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Roma
Cinesi e bengalesi, tutti pazzi per Gualtieri: sui social il giallo dei like

I profili social del sindaco di Roma Roberto Gualtieri sono pieni di follower asiatici. Bengalesi, cinesi, filippini. Centinaia di utenti asiatici, registrati come nati in Bangladesh o Vietnam. Di romani pochi, di like ancora meno: ma le gesta del primo cittadino spopolano in Asia.

Il risultato è frutto di un'attenta osservazione fatta dai consiglieri della Civica Raggi e di una denuncia presentata dallo staff del sindaco alla Polizia Postale per i tanti like anomali.

La svolta social

Fino al dicembre 2022 il profilo Fb di Gualtieri era una sorta di gerontocrazia: post lunghissimi, noiosi, foto fatte male, zero fantasia. Una sorta di sarcofago multimediale in cui al massimo spiccavano le lodi di partito. Il cambio di passo arriva con l'introduzione di un reparto social che lavora creando profili Ig, Tic Tok e aumenta il livello di interazioni su Twitter. 

L'impennata extracomunitaria

Il riscontro è sorprendente: un boom di like. Ma l'attenta analisi fa scoprire che i post erano piaciuti per la gran parte a persone che con Roma non avevano nulla a che fare. Un amore improvviso per Roma? Difficