"Basta tasse, Roma sia Regione". Forza Italia si prepara al voto - Affaritaliani.it

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"Basta tasse, Roma sia Regione". Forza Italia si prepara al voto

Un carico fiscale da record affossa la ripresa: i contribuenti laziali pagano il 35% in più di quelli lombardi. Parte da questo presupposto la ricetta per il futuro targata Forza Italia. Il documento stilato dagli onorevoli azzurri chiusi in conclave all'hotel Ergife di Roma traccia le linee guida del partito che verrà. Dopo essere praticamente scomparsi dall’opposizione in Campidoglio, sono i post-berlusconiani del gruppo di Forza Italia in Regione Lazio a cercare di trovare la quadra per il rilancio in un clima di elezioni che potrebbero arrivare già nella prossima primavera.

Dall'iniziativa ribatezzata "Cantiere delle Idee" ecco un prontuario di spunti, proposte su cui potranno esprimersi i militanti per dar poi vita ad un combinato di delibere di iniziativa popolare, mozioni e Ordini del giorno che gli azzurri vorrebbero portare in assemblea capitolina e in consiglio regionale. Un documento programmatico che esprime un indirizzo politico che il partito si vuole dare per il prossimo futuro. Ecco allora la battaglia tutta berlusconiana contro le tasse, aumentate nel Lazio: regione controcorrente che, mentre le altre regioni ridecevano il carico fiscale sui cittadini, seppure di poco, nel Lazio aumentava dell’1,4 per cento.

Se la finanza regionale è sotto attacco lo è ancor più quella della Capitale, dove il carico fiscale è superiore alle medie regionali. E' allora il caso che Roma diventi quello a cui è sempre più simile, una regione in senso stretto: "Bisogna dare strumenti idonei alla sua governance, adeguati al suo ruolo di capitale -si legge nel documento finale- Roma merita i poteri legislativi di una Regione.  È vero che devono essere concessi dalla Costituzione, ma è proprio per questo che va scritto in un programma di governo della Città e della Regione.  Se milioni di uomini e donne sceglieranno noi, con l'opzione che proponiamo di discutere con serieta' - inclusa l'ipotesi di due regioni per riforma costituzionale, quella di Roma e quella delle province del Lazio - Roma avrà una marcia in più e il resto del territorio avrà un ostacolo in meno, rappresentato da una burocrazia e da risorse sempre più naturalmente spostati verso la Capitale".

Capitolo necessario quello del degrado della città che, secondo il documento dei forzisti, va affrontato seguendo una molteplice strategia. Oltre a rispondere al bisogno di sicurezza chiesto dai cittadini sono necessari interventi strutturali in merito alla mobilità e alla gestione dei rifiuti, vere e proprie tematiche spine nel fianco della città.

Ecco allora l'ecotassa regionale sui rifiuti che premia i comuni capaci di riclare e differenziare meglio, mentre saranno attribuiti ad una "autorità garante per i rifiuti e l'acqua" poteri sanzionatori per chi non rispetta i parametri. Sempre per quando riguarda l'ambiente i forzisti rilanciano la necessità di un nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale di concerto con i comuni interessati e il Ministero per i Beni Archeologici e Culturali. Un ufficio regionale di tutela del benessere animale avrà la funzione di coordinare diverse attività tra cui la gestione del randagismo e il potenziamento del Servizio Veterinario Regionale in termini di controllo e coordinamento, di sicurezza alimentare.

Tema sensibile è quello della mobilità, con migliaia di pendolari ingabbiati in una rete di trasporti inefficente. Per dare una risposta alle domande dei cittadini ecco allora la metro leggera "Anagnina - Torre Angela", il prolungamento della linea A fino a Torrevecchia e della B fino a Castel Monastero. Roma-Lido e Roma-Pantano dovranno diventare inoltre metropolitane di proprietà del Comune di Roma mentre ad una costituenda società pubblica per i servizi ferroviari regionali andranno trasferite le competenze della "Agenzia Regionale per la Mobilità della Regione Lazio" e della "Roma Servizi per la Mobilità", l'agenzia che coordina i trasporti pubblici e privati nella capitale.

Il rilancio dell'economia, nel disegno forzista, nella combinazione di minor carico fiscale e supporto alle imprese con la creazione di distretti produttivi: da qui nasce la proposta di azzerare l'addizionale Irpef per i redditi fino a 28mila euro e dimezzare l'addizionale Irap per le imprese manifatturiere, in particolare per quelle agricole ed edili che dovranno fungere da volano per la ripresa dell'economia regionale.
Tutto ciò in un modello che vede alcune realtà produttive farla da padrone: spazio dunque all'agroalimentare, alla chimica, all'aerospaziale e alla farmaceutica, così come la ceramica. "Per valorizzare tali vocazioni territoriali è necessario intervenire mediante politiche a sostegno della competitività delle imprese anche per consolidare i vantaggi localizzativi della regione". Ultimo ma non meno importate la menzione al rilancio della moda, con l'istituzione di un workshop permanente: La Borsa Internazionale della Moda, con sede a Roma, "capace di diventare una manifestazione internazionale volta a richiamare operatori del settore, agenti di viaggio, aziende e ditte produttrici o comunque legate all'indotto di settore, al fine di lanciare un osservatorio qualificato, un laboratorio di idee e una piattaforma per l'offerta di singole realtà provenienti da tutto il mondo".

La sfida è aperta, così come il cantiere che nelle intenzioni dei promotori sancirà una nuova stagione per il partito azzurro.