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Roma
Cimiteri e Ama al collasso: stop cremazioni e spese raddoppiate per i romani

Cimiteri di Roma al collasso, i ritardi nelle cremazioni e i conseguenti aumenti delle spese per i cittadini fanno scoppiare la “bomba”: ogni defunto, a causa del trasferimento della salma al deposito del Verano in attesa della cremazione, costerebbe alle famiglie 500 euro in più con l'Ama che non eroga gli indennizzi previsti dal contratto di servizio.

E così il Codacons ha deciso di inviare oggi una formale diffida ad Ama spa e al Comune di Roma, in cui si chiede di indennizzare, sulla base delle disposizioni vigenti, gli utenti che hanno subito disagi e disservizi. Come noto infatti, l’Ama ha informato che dal 2 novembre non sarebbe stato più possibile eseguire cremazioni presso il cimitero Flaminio a causa dell’eccesso di salme, e i feretri in attesa di cremazione sarebbero stati trasferiti nella camera mortuaria del Verano. Le procedure prevedono che da qui, 48 ore prima dalla data stabilita, la salma dovrà essere ricondotta al cimitero Flaminio: il tutto a carico dei familiari del defunto costretti a pagare il doppio trasporto, con un aggravio di spesa in media di 500 euro a famiglia per ogni salma.

Una disposizione tuttavia che contrasta col contratto di servizio per la gestione dei servizi cimiteriali siglato tra il Comune di Roma e l’Ama, e che prevede standard qualitativi specifici e indennizzi per gli utenti in caso di mancato rispetto degli stessi – denuncia oggi il Codacons –. In particolare il contratto di servizio stabilisce che i “Tempi complessivi dall’atto della presentazione della richiesta per la cremazione delle salme/resti mortali/feti/etc. all’effettuazione dell’operazione nell’impianto” siano di 15 giorni, derogabili in caso di eccessiva domanda, ma prevedendo al tempo stesso un congruo “indennizzo a ristoro per l’utente che subisce un disservizio” per “mancato raggiungimento dello standard qualitativo specifico”.

Sulla base di tali disposizioni e delle segnalazioni giunte dagli utenti, il Codacons ha inviato oggi una formale diffida ad Ama spa e al Comune di Roma, in cui si chiede di “provvedere al perfezionamento della cremazione ripristinando il buon andamento del settore cimiteriale, e di riconoscere in modo automatico un congruo indennizzo per tutte quelle famiglie che hanno visto violare gli standard qualitativi così come stabiliti nella stessa Carta dei Servizi”.

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