Taranto, le dimissioni del sindaco Bitetti dopo minacce e contestazioni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:02

Taranto, le dimissioni del sindaco Bitetti dopo minacce e contestazioni

Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, a meno di 50 giorni dalla sua elezione ha deciso di presentare le sue dimissioni, a seguito di contestazioni e minacce.

Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, a meno di 50 giorni dalla sua elezione ha deciso di presentare le sue dimissioni, dopo aver riscontrato una sorta di scollamento con una parte della città - in relazione a passaggi e decisioni cruciali per il futuro del capoluogo ionico - e dopo aver subito minacce e contestazioni pesanti da esponenti di diverse associazioni e di alcuni esponenti dell’ala più oltranzista del mondo ambientalista tarantino.


 

“Ho ricevuto minacce da alcuni ambientalisti al termine della riunione svoltasi a Palazzo di Città sul dossier per l’ex Ilva, discusso in preparazione della riunione del prossimo Consiglio comunale e soprattutto in vista del vertice di Roma con il ministro Urso per l’Accordo di programma inter-istituzionale”.  

L’impressione è che la mossa miri a stimolare solidarietà e partecipazione in questi momenti nevralgici per l’intera Città dei due Mari, e che il sindaco possa ritirare le sue dimissioni a patto che venga ripristinata quella “agibilità politica” venuta a mancare secondo quando dichiarato a caldo. 

“A nome della comunità politica di CON e del suo gruppo consiliare esprimo il nostro sostegno al Sindaco di Taranto, invitando tutti ad una riflessione sui modi con i quali si intende affrontare questioni complesse e delicate come quelle legate alla questione ambientale della nostra città”, ha scritto Francesco Andrea Falcone (CON Taranto) in una nota diffusa. 

“Le opportunità di dialogo non vanno confuse con occasioni nelle quali assumere comportamenti antisociali - ha aggiunto Falcone - i problemi della occupazione e della salute stanno a cuore a tutti perché tutti li viviamo sulla nostra pelle ma occorre affrontarli con correttezza da parte dei cittadini, delle parti sociali e di quelle istituzionali. Credere di poterli affrontare facendo leva sulle sofferenze dell’una o dell’altra parte alimenterà le stesse divisioni che ci hanno condotti a questo punto. Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e tutte le parti interessate della città a lavorare per ripristinare un clima collaborativo e corretto che non ci esponga a decisioni assunte altrove a fronte delle quali resteremmo purtroppo impotenti”.

Per Francesco Tacente, il consigliere comunale ed ex candidato alle elezioni comunali di Taranto sostenuto dal centrodestra, non ci sono dubbi: "Piero Bitetti deve scegliere. O si dimette irrevocabilmente oppure ritiri le dimissioni e ci metta la faccia".

“Il primo cittadino civico sostenuto dal centrosinistra - ha ribadito Tacente - ha scelto di fare un passo indietro, dopo le contestazioni in Comune da parte di un gruppo di ambientalisti contrari sia rispetto all'accordo di programma con il governo per l'Ex Ilva - da firmare il 31 luglio con il ministro Urso - sia rispetto alla decisione, risalente però ad anni prima, di realizzare una discarica nel quartiere Paolo VI”. 


 

"Noi abbiamo fatto una riflessione sulle sue dimissioni motivate da 'inagibilità politica'. Nel caso ci fossero state condotte illecite invitiamo il sindaco non a dimettersi ma a sporgere denuncia. La solidarietà dal punto di vista personale c'è tutta. Tuttavia si tratta di dimissioni - ha precisato Tacente - che per tempi e modalità destano sorpresa perché avvengono il giorno prima di un consiglio monotematico per l'Ilva, a cui abbiamo dato consenso e a due giorni prima del 31 luglio, quando il sindaco avrebbe dovuto decidere se firmare o meno un Accordo di Programma col governo". 

"Il sindaco Piero Bitetti revochi le dimissioni e riconquisti a pieno titolo il mandato conferitogli solo due mesi fa dalla nostra comunità", ha dichiarato il presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma, che ha sottolineato la necessità di "rispondere con senso di responsabilità da parte di tutte le istituzioni coinvolte in una vicenda che da oltre un decennio grava sul nostro territorio".
    
Il presidente Toma ha anche espresso solidarietà al primo cittadino di Taranto: "Oggetto di attacchi che vanno oltre il vivere civile". Toma ha ricordato anche che Bitetti, insieme al vicesindaco e al presidente della Provincia, è stato ospite in Confindustria Taranto, dimostrando "grande attenzione e ascolto alle esigenze rappresentate dal mondo imprenditoriale".

"Se vogliamo che lo stabilimento intraprenda davvero il percorso di decarbonizzazione - ha proseguito Toma - è necessario che le parti non si irrigidiscano, ma mantengano aperto il dialogo per un obiettivo condiviso". Ricordando, infine al Ministro Urso e alle istituzioni la piena disponibilità a collaborare per il buon esito di una trattativa tanto delicata" e richiamandosi all'equilibrio degli interessi indicato dalla Cassazione, tra salute, ambiente e sviluppo.

Nel frattempo, una nota del Mimit conferma che “Si terrà comunque la riunione, già convocata d’intesa con la Regione Puglia e gli enti locali e in programma al Mimit per giovedì 31 luglio, finalizzata alla definizione dell’Accordo di programma inter-istituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto”. Salterebbe, invece, la seduta il Consiglio comunale.

(gelormini@gmail.com)