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Roma
Amianto, Cotral condannata a risarcire i figli di un autista morto di cancro

La Cotral è stata condannata a risarcire i figli di un autista morto per adenocarcinoma polmonare da amianto nel luglio del 2011. La sentenza del Tribunale di Roma ha infatti stabilito come l'esposizione all'amianto senza le dovute protezioni sia la causa della malattia e della morte dell'uomo e di come l'azienda sia responsabile di non aver adottato misure che avrebbero ridotto il rischio.

La vittima è Vincenzo Cecchini. Già precedentemente la Cotral era stata condannata a risarcire con 78714 la vedova di Cecchini, Laura Cristofanelli. Questa condanna, confermata in appello nel dicembre del 2022 ha contribuito alla decisione presa dalla giudice del lavoro Valentina Cacace che ha condannato Contral Spa a risarcire complessivamente di 157000 euro Stefano e Claudio, i figli della vittima. I tecnici hanno infatti confermato la “la sussistenza del nesso fra l’esposizione lavorativa e l’insorgenza dell’adenocarcinoma polmonare diagnosticato”. E per quanto riguarda l'azienda “non può non dubitarsi della responsabilità della società resistente per l’omessa adozione di quelle cautele che avrebbero ridotto il rischio”.

La malattia di Vincenzo Cecchini

Vincenzo Cecchini ha lavorato per molti anni come operaio e come manovale d'officina. Successivamente ha lavorato come autista di linea per la Cotral. Per più di 10 anni si è occupato della manutenzione delle scale mobili delle stazioni della metropolitana, che avevano molte componenti in amianto. Poi ha guidato autobus e pullman: tutti mezzi che presentavano componenti in amianto. Inoltre l'uomo è stato esposto senza protezioni anche ad altre sostanze cancerogene come il benzene e prodotti di combustione. La diagnosi è arrivato nel novembre del 2010: adenocarcinoma polmonare da amianto. L'uomo è deceduto il 22 luglio 2011.

La Cotral si difende

L'azienda assicura che oggi i propri dipendenti non sono più esposti all'amianto e che le misure di sicurezza sono molto più alte. “L’azienda - si legge in una nota - prende atto della sentenza disposta dal Tribunale di Roma e precisa che si tratta di fatti risalenti ad oltre vent’anni fa. Nel rispetto della normativa, nessun lavoratore impiegato presso gli impianti di Cotral Spa, è attualmente esposto al contatto con componenti che contengono polveri e fibre di amianto.

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