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Roma
Atac, schiaffo del Governo a Gualtieri, negati 100 mln. Ora biglietto più caro
Il deposito Atac di Prenestina

Il governo e in particolare il ministero dei Trasporti boccia le risoluzioni del Pd e del M5s che chiedevano di aumentare i finanziamenti di 100 milioni per Atac. Una richiesta per scongiurare il rischio dell’aumento dei biglietti e soprattutto per considerare la città come la Capitale d’Italia e non come un comune qualsiasi.

Ma non c’è stato nulla da fare: la risposta è stata "No".

La replica del viceministro

La risposta del viceministro Bignami è netta. La richiesta è “Non accoglibile” perché "le risorse del fondo nazionale dei trasporti sono assegnate direttamente alle regioni e pertanto eventuali destinazioni specifiche possono essere utilmente operate dalle regioni competenti". Significa lasciare tutto così com’è, almeno per ora: il governo mette i soldi ogni anno sul fondo nazionale trasporti che poi vengono ripartiti tra le varie Regioni. Che, a loro volta, suddivide i soldi in base alla popolazione. E qui sta il punto: i comuni sopra il milione di abitanti prendono tutti la stessa somma. A Roma arrivano 240 milioni ma in proporzione, avendo molti più cittadini di città come Milano, è evidente che si creano degli squilibri. Il risultato è che Roma svolge il 7% del trasporto pubblico su gomma a livello nazionale ma riceve il 3,5% del totale dei fondi. Sempre in media, per ogni cittadino romano ci sono a disposizione meno di 90 euro, per un milanese più di 180.

Solo un adeguamento

Trattandosi di un atto parlamentare, la risoluzione chiedeva inoltre al governo di impegnarsi ad aumentare il fondo nazionale nella sua interezza e dunque per tutte le città d’Italia. Il governo ha risposto favorevolmente ma non ad un aumento, bensì a un adeguamento.

Ira del Comune: "Biglietto più caro"

 In assenza di una rimodulazione al rialzo della quota destinata a Roma dal Fondo nazionale trasporti, nella Capitale sarà necessario aumentare il costo dei biglietti per le persone non residenti. È quanto ha spiegato l'assessore alla Mobilità e ai trasporti di Roma, Eugenio Patané, in una intervista al quotidiano "La Repubblica" a seguito della bocciatura delle risoluzioni presentate in commissione alla Camera da M5s e Pd. "A noi mancavano circa 100 milioni di euro - ha detto - ma li abbiamo spalmati nel contratto di servizio con Atac e oggi mancano 24 milioni di costi vivi: qualora non ci fosse un aumento della quota per Roma, un aumento del biglietto sarebbe inevitabile ma in questo caso, metteremo in atto una manovra tariffaria. Significa diminuire il costo degli abbonamenti annuali per i romani ma alzare il costo del singolo ticket che viene usato da chi prende i mezzi occasionalmente".







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