare l’autonomia delle regioni: per sbloccare i fondi sarà necessaria la sigla di accordi tra la Presidenza del Consiglio e le singole Regioni che dovranno illustrare progetti, modi e tempi  di realizzazione. Tradotto: le regioni non toccano più palla, eseguono. Una follia che spero venga fermata con forza da tutti i governatori, già sul piede di guerra".  

"Ma non basta. Il vero schiaffo alle politiche di coesione è dato dall’impossibilità di utilizzare le risorse per le spese immateriali.  Questo vuol dire - aggiunge Rollo - che in questo Paese non c’è spazio e non ci sono risorse per il welfare, per i servizi sociali, per i territori di prossimità. Si sta smobilitando una fetta di Paese e noi rappresentanti il mondo delle piccole e medie imprese che sono l’ossatura dei servizi alla persona, non possiamo permetterlo. Non staremo a guardare e faremo valere le nostre ragioni in tutte le sedi opportune. I dati Istat rispetto all’aumento della popolazione anziana, per esempio, ci danno ragione. Mi chiedo se il ministro Fitto si sia posto il problema di come saranno finanziati gli interventi a favore della popolazione anziana. Interventi che avrebbero dovuto essere fatti attraverso il confinanziamento del FSC per le infrastrutture sociali. Invece, molti dei servizi che abbiamo garantito fino ad ora, non saranno più garantiti. Altro che riduzione delle disuguaglianze! I divari sociali stanno aumentando e il Governo sembra indifferente ai bisogni delle fasce più fragili".

"Non solo - incalza Rollo - in alcuni casi il cinismo dell’esecutivo tocca anche le categorie produttive, le più deboli naturalmente. Mi chiedo, infatti, che ne sarà delle richieste di investimento delle 4700 imprese pugliesi per 2,3 miliardi di euro di cui 1,5 avanzate da piccole e micro imprese. Investimenti già programmati che non potranno essere coperti dal Fesr e ora nemmeno nel FSC. Avevamo posto la questione in una lettera di tutte le associazioni di categoria indirizzata al ministro Fitto, che non ci ha degnato neppure di una risposta. Prepariamoci ad un inverno che di freddo avrà solo il clima. Il mio invito è ad alzare la testa e ad assumere una posizione compatta e condivisa sulle battaglie da affrontare”.

(gelormini@gmail.com)

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