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Sanità, stabilizzazioni di personale in tutta la Puglia
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L’assessore alla Sanità, Rocco Palese, ha commentato la delibera approvata, che sblocca 3.333 stabilizzazioni di personale in tutta la Puglia nel sistema sanitario. “E’ una delibera di sistema, perché è stato costruito tutto il censimento del personale della sanità presso le Asl e presso le strutture sanitarie della Puglia dove abbiamo a disposizione 45mila operatori".

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Di questi 45mila - ha sottolineato Palese - ce ne sono 3.333 tra medici, infermieri, operatori sanitari, Oss che hanno già i requisiti per poter essere stabilizzati sia in base alla legge Madia dopo 36 mesi, sia in base alla legge di bilancio Covid a 18 mesi. Il provvedimento prevede che ci sia quindi la stabilizzazione dei 3.333 a partire da Gennaio".

"E’ un grande risultato gestionale di attenzione - ha proseguito Palese - che dà certezze, per far sì che ci sia uniformità di comportamento all’interno delle aziende ed evitare ad esempio che una Asl stabilizzasse, un’altra facesse graduatorie, un’altra ancora facesse mobilità".

"Adesso c’è questo primo provvedimento che riguarda le stabilizzazioni e a partire da questo, in progress, si andrà a vedere poi le vacanze delle varie figure, per come dovranno essere coperte: con i concorsi, con i tempi determinati, con le mobilità, l’utilizzo di graduatorie e quant’altro".

"La delibera non è quindi importante solo per le stabilizzazioni, per le quali si dà un grande segnale di certezza per gli operatori e gli utenti,  ma anche è un provvedimento che sarà un riferimento nel corso degli anni per il futuro del personale della sanità”.

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Con una nota diffusa il capogruppo di CON Emiliano in consiglio regionale, Giuseppe Tupputi, sulle stabilizzazioni nella sanità pugliese a partire dal 1° gennaio 2023.

"Dal 1° gennaio 2023 la Sanità pugliese sarà meno precaria grazie alla stabilizzazione di 3.333 operatori sanitari in tutta la regione. Il provvedimento, deliberato dalla Giunta regionale, consente per un verso di dare stabilità e dignità a migliaia di lavoratori, fra medici, infermieri, operatori socio sanitari, che mandano avanti il sistema su cui si basa la salute pubblica dei cittadini pugliesi e che ha dimostrato, nonostante tutto, di essere stato in grado di superare una pandemia; dall’altro di irrobustire appunto quel sistema, in tutte le sue articolazioni, aziendali, ospedaliere e territoriali".

"Grazie all’impegno dell’intera Giunta regionale e in particolare del presidente Michele Emiliano, dell’assessore Rocco Palese e del direttore del dipartimento regionale Salute Vito Montanaro, viene riconosciuto l’impegno di migliaia di lavoratori che si prendono cura della salute dei pugliesi e che, ad oggi, hanno i requisiti previsti dal provvedimento. Ma non basta, perché è data facoltà a ciascuna Asl, che ne avesse necessità e possibilità, di prorogare i contratti di chi quei requisiti non li ha ancora maturati, fino a 36 mesi".

"Questo provvedimento - ha auspicato Tupputi, comcludendo - sia l’avvio di una nuova stagione per la Sanità pugliese, di un percorso virtuoso che possa potenziarla e, facendolo, migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini in tutta la regione, in tutti i presidi sanitari, negli ospedali e sul territorio".

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Nel dibattiro, con altra nota, è intervenuto anche il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Paride Mazzotta:  “Da gennaio 3.300 dipendenti della sanità saranno stabilizzati e questa è un’ottima notizia che va precisamente nella direzione che abbiamo sempre indicato. Un primo ed importante passo per dare serenità a 2.500 unità tra infermieri e oss e circa 140 dirigenti medici".

"Si fa ordine, quindi, e si dà dignità al lavoro di chi garantisce l’assistenza sanitaria ai cittadini, ma ora bisogna guardare avanti. In Puglia c’è un’atavica carenza di personale nelle strutture: è sufficiente pensare alle condizioni dei pronto soccorso, costantemente in tilt proprio perché ci sono poche unità operative ad affrontare un numero rilevantissimo di accessi. Servono nuove assunzioni, anche alla luce dei nuovi ospedali che sorgeranno sul territorio regionale affinché non siano delle scatole ‘vuote’ e inutili".

"Ci aspettiamo, quindi ha concluso Mazzotta - una programmazione seria da parte della Giunta regionale su questo fronte per potenziare il servizio offerto ai cittadini, ma anche per alleviare la pressione sui dipendenti in attività, costretti a turni di lavoro massacranti pur di assicurare, con grande responsabilità, le cure a chi ne ha bisogno”.

"Un provvedimento importante - hanno commentato dagli scranni di Articolo Uno - che sancisce, a partire dal 1° gennaio 2023, la fine della precarietà per 3.333 persone tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari, che da anni prestano la propria opera con professionalità, abnegazione e passione al servizio della collettività per garantire ai pugliesi il diritto essenziale alla salute".
 
"La delibera approvata dalla Giunta regionale - si legge nella nota di Articolo Uno - rappresenta non solo la giusta risposta alla domanda di una sanità efficace ed efficiente da parte dei territori, ma allo stesso tempo un traguardo importante per la comunità di Articolo Uno Puglia perché frutto anche dell’impegno del nostro compianto Segretario regionale Ernesto Abaterusso che per anni si è impegnato in prima persona per ridare dignità e serenità a tante lavoratrici e a tanti lavoratori".
 
"La stabilizzazione a tempo indeterminato deve diventare sempre di più una garanzia per il futuro di uomini, donne e giovani, per la qualità del loro lavoro e della nostra sanità. L’augurio è che quello di oggi sia solo un primo passo verso una maggiore e migliore programmazione in questo settore e che non si distolga mai l’attenzione dalle problematiche ancora irrisolte. 
 
(gelormini@gmail.com)
 
 
 

 

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