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Roma
Anziani truffati, i delinquenti si fingono carabinieri e raddoppiano il colpo

Anziani truffati, ripetutamente per tre o quattro volte. Schedati e selezionati in base alla loro fragilità, dopo averli derubati in casa, i delinquenti si fingevano carabinieri, per poter entrare nuovamente negli appartamenti e rubare di nuovo soldi e gioielli.

I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma hanno arrestato quattro persone, di 56, 48, 32 e 28 anni, tutte originarie di Napoli, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata ai furti in appartamento ed altro, in danno di anziani, a Roma, Ciampino, Viareggio, Capannori, San Giovanni Valdarno.

L'indagine è stata eseguita tra il 2017 e il 2018, come proseguimento di una precedente attività investigativa che aveva già ha portato all'arresto di 9 persone per analoghi reati.

I Carabinieri della sezione di PG della Procura di Roma hanno accertato come i criminali operano suddivisi in vere e proprie "bande” che si trasferiscono a Roma e in altre città del territorio nazionale dal capoluogo partenopeo dal lunedì al venerdì. L’elevata valenza delinquenziale è data, in primo luogo dal fatto che le bande criminali, spesso collegate tra di loro, effettuano una vera e propria suddivisione del territorio.

Per sottrarsi all’identificazione, rimangono nella stessa città, alloggiati in hotel, noleggiando auto intestando il contratto a prestanome, solo per qualche settimana dopodiché si spostano in altro luogo per poi ritornarci dopo qualche tempo.

In particolare, il modus operandi del gruppo criminale, composto dai quattro arrestati, era caratterizzato da specifiche particolarità che lo differenziano dagli altri: dopo aver derubato le vittime nelle abitazioni, con refurtiva sottratta ad ogni singolo anziano che andava dai 500 ai 10.000 euro e, in un caso accertato, anche 70.000 euro, hanno dimostrato una condotta feroce e persecutoria senza precedenti. Tornavano dalle stesse vittime anche per altre tre/quattro volte consecutive e, fingendo di essere Carabinieri, carpivano la loro fiducia facendogli credere di essere li per restituirgli le cose rubate. Con tale raggiro, riuscivano facilmente ad introdursi nelle abitazioni degli anziani per derubarli nuovamente.

Le vittime, per circa 100 colpi accertati, venivano accuratamente selezionate e la scelta cadeva sui soggetti più deboli e indifesi. I loro nominativi e gli indirizzi delle abitazioni, venivano conservati e memorizzati dagli indagati i quali, una volta accertata la disponibilità del denaro e la vulnerabilità nonché la facilità con la quale potevano depredarli, tornavano ciclicamente a colpire la medesima vittima. L’elevatissimo numero di vittime colpite dal gruppo criminale in questione emergeva in particolar modo dall’attività tecnica svolta dai Carabinieri.

Nello specifico, il capo sceglieva la vittima da colpire e contattandola telefonicamente, si presentava al telefono come maresciallo dei Carabinieri e dopo averla informata dell’avvenuto recupero della refurtiva inerente il furto patito in precedenza, preannunciava che di li a poco sarebbe arrivato, presso la sua abitazione, un appuntato. Subito dopo, la vittima, che rimaneva sempre in contatto telefonico con l’indagato, veniva raggiunta a casa da colui che si qualificava appuntato dei Carabinieri inviato dal maresciallo insieme ad un altro collega, a svolgere la pratica per rientrare in possesso del denaro/gioielli oggetto di furto. Così, mentre uno di loro distraeva l’anziano, l’altro lo derubava nuovamente sottraendogli quanto aveva di valore in casa.

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