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Roma
Barillari dichiara guerra al Pd Zingaretti. Unico M5s che resiste alle sirene

“Non lascio il Movimento Cinque Stelle nell'abbraccio mortale del Pd. Nessuna scissione nell'M5s nel Lazio tantomeno dimissioni da parte di Davide Barillari, il consigliere del Lazio “gelato dall'accordo di Governo. A dispetto delle previsioni, Barillari non molla e si prepara a una stagione contro lo zar del Lazio Zingaretti, “contro i suoi impicci nella sanità, le sue nomine illegali, i suoi appalti, i suoi bandi e i suoi concorsi nei quali si sa sempre prima chi vince”.

L'annuncio arriva su facebook. Scrive Barillari in un lungo post: ““Ve lo dico molto chiaramente in modo che nessun giornalista potrà ricamarci sopra.FARO' L'OPPOSTO DI QUELLO CHE VI ASPETTATE CHE IO FACCIA.Ossia: non mi dimetto. non starò' zitto. non smetterò di combattere, non farò il bravo.Che sia chiaro. NON SCAPPO DALLA BATTAGLIA”. Lasciare tutto adesso significherebbe abbandonare il M5S nell'abbraccio mortale del PD dopo la fregatura della Lega. Continuerò, in nome del mandato che ho ricevuto dai cittadini nel 2018, a fare opposizione intelligente e concreta alla politica malata di Zingaretti che sto combattendo da 6 anni: non smetterò di denunciare sempre i suoi impicci nella sanità, le sue nomine illegali, i suoi appalti, i suoi bandi e i suoi concorsi nei quali si sa sempre prima chi vince”.

E continua: “Ma oltre a denunciare faro' proposte: mozioni, ordini del giorno, proposte di legge....lavorando giorno e notte con professionisti ed esperti per elaborare soluzioni ai problemi dei cittadini, come ho sempre fatto (e che queli del pd mi hanno sempre bocciato). Ci ho pensato per giorni e sono stato davvero ad un soffio dalle dimissioni, soprattutto a causa del "fuoco amico" in Regione, ma ho parlato con tanti "big" del M5S e con tantissimi attivisti di tutta Italia, che mi hanno dato la forza di continuare.

Lo spirito battagliero del Movimento della prima ora

“Fanculo la poltrona, la mia presidenza di commissione, lo stipendio di consigliere....ve lo assicuro.In 6 anni nella vasca di squali in Regione ci ho rimesso il fegato, la salute e mi sono separato da mia moglie. Ho gia' dato tanto, troppo, in nome dei nostri ideali.Ma nonostante questo NON lascio la battaglia. Anche da solo posso bloccare la commissione sanità. Anche da solo posso fare proposte di legge che gli altri non hanno il coraggio di firmare (o peggio, ritirano la firma per paura).

Da oggi darò ancora più fastidio perchè attacco Zingaretti e non mi adeguo al ribasso ? Ottimo.I portavoce che prendono le distanze da me e che mi isolano sono quelli che hanno paura di esporsi nelle battaglie piu' difficili. Non quelle di facciata che portano voti, ma le battaglie vere e piu' scomode che toccano i veri interessi di chi ha il potere e disarticolano gli interessi di una politica malata e corrotta”.

E conclude: “Il vero coraggio non è dimettersi o tapparsi il naso per mandare giù un inciucio prima con Salvini e poi con Zingaretti. Il vero coraggio è metterci la faccia e restare a combattere nel M5S, alla luce del sole, senza paura. Il vero coraggio è essere portavoce di tutte le persone deluse e disilluse dal M5S che credono ancora nei nostri valori: intransigenza, determinazione, rispetto delle promesse e COERENZA.Dovessi restare l'ultimo in Regione Lazio a combattere”.

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