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'Siderurgia: asset strategico per il Paese' il webmeeting di Fratelli d'Italia

La siderurgia è sicuramente stato un asset strategico per il Paese - l’ex Ilva rimane ancora il più grande stabilimento d’Europa, ma probabilmente solo per estensione non per produttività, ma lo è ancora oggi? Questo il iltema e il quesito che tre esponenti pugliesi di Fratelli d’Italia – gli onorevoli Raffaele Fitto e Marcello Gemmato e il consigliere regionale Renato Perrini - hanno fissato al centro del webmeeting “Siderurgia: asset strategico del Paese”, proposto dal senatore Adolfo Urso del Dipartimento Impresa del partito.  

webmeeting FDI sulla Siderurgia

"Un confronto - detto - non solo utile per interrogarsi sul futuro soprattutto dell’ex Ilva di Taranto, ma un punto di partenza per un partito che intende, coerentemente dall’opposizione, dare delle proposte per la ripartenza di un settore produttivo strategico non solo in Italia, ma a livello europeo e globale".

“In giro vedo molti arruffapopoli che propagandano la decarbonizzazione come un’opzione praticabile - ha dichiarato Raffaele Fitto (co-presidente del gruppo europeo ECR-FDI) - ma ad oggi non vi è un solo investimento. Abbiamo ministri che tre anni fa hanno fatto comizi contro il TAP, che invece è stato terminato e oggi trasporta gas in milioni di case, ma Taranto ha perso l’opportunità di contrattare un prezzo adeguato per la trasformazione degli impianti da carbone a gas".  

raffaele fitto

"In mancanza di politiche nazionali industriali - ha sottolineato Fitto - il rischio è che importanti investimenti europei vengano dispersi o peggio persi. Siamo alla vigilia della nuova Programmazione europea 2021-2027, ma finiamo per parlare solo dei grandi Programmi di investimento europeo (Next EU Generation e Recovery Plan), se sulle Politiche di Coesione non vi è la giusta attenzionate, anche per il settore della Siderurgia, il rischio che corre l’Italia è non solo di importare acciaio da altri Paesi, ma di dover dire addio a un asset strategico per la nostra economia”.

Gemmato3

“E’ importante per noi di Fratelli d’Italia che abbiamo l’ambizione a diventare forza di governo offrire una visione globale dei problemi - Marcello Gemmato (coordinatore nazionale Dipartimento Sanità e coordinatore regionale Puglia e Basilicata) - e fornire soluzioni che nascano dal basso per questo ringrazio per l’apporto dei sindacati  intervenuti a questo incontro virtuale (da Taranto era collegato il segretario nazionale della Uilm-Uil, Rocco Palombella, ndr). E’ importante che la politica si appropri dei propri spazi e decida del futuro della siderurgia, senza lasciarsi non solo dettare i tempi dalla magistratura, ma soprattutto con una linea coerente evitando lo squallido teatrino di chi, come il presidente Emiliano, in Puglia strizza l’occhiolino agli ambientalisti e usa un linguaggio green, mentre il suo partito, il PD, racconta a livello nazionale esattamente il contrario sul futuro dell’ex Ilva".

iLVA acciaio

"Dobbiamo essere seri - ha aggiunto Gemmato - soprattutto con i lavoratori che chiedono di lavorare, ma di farlo in sicurezza. E a tal proposito torno a chiedere: che fine ha fatto il miliardo di euro sequestrato ai Riva per la riqualificazione e la bonifica del sito industriale? Lo chiedo ai commissari che ad oggi non hanno un Piano, ma non mi meraviglia visto che dietro loro c’è sempre lui Domenico Arcuri che dopo aver fatto disastri nella Sanità, per Taranto conosce solo la parola ‘cassintegrazione’”.

Ilva Taranto2

Mentre Renato Perrini (vicepresidente Commissione Sanità del Consiglio regionale), essendo stato anche operaio dell’ex Ilva, ha portato la testimonianza di quanto accade a Taranto: “Questa mattina prima di collegarmi per questo interessante e utile webmeeting ho portato la mia solidarietà ai lavoratori dell’indotto del siderurgico che non sono lavoratori di serie B rispetto a quelli dello stabilimento, alcuni da mesi non ricevono lo stipendio e la situazione è davvero tragica".

perrini renato

"La verità è che in questi ultimi 10 anni a Taranto a parlare sono stati in modo particolare i venditori di fumo, sia alle Politiche del 2018 sia alle Regionali 2020. Abbiamo assistito a millantatori che hanno incantato e confuso i tarantini con progetti che prevedevano al posto dell’ex Ilva acquari, campi da golf oppure un siderurgico che dall’oggi al domani l’impianto sarebbe stato decarbonizzato. Chiacchiere che hanno però raggiunto il loro obiettivo: percentuali altissime nelle urne!"

"La cosa peggiore, poi - ha concluso Perrini - sono stati quei politici che negli ospedali, ai malati oncologici, promettevano la chiusura dello stabilimento e poi andavano in fabbrica a garantire la continuità della produzione ad Arcelor Mittal. E’ ora di dire basta a questi venditori di fumo e sciacalli. Taranto e il suo territorio ha bisogno di chi progetta il futuro non di chi va in cerca di consenso”.

(gelormini@gmail.com)

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