Berlusconi non molla Roma. Bertolaso convocato ad Arcore - Affaritaliani.it

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Berlusconi non molla Roma. Bertolaso convocato ad Arcore

Una giornata ad Arcore. Un faccia a faccia tra Guido Bertolaso e Silvio Berlusconi per analizzare l'esplosione della coalizione di centrodestra e studiare le mosse future. Di buonora il candidato sindaco è salito sul treno per incontrare l'ex leader della coalizione e ora ridotto al vertice di un partito che i sondaggi nazionali danno al 10 per cento e che su Roma, nelle migliori previsioni accreditano intorno all'8%.
Bertolaso, poco avvezzo alle liturgie politiche e lontano dai calcoli che hanno portato prima Salvini ad "uscire dal progetto Roma" e poi la Meloni a strappare ogni accordo per correre da sola, vuole capire la strategia dell'ex Cav per Roma. Perché di mollare non se ne parla proprio ma per andare avanti nella corsa "solitaria" occorre che lo scenario sia chiaro. Intanto chiarito lo scenario delle alleanze l'obiettivo principale è quello di riportare il dibattito nazionale sul livello locale e quindi smetterla di giocare in difesa e passare immediatamente alla fase dell'illustrazione del programma ai romani.
La linea di Bertolaso è chiara: basta polemiche su Meloni, gravidanze, lupe che allattano e "leghisti ex fascisti" e via libera a tutte le iniziative per coinvolgere i cittadini nella conoscenza di "#tolleranzazero" e poi ricompattare l'esercitino di forzisti e simpatizzanti, con il morale sotto le scarpe dopo il fallimento del progetto a tre. E qui "il vecchio", come si è autodefinito Silvio Berlusconi, potrebbe sfoderare gli artigli, intanto per dimostrare a Salvini che la corsa alla leadership del centrodestra non lo interessa, di più perché poco avvezzo a sconfitte plateali come quella rimediata in un mese di "tarantella romana" dei candidati.
Caduta l'ala destra, è il centro dei moderati, l'ex borghesia trascinata nel downgrading felice il popolo a cui parlare con un linguaggio diverso dal Cinque Stelle e da Marchini. Zero proclami ma analisi dei problemi che devastano la Capitale e accanto le soluzioni.   Sul fronte dei numeri, tolti gli schierati col Cinque Stelle e i "sedotti" dal programma di Marchini e dalla sua interminabile e proficua campagna elettorale, il messaggio che la Lista Bertolaso vuole dare è la discontinuità col passato: meno politica e più fatti, mettendo in fila i problemi delle città per restituire smalto ad una Capitale piegata e tornare a far votare quel 54 per cento che preferisce andare al mare invece che alle urne. E' l'unico modo per far numeri e col Pd alle prese con l'ala sinistra in rivolta, l'operazione impossibile diventa tecnicamente fattibile. A meno di nuovi scivoloni mediatici che riempiono le pagine dei giornali e che poi si stratificano nei ricordi degli elettori. C'è da chiedersi se Bertolaso vuole passare alla storia per la strenua difesa della sua limpidezza dialettica o per aver fatto fare un passo indietro alla politica romana.