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Taranto, d'Ambrosio Lettieri
In Senato daremo battaglia
Luigi d'Ambrosio Lettieri annuncia che il gruppo CoR al Senato darà battaglia sui 50milioni di € per Taranto
“Insieme ai colleghi del gruppo CoR in Senato daremo battaglia perché sia restituita dignità al popolo tarantino e anche alla politica, che non può trasmettere l’immagine deleteria di chi non riesce a connettersi con le esigenze delle persone e dei territori nel nome di contese inconfessabili", lo dichiara in una nota Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), componente Commissione Sanità Senato.
"Per questo, il gruppo CoR presenterà un emendamento - aggiunge il senatore - al fine di dare prosecuzione all’impegno assunto per la sanità tarantina proprio in Puglia dal ministro della Salute, che sono certo confermerà concretamente la volontà espressa in quella occasione. Presenteremo, inoltre, un’altra proposta correttiva all’emendamento già approvato alla Camera in materia di interventi di bonifica ambientale e decontaminazione perché la destinazione delle somme eventualmente confiscate alle società del gruppo Ilva nell’ambito di procedimenti penali per reati ambientali avviati prima del commissariamento del gruppo, siano vincolate agli interventi in favore dello stabilimento siderurgico di Taranto".
"La città e i suoi abitanti - prosegue Lettieri - hanno pagato un prezzo troppo alto perché si possa indugiare ancora. L’improvvisa evaporazione dell’emendamento alla Manovra appena approvata dalla Camera dei Deputati e che avrebbe consentito la deroga al DM 70 con il relativo stanziamento di 50 milioni di euro per l’assunzione di personale sanitario nella Asl di Taranto, ha del paradossale da qualunque angolazione lo si guardi, tecnica o politica".
"Politica, perché la bagarre tutta interna al partito che vede contrapposti Renzi ed Emiliano - praticamente la cosa 1 e la cosa 2 del Pd - da una parte si sta consumando sulla testa dei cittadini e in particolar modo dei bambini tarantini malati di tumore. Ed è inaccettabile".
"Dall’altra - conclude d'Ambrosio Lettieri - rivela una contraddizione di fondo e cioè che proprio il governo fautore di una riforma costituzionale che vorrebbe ridurre il Senato a una specie di dopo lavoro per sindaci e consiglieri regionali per velocizzare, a suo dire, l’approvazione delle leggi, oggi guarda al Senato per recuperare un impegno mancato o comunque per redimere una questione spinosa. Perché tale Renzi la reputa, avendo dichiarato oggi che sarà il Senato a decidere a chi dare più risorse per la sanità, non essendo per il presidente del Consiglio scontato e corretto dire che devono andare a Taranto. Siamo alla follia pura, che grida vergogna”.
()gelormini@affaritaliani.it)