Stefàno (Pd): 'Il Sud, per Salvini è solo un bacino elettorale'
Dario Stefàno, vicepresidente del gruppo Pd al Senato, commenta il tour balneare e l'approdo in Puglia del vice Primo Ministro, Matteo Salvini.
Matteo Salvini approda in Puglia, per il tour balneare, e Dario Stefàno vicepresidente del gruppo Pd al Senato si riserva di curare una sorta di comitato d'accoglienza critica: "Il Sud a Salvini interessa solo in campagna elettorale - denuncia il senatore salentino - il vicepremier torna al naturale e ripesca nel repertorio dei pregiudizi e degli insulti nei confronti del Sud, per giustificare il suo progetto di secessione mascherata". Il commento arriva a seguito delle dichiarazioni sull'autonomia differenziata da parte di Salvini, durante un evento alla stazione di Rogoredo.
"E così - continua Stefàno - per un ministro del nostro Paese, il Sud diventa patria di amministratori ladri e incapaci. Tra un ballo in spiaggia e un giro in moto d’acqua, Salvini torna ad offendere anche chi al Sud ha amministrato e amministra bene e onestamente, in un contesto di difficoltà mai risolte. Tanta brava gente che, al contrario di qualcun'altro, non ha mai sottratto 49 milioni agli Italiani".
"La verità vera è che il Sud interessa a Salvini solo in campagna elettorale. E ora, da ministro della Repubblica, si permette di offendere una parte del Paese e chi laboriosamente si impegna tutti i giorni con beceri pregiudizi”.
"In realtà, il dato preoccupante è che il governo della Lega sta spaccando il Paese", aveva già detto Stefàno commentando i dati Svimez, "Oltre 2 milioni di emigrati dal meridione, almeno 3 milioni di occupati in meno rispetto al Nord Italia, piena recessione per il 2019 solo per il Sud Italia: questi sono i dati riportati nel rapporto annuale della Svimez che fanno tremare i polsi".
"Se cresce il divario tra l'Europa e l'Italia, fanalino di coda nella classifica della crescita - aveva aggiunto - il nostro Mezzogiorno ne patisce uno ulteriore, veramente insopportabile: quello con il Nord del Paese. La ricetta che propone la Lega, ossia di ridurre i salari al sud e introdurre una forma scellerata ed egoista di autonomia differenziata, alla luce di questi dati non solo è insopportabile ma risulta, soprattutto, insostenibile".
"Oltre ad andare ad inasprire una contrapposizione territoriale che vede da sempre il Mezzogiorno fiaccato e piegato, si arriverà senza troppi giri di parole alla definitiva rottura del nostro Paese. Che, in fondo, lo ricordo, è sempre quello che ha voluto la Lega. E che oggi forse - concludeva - ha trovato nella inutile poltrona di un ministro che ha delega per il sud il suo migliore alleato".
(gelormini@affaritaliani.it)
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