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Levata di scudi trasversale in Puglia contro il proliferare di richieste di installazione di pale eoliche. ​Dopo Margherita di Savoia (BAT), è la volta del Salento e di Carpignano Salentino. "Ci riprovano, non se ne può più. Il Salento è ancora una volta bersaglio di aziende che vogliono conquistarlo e occuparlo per propri scopi economici che non hanno nessun senso logico con l’economia e il patrimonio agricolo, paesaggistico e turistico del nostro territorio", afferma Paolo Pagliaro, dell’Ufficio di Presidenza Nazionale di Forza Italia.

pagliaro paolo FI
 

"La società Tozzi Green Spa, con sede legale a Mezzano, in provincia di Ravenna - segnala Pagliaro - ha presentato presso la Provincia di Lecce, il 20 dicembre scorso, la documentazione per avviare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, per realizzare nella zona di Carpignano Salentino di un parco eolico di 17,25 MW, orientativamente 10 pale, ma nulla è ancora chiaro".

"Ricordiamo, nel caso in cui qualcuno l’avesse dimenticato - precisa Pagliaro - che proprio nelle vicinanze c’è già un impianto eolico, dal 2008, da 14 MW e cioè sette mastodontiche pale. Quest’ennesimo mostro ambientale dovrebbe nascere al confine con Calimera e Martano. Si stoppi immediatamente ogni velleità della società in questione".

eolico parco tramonto
 

"Non abbiamo bisogno di questa nuova centrale del vento - ribadisce l'esponente di Forza Italia - che deturperebbe la zona e potrebbe mettere in ginocchio l’agricoltura, il turismo e i vari indotti. Dopo aver sfigurato il Gargano, e noi col fotovoltaico selvaggio, ora rischiamo di essere riempiti anche di pale. Cari signori il fatto che le nostre zone siano ventose non significa che bisogna deturparle".

"Senza se e senza ma dobbiamo dire basta. Non possiamo permettere che anche questa volta accada uno scempio del genere. Bisogna dire di no. Combatteremo questa battaglia e non permetteremo assolutamente che accada un altro caso TAP. Siamo stanchi. - conclude Pagliaro - qui non abbiamo l’anello al naso e non siamo terra di conquista e lo faremo capire a tutti nelle sedi opportune. Dobbiamo prendere esempio da regioni come la Toscana e come l'Umbria, che hanno costruito la loro economia sull'enogastronomia, la bellezza del paesaggio, e sul turismo, ed hanno vietato questi impianti".

(gelormini@affaritaliani.it)

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​Pubblicato in precedenza sul tema: Pale eoliche off-shore in Adriatico Margherita di Savoia: 'Da noi, No!'

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