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Xylella, premio al fisico Scamarcio e incontro a Monopoli con Pentassuglia
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A Palazzo di Città, il sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Commissione comunale Cultura e Università, Giuseppe Cascella, hanno consegnato una targa di riconoscimento a Gaetano Scamarcio, professore ordinario di Fisica sperimentale presso l’Università di Bari, “Per i contributi seminali riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale all’invenzione e alla fisica di dispositivi quantistici applicati in ambito ambientale e bio-medicale”.

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Alla premiazione, oltre ad alcuni componenti del gruppo di ricerca del professor Scamarcio, sono intervenuti Luisa Torsi, docente di Chimica all'Università degli Studi Bari e Francesco Fischetti, docente del dipartimento di Scienze mediche di Base, Neuroscienze e Organi di senso dell’Università di Bari.

“Siamo orgogliosi di consegnare questa targa al professor Scamarcio - ha dichiarato il sindaco Decaro -, a dimostrazione della riconoscenza della comunità barese nei confronti di professionisti eccellenti, che grazie al proprio talento contribuiscono a esportare il nome di Bari al di là dei confini nazionali. Il professore, che può vantare una lunghissima lista di riconoscimenti, è stato premiato per la sua rilevante attività di produzione scientifica e di formazione professionale. Scamarcio è una di quelle persone in grado di lasciare una traccia indelebile nella propria comunità: ci sono tanti ragazzi che lo seguono e che si formano grazie a lui. Vorrei sottolineare che, dopo numerose e gratificanti esperienze all’estero, Gaetano Scamarcio ha scelto di tornare nella sua città: una scelta di vita che gli fa certamente onore, e di cui noi tutti gli siamo grati”.

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“È da molti anni ormai - ha detto Cascella - che l’amministrazione lavora per rendere consapevole la comunità barese sulle personalità eccellenti che con la loro professionalità, in diversi campi, hanno dato lustro e prestigio alla nostra città nel mondo. Oggi, siamo lieti di assegnare questo riconoscimento al professor Scamarcio il cui contributo, riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, è legato sia alle scoperte scientifiche sia alla elaborazione di dispositivi quantistici rivoluzionari, oggi applicati in ambito ambientale e biomedicale. In dettaglio, le sue ricerche hanno portato allo sviluppo di sistemi per il monitoraggio dell’inquinamento, la diagnostica del processo di combustione, la rivelazione di esplosivi, l’analisi del respiro e svariate applicazioni in medicina".

"Creatore nel 2007 del distretto tecnologico Medis, di cui è stato presidente - ha ricordato Cascella - ha formato un team multidisciplinare che sviluppa sensori basati su transistor organici elettrolitici ad effetto di campo e ha studiato gli effetti collettivi alla base della loro capacità di rilevare concentrazioni basse di biomarcatori. Infine, e questa è una novità assoluta, il professore, che appartiene a un gruppo di lavoro coordinato da Luisa Torsi, contribuirà alla realizzazione di un dispositivo portatile in grado di rilevare un singolo batterio della Xylella Fastidiosa in attiva replicazione, strumento che consentirà di effettuare una diagnosi precoce dell’infezione all’interno della singola pianta”.

A seguire, il professor Fischetti ha posto l’accento “sulla interdisciplinarità e l'applicabilità multisettoriale che deve permeare il mondo scientifico, e che per noi deve essere considerata un obbligo: principi incarnati alla perfezione dal metodo di lavoro utilizzato dal professor Scamarcio in tanti anni”.

