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Salento, fronte comune delle Associazioni contro svendita a Colacem

Riceviamo e pubblichiamo:

Cinque Associazioni ambientaliste (CittadinanzAttiva Puglia, Coordinamento Civico Ambiente e Salute, Italia Nostra Onlus, Forum Amici del Territorio ETS, Noi Ambiente e Beni Culturali) il 26 luglio u.s. si sono costituite nel procedimento pendente dinanzi al Tar Lecce (R.G. n. 590/2018), ad adiuvandum accanto al Comune di Soleto, nella richiesta di annullamento della determinazione provinciale n. 71/2018 per il rinnovo/riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata al cementificio Colacem S.p.S. di Galatina dalla Regione Puglia nel 2009.

Colacem

            La decisione delle Associazioni è scaturita dalla necessità di comprendere le ragioni del ritardo della conclusione del processo, dopo più di tre anni, e di seguire direttamente ed in modo coordinato una fase delicata della vicenda Colacem, in cui lo stabilimento, per la prima volta dopo decenni di funzionamento indisturbato, che continua più o meno ininterrottamente dal 1956 con la benedizione delle amministrazioni locali, sta mostrando reali difficoltà nell’adeguarsi alle normative vigenti in tema di inquinamento ambientale.

            Infatti, la consulenza d’ufficio consegnata al TAR nel maggio 2021 dai periti d’ufficio Sanna, Santilli e Bisceglia, disposta per verificare l’idoneità delle prescrizioni della Provincia ai fini della tutela dell'ambiente e della salute pubblica, demolisce sostanzialmente tale autorizzazione, riscontrando gravi ed estese carenze nel rilascio della stessa.

            In sintesi la perizia evidenzia:

-          l'utilizzo disinvolto e senza adeguate prescrizioni del pet-coke in sostituzione del carbon fossile;

-          la mancata applicazione delle prescrizioni relative al trattamento termico dei rifiuti, potendosi di fatto assimilare la cementeria ad un inceneritore;

-          l'applicazione di limiti di emissione di gran lunga superiori a quelli adeguati alla grave situazione epidemiologica locale.

A tal proposito è opportuno ricordare che:

o   da uno studio del 2014 dell’Agenzia Europea dell'Ambiente, diffuso da Arpa Puglia, sui costi economici e sanitari delle emissioni industriali, la cementeria Colacem di Galatina figurava al 586° posto in Europa, con emissioni annue di circa 600.000 tonnellate di CO2 e danni ambientali e sanitari da inquinamento nel periodo 2008-2012 stimati in 37-67 milioni di euro;

o   l’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato nel 2014 un cluster di 16 comuni dell'area intorno al sito Colacem, con un sensibile eccesso di incidenza per tumori polmonari rispetto ai casi attesi;

o   in un documento del 2018, 11 sigle mediche (Ordine dei Medici, ISDE, FIMP, FIMMG, SIMG e altre) hanno chiesto ai Sindaci dei Comuni limitrofi di adoperarsi per ridurre la pressione ambientale e sanitaria dell'area in esame, ritenendo la Colacem una forte minaccia per la salute pubblica.

            Le difficoltà manifestate dalla Colacem, che si accingerebbe a bruciare nello stabilimento di Galatina il CSS (combustione derivante da rifiuti e derivati nei forni da cemento), potrebbero costituire in questa circostanza una preziosa occasione per costringere la dirigenza dell'azienda a concordare scadenze vincolanti sul ciclo di vita dell'impianto e/o ad un programma di riconversione dello stesso.

            

Cava don paolo galatina

Ma da documenti giacenti agli atti del TAR Lecce, come risulta da una nota datata 16 Gennaio 2021 per la richiesta di rinvio dell'udienza “in ragione delle pendenza di trattative (..) con conseguente cessazione della materia del contendere”, sembrerebbe che gli Enti locali sarebbero disposti ad addivenire ad un accordo con Colacem, nonostante dalla C.T.U. - depositata l’11 dicembre/2019 - fossero noti i gravi danni sanitari alla popolazione che vive nel circondario del cementificio e che sarebbero causati da decenni di emissioni inquinanti del cementificio sopra il limite massimo.

                Pur non essendo noti i termini di tale accordo, sta di fatto che nel marzo 2021 Colacem ha presentato una nuova istanza di riesame AIA, con l’evidente scopo di vanificare il procedimento al TAR in corso e giungere ad un accordo che faccia cessare la materia del contendere e scongiurando l’eventuale condanna in giudizio e chiusura dell'impianto.

               Ciò che indigna in questa vicenda non è tanto il legittimo diritto/dovere degli amministratori locali di difendere i posti di lavoro, accettando anche eventuali compromessi purché non a scapito di diritti primari legati alla salute e all'ambiente, ma la scelta di condurre trattative segrete con portatori di interessi privati, ignorando le indicazioni provenienti dal mondo scientifico, dagli organismi sanitari, nonché gli elementari principi di partecipazione democratica dei cittadini e delle associazioni in scelte così importanti per la comunità. In tale contesto è più che legittimo ipotizzare che tale trattativa avvenga sotto la spinta di interessi di parte e pressioni lobbistiche ed a scapito di diritti all'ambiente e alla salute.

                Pertanto le sottoscritte Associazioni intendono evidenziare che, in assenza di un deciso intervento da parte della società civile, potrebbe attuarsi una vera e propria svendita del territorio sulla pelle dei cittadini; per tali ragioni sono decise a contrastare, dentro e fuori le aule giudiziarie, eventuali compromessi ed invitano le comunità locali alla vigilanza ed alla mobilitazione.

Nel contempo si invitano le amministrazioni coinvolte nel procedimento (Comuni di Galatina e Soleto, Regione Puglia, Provincia di Lecce ed i Comuni di Aradeo, Corigliano d'Otranto, Cutrofiano, Martano e Sogliano Cavour) a confrontarsi con le associazioni e le popolazioni per chiarire quali obiettivi si intendono perseguire per il futuro del nostro territorio in cui, uno degli ecomostri più inquinanti d'Italia e d'Europa non continui più a funzionare o - nel caso – venga riconvertito, evitando - tra l'altro - che con le sue attività estrattive possa consumare il già pochissimo suolo di cui dispone oggi il Salento continuando così a stravolgere il paesaggio e a penalizzare le attività agricole.

CittadinanzAttiva Puglia                                                   

Coordinamento Civico Ambiente e Salute                       

Italia Nostra – Sezione Su Salento                                    

Forum Amici del Territorio ETS                                      

Noi Ambiente e Beni Culturali

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