Sava-Manduria, M5S: 'Crollo
non apra a scarico a mare'
Il M5S mette in guardia sulle strumentalizzazioni del crollo a Sava (Ta)
“L’episodio avvenuto a Sava è molto grave ma nessuno pensi di strumentalizzarlo per accelerare i lavori dell’impianto di depurazione dell’agglomerato di Manduria e Sava che prevede lo scarico a mare”, lo dichiarano i consiglieri M5S, Marco Galante, Cristian Casili e Antonio Trevisi, che fanno sapere di aver depositato proprio in questi giorni una interrogazione diretta agli assessori Santorsola e Giannini per sapere se l’iter del progetto originario sia stato bloccato in attesa che la Commissione Europea comunichi le nuove linee guida e che il Ministero dell’Ambiente si adegui e le recepisca.

“La Commissione Europea, infatti, entro l’anno comunicherà le nuove linee guida riguardanti i requisiti per il riuso delle acque reflue a fini irrigui e di ricarica della falda, forzare la mano e procedere oggi con il progetto originario significherebbe prendere in giro i cittadini e rischierebbe di avviare dei lavori che potrebbero subire una brusca interruzione”.
Rispetto al progetto originario è stato presentato un progetto alternativo, condiviso da comitati e cittadini del territorio, che prevederebbe la depurazione e sanificazione totale delle acque reflue al fine di riutilizzarle sia in ambito agricolo e, attraverso una serie di bacini di accumulo, per usi civili ed ambientali, che per il ravvenamento della falda. Una ipotesi presa in considerazione anche dal Ministero dell'ambiente.
"Sentiamo tutti la necessità - dichiara Marco Galante - di trovare ed adottare una seria ed efficiente alternativa agli scarichi a mare. Con questo progetto alternativo ne guadagnerebbero sia l'ambiente che i cittadini tutti. Diciamo la verità ai cittadini".