Aeroporto di Fiumicino, Legambiente boccia il progetto: “No alla quarta pista” - Affaritaliani.it

Roma

Aeroporto di Fiumicino, Legambiente boccia il progetto: “No alla quarta pista”

L'associazione ambientalista scende il campo per bloccare il “Master plan 2030”

Aeroporto di Fiumicino, arriva il blitz di Legambiente. Bocciato il progetto della quarta pista: “Stop al consumo del suolo”.

 

Fiumicino valuta l'allargamento dell'aeroporto, con una quarta pista e un nuovo terminal, ma Legambiente non ci sta e passa all'attacco. Attraverso una nota arriva infatti la denuncia dell'associazione ambientalista al “Master plan 2030”,  che ha cominciato l’iter di Valutazione di Impatto Ambientale. Un progetto che interesserebbe un'area compresa nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e determinerebbe un'occupazione di suoli con piste di asfalto e edifici, un nuovo svincolo autostradale di accesso ed un notevole impatto acustico e atmosferico per un ampio territorio tra Fiumicino, Fregene, Maccarese. Quasi 500 gli ettari che verrebbero quindi asfaltati e cementificati all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, oggi agricoli e oltretutto con vincoli paesaggistici e archeologici.

E' così scattato l'allarme e l'appello alle istituzioni, che Legambiente rende pubblico tramite una nota: "Non e' ammissibile che un progetto di questa dimensione e impatto, venga presentato senza alcun confronto con il territorio, soprattutto perché esistono altre soluzioni possibili per l’Aeroporto che avrebbero un impatto molto minore. Per queste ragioni e contro la prepotenza di chi gestisce l’Aeroporto di Fiumicino e di chi dovrebbe controllare i gestori ma sembra invece difenderne gli interessi – dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – ci appelliamo al Presidente della Regione Nicola Zingaretti e ai Sindaci di Roma Virginia Raggi e di Fiumicino Esterino Montino, perche' fermino la procedura di Via di questo progetto devastante. Quello di cui siamo sicuri è che, insieme ai cittadini, alle associazioni e ai comitati del territorio, siamo pronti a una dura battaglia nell'interesse generale e dell’ambiente, per difendere una porzione di altissimo pregio del Lazio, che rischia di dissolversi sotto una colata di asfalto”.