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Roma
Caro benzina, il grido di taxi e tir: "Il Ministero non ci ascolta"

Taxi e tir insieme per chiedere al Ministero delle Infrastrutture di ascoltare le loro esigenze in comune.

Entrambe le categorie sono provate dal caro benzina e preoccupate dalla mancata programmazione e coinvolgimento nelle azioni di transizione ecologica. L'allarme: "Il Governo fa voli pindarici". 

Unica taxi CGIL e URI - Unione Radiotaxi Italiani, oganizzazioni nazionali di rappresentanza dei taxi e un'organizzazione nazionale dell'autotrasporto di merci si sono incontrati per discutere della crisi del settore trasporti, accentuata dal caro benzina.

Fra i vari problemi la transizione ecologica così come pensata dal Governo

Tre le questioni evidenziate nel corso dell'incontro di venerdì scorso: oltre al caro carburanti, la regolamentazione comunitaria e nazionale che rischia di destrutturare le imprese e i sistemi di legalità e l'assenza di una progettualità legata alla transizione ecologica che, a detta delle associazioni di categoria, non tiene conto delle esigenze reali del settore.

L'assenza del Ministero e l'appello al Governo

I tassisti e i trasportatori denunciano "l'assenza del Ministero rispetto ai problemi reali e concreti del comparto e come il Governo debba concentrare le proprie azioni sui trasporti intesi come motore dell'economia". Le due categorie hanno anche discusso sulla transizione ecologica evidenziando alcuni limiti così come è stata intesa. In una nota: "La transizione ecologica può essere un grande strumento di crescita ma rischia di essere un mero volo pindarico se non si colloca all'interno di un settore attivo e produttivo".

Le organizzazioni hanno stabilito di reicontrarsi quanto prima e continuare insieme per costruire una piattaforma comune la più unitaria possibile

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