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“La mia carriera professionale, ormai decennale - ha concluso il professor Scamarcio - in realtà ha radici profondissime in questo territorio, nella sua cultura e nel suo cuore. Sono convinto, e il mio iter professionale lo dimostra, che Bari e la Puglia possano offrire delle opportunità che costituiscono un trampolino di lancio nel mondo della cultura e della ricerca scientifica. Il nostro dipartimento di Fisica è stato riconosciuto come un’eccellenza italiana proprio per la sua caratteristica di essere interuniversitario, e presenta un metodo di lavoro basato sulla complementarietà dei saperi tra Università e Politecnico. Si parte dalla teoria per vederne le potenziali applicazioni. E tutto questo lo si realizza soltanto attraverso il contatto con i migliori atenei del mondo. Inoltre, le mie esperienze all’estero mi hanno reso consapevole dell’importanza delle relazioni tra le università e i laboratori di ricerca industriali, nel connubio virtuoso tra il sapere e il saper fare. Il mio auspicio è che Bari, negli anni, acquisisca sempre più una vocazione universitaria”.

Il professor Scamarcio è stato insignito del Premio Firestone per giovani laureati nel 1985 e del Premio di Operosità Scientifica della Società italiana di Fisica nel 1989 e ha conseguito poi due NATO-CNR “Advanced Fellowship” nel 1990 e nel 1995 e la “Ambassadorial Fellowship” della “International Rotary Foundation” nel 1994.

È anche direttore della Unità di Bari dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Centro nazionale delle Ricerche, nonché autore di oltre 130 pubblicazioni e di numerose ricerche nel campo della fisica della materia, della fotonica e delle nanotecnologie svolte in Italia e all’estero presso prestigiose istituzioni di ricerca quali il Max-Planck-Institute for Solid State Physics di Stoccarda, il Walter-Schottky-Institute di Monaco di Baviera, i Bell Laboratories dell’AT&T (poi Lucent Technologies), nella sede centrale di Murray Hill, NJ-USA.

Nel frattempo, sempre sul fronte Xylella, il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, commenta la proposta di ristabilire il principio di uguaglianza, secondo cui casi oggettivamente diversi devono essere trattati in modo differente, col criterio di proporzionalità e di correlazione tra danno effettivo e indennizzo.  

“Siamo pienamente in linea con la mozione del consigliere regionale Paolo Pagliaro, tre anni di indennizzi sono troppo pochi per gli agricoltori vittime della Xylella, ne servono almeno cinque. Per andare incontro alle esigenze degli agricoltori che stanno reimpiantando olivi resistenti alla Xylella fastidiosa – aggiunge Lazzàro - servono 700 milioni di euro oltre ai fondi già intercettati.  A 8 anni dalla prima segnalazione ufficiale di focolai (ottobre del 2013 a Gallipoli e Alezio) la Xylella si è propagata velocemente e, ad oggi, ha colpito circa 150mila ettari di oliveto nelle province di Lecce, Brindisi e parte del Tarantino e causato la perdita di circa 33mila posti di lavoro. La comunità salentina – conclude – nel corso degli ultimi anni è rimasta senza la sua principale produzione agricola. Per questo è necessario sbloccare le risorse necessarie e bloccare la corsa del batterio”. 

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E a Monopoli il consigliere regionale delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena (CON) ha organizzato nun incontro tra gli agricoltori e l'assessore Donato Pentassuglia: “La Xylella affila gli artigli anche a Monopoli e noi vogliamo difendere uno dei tratti identitari del nostro territorio, come gli oliveti: per questo, ho voluto l’incontro a Palazzo di Città con l’assessore regionale Donato Pentassuglia e gli agricoltori monopolitani".

"Ringrazio per la proficua partecipazione il sindaco Angelo Annese, l’assessore Aldo Zazzera ed il consigliere delegato Giovanni Martellotta. Abbiamo condiviso le strategie da adottare a seguito del nuovo Piano d’azione per il contrasto alla Xylella e abbiamo soprattutto raccolto la disponibilità dei nostri agricoltori a mettere in campo ogni azione utile al contenimento del batterio. Continuerò a dare il mio contributo in questa direzione perché la Xylella ha già devastato intere zone della Puglia, trasformando l’immagine del paesaggio e minando l’economia agricola: abbiamo il dovere, quindi, di esperire ogni strada utile al contenimento del batterio, sostenendo le nostre aziende che sono in trincea”.

(gelormini@gmail.com)

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