"Aria tossica", sigilli all'aeroporto di Fiumicino. Adr: "Sequestro ingiustificato" - Affaritaliani.it

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"Aria tossica", sigilli all'aeroporto di Fiumicino. Adr: "Sequestro ingiustificato"

Svolta nell'inchiesta sull'incendio all'aeroporto di Fiumicino. Gli agenti della Polaria hanno posto sotto sequestro il molo D del Terminal 3 devastato dal rogo sviluppatosi la notte tra il 6 ed il 7 maggio nei mille metri quadrati dell'area commerciale. La decisione è arrivata dalla Procura di Civitavecchia dopo l'apertura del nuovo fascicolo che riguarda direttamente il rischio per la salute dei lavoratori e dei passeggeri che transitano nel più grande aeroporto d'Italia.

"Il decreto di sequestro - si legge - e' stato emesso dal gip su richiesta di questa procura in quanto, dopo un evento straordinario e pericoloso quale l'incendio del 6-7 maggio scorso, si e' accertata la persistente inosservanza da parte dei datori di lavoro delle disposizioni previste dalla legge a tutela della salute dei lavoratori, culminata, nonostante apposite prescrizioni e diffide della Asl Rmd, nella riapertura, in data 17 maggio, della zona interdetta del molo D".

Il campanello d'allarme era suonato subito dopo la diffusione dei risultati delle analisi effettuate dall'Agenzia Regionale per l'ambiente che ha comunicato alla Asl di competenza la presenza in quantità rilevanti di sostanze tossiche, tra cui diossina, Pcb e furbani. Gli inquinanti presenti nel Terminal supererebbero infatti  dieci volte superiori a quelli riscontrati nei casi di incendi ma sviluppatisi all'esterno e non in un luogo chiuso come un terminal aeroportuale.

I magistrati hanno deciso di porre i sigilli non solo al molo riaperto il 18 maggio scorso ma anche alla sala operativa della polizia che opera all'aeroporto. La riapertura dell'area era stata disposta "dopo una riunione tenutasi presso la sede della Direzione Sistema Aeroporti Lazio dell'Enac che aveva coinvolto tutti gli attori aeroportuali ed un rappresentante della Asl Roma D, che ha dato il via libera alla riapertura dell'area non riscontrando alcun rischio per la salute di lavoratori e passeggeri

Pertanto Aeroporti di Roma, la società che gestisce lo scalo, ha definito il sequestro "ingiustificato", precisando che "nel provvedimento emesso dal magistrato non si fa alcun cenno alla diossina, che, tra l'altro, è stata sempre rilevata al di sotto dei limiti internazionali".

Ma la procura di Civitavecchia vuole vederci chiaro ed effettuare ulteriori e approfondite analisi nell'area ora tornata off-lmits. Intanto è finito nel registro degli indagati il nome di un dirigente dell'Azienda sanitaria, insieme a quello di uno dei vertici di AdR: abuso d'ufficio per non essere intervenuto a tutela e nel rispetto dello statuto dei lavoratori, e violazione della normativa sulla sicurezza i reati ipotizzati dagli inquirenti.

Il sequestro segue di neppure 24 ore l'ultimatum dettato dai sindacati che avevano minacciato nuovi scioperi se non si fosse fatta chiarezza sulla effettiva salubrità delle condizioni di lavoro: dal 7 maggio, data del rogo, sono state 150 le persone costrette alle cure mediche.

In attesa di nuove rilevazioni sarà l'Istituto Superiore di Sanità a doversi pronunciare sugli effettivi rischi per la salute dei lavoratori e dei passeggeri in transito. Parallelamente procede anche l'inchiesta per incendio colposo, che vede iscritti nel registro degli indagati quattro operai addetti alla manutenzione e di un dirigente di Adr, il coordinatore degli impianti tecnici.