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Roma
Calenda studia da sindaco di Roma. Nuova bordata al Pd: affondate le primarie

Carlo Calenda, il candidato non candidato sindaco di Roma, tiene sotto scacco la Sinistra romana: il leader di Azione veste i panni dell'ago della bilancia e, a colpi di tweet, annuncia di aver iniziato a studiare da primo cittadino della Capitale ed affonda le primarie del Pd. Ma i dem continuano ad invitarlo a parteciparvi.

Calenda continua così il suo bombardamento social ai danni del Partito Democratico ed a tenere in pugno le sorti del Centrosinistra. La sua candidatura resta un rebus, ma su Twitter scrive: “Ho passato la settimana a rivedere tutti i dati su servizi, crescita, demografia, bilancio etc di Roma. Non c’è un indicatore che non sia peggiorato negli ultimi 10 anni. Prossime elezioni non sono un gioco di società ma ultimo appello per la Capitale. Cerchiamo di ricordarcelo”. E poi continua: “Abbiamo esperienze quotidiane ma non vediamo il quadro d’insieme di una città invecchiata, impoverita, degradata e senza rotta. Unica Capitale al mondo messa peggio del paese che rappresenta. Prossima settimana pubblicherò l’analisi. Prima cosa per ripartire è la consapevolezza”.

La tattica pare ormai chiara: Calenda vuole lasciare nel mistero se si candiderà alle prossime comunali fino all'ultimo momento utile. Quel che pare al momento certo è che alle primarie del Pd non ci parteciperà. Quando su Twitter gli chiedono “Ma perché il PD deve dare un sostegno a Calenda? Se ne è andato schifato sbattendo la porta e affacciandosi alla finestra solo per sputacchiare... Non capisco...”, Calenda risponde: “Non so cosa dovrebbe o non dovrebbe fare il Pd. Non sono fatti miei. Ma rispondo su come scegliamo noi di Azione chi appoggiare o meno alle elezioni, da Bonaccini in poi. Un solo criterio: è la persona giusta per il lavoro?”.

Nonostante questo il Pd continua a chiedergli di partecipare alle primarie perché lo reputa sì un buon candidato, ma deve comunque confrontarsi con gli altri aspiranti sindaci: “Calenda ha tutte le caratteristiche giuste per essere un buon candidato, anche e soprattutto di una alleanza larga – dice il capogruppo dem a Palazzo Madama Andrea Marcucci in un'intervista a Il Dubbio –. Naturalmente credo sia giusto che sia il Pd romano a dettare le regole del confronto. Le primarie sono nel nostro Dna, parteciparvi alla fine credo che sia un'opportunità anche per il leader di Azione”.

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