Bertolaso come Raggi e Marchini: lista civica, addio ai partiti - Affaritaliani.it

Roma

Bertolaso come Raggi e Marchini: lista civica, addio ai partiti

Una maionese impazzita con tre ingredienti, candidati a una Caporetto elettorale. E' questa la foto del "delirio di centrodestra" che emerge dalla conclusione delle "gazebarie", la "consultazione non consultazione" il "non referendum", oppure "l'anti sondaggio" che ha visto Salvini, Meloni e Bertolaso "parenti serpenti".
Dalle fantaurne emergono numeri da capogiro: 50 mila persone (ma è possibile che sia stata anche una sola) hanno detto sì all'ipotesi di far misurare l'ex capo della Protezione Civile con l'emergenza Roma; più del Pd e molto di più del Movimento Cinque Stelle. Tecnicamente Bertolaso conquista una leadership ma in realtà consuma quell'allontanamento "dal teatrino della politica" che lo pone sullo stesso livello di Virginia Raggi e Alfio Marchini, perché nella domenica dei gazebo e delle votazioni senza conteggio e senza documenti dove chiunque avrebbe potuto votare almeno 140 volte, si è consumato l'atto finale, quel distacco dalla politica partitica che lo stesso Bertolaso aveva annunciato e che alla fine ha fatto.
E' strappo con Matteo Salvini che viene "misurato" e pesato e poi spedito all'angolo della politica romana con il suo "uno per cento o poco più" e stessa sorte rischia Giorgia Meloni se nel corso dell'ennesimo vertice con Berlusconi dovesse alzare per la trentesima volta la voce. Addio ai Fratelli d'Italia e al loro 5-7 per cento e al poco per cento di Salvini: Bertolaso correrà da solo e senza partiti, sarà la terza lista civica forte, appoggiata sì dai partiti ma "libera" dai teatrini di chi vuole dividersi le spoglie del centrodestra romano post-Alemanno e far valere la regola che "Roma è una citta di destra", ampiamente superata dalla storia che ha visto alle ultime elezioni vincere il partito di chi non è andato a votare.
Bertolaso, uscito dal cilindro di Gianni Letta e quasi prelevato da Londra e strappato agli ospedali africani per curare la città malata, ha ricevuto una missione chiara: porsi come soggetto tecnico e libero dai partiti e, se possibile, unire il centrodestra in un'ambiziosa lista civica e cambiare le regole del gioco, riavvicinando i cittadini alla "cosa pubblica". La prima arte del progetto è stata varata; per la seconda vale la regola del "Piano B": liberarsi di chi non vuole salire sul carro dell'impegno civico ma si ostina a presentare il vecchio menu della politica. E così la prima parte della corsa, Bertolaso la farà da solo. Anche se Giorgia Meloni dovesse decidere di chiederla col tormentone della candidatura e mettere il suo sorriso sui manifesti di una nano-coalizione di "Fratelli leghisti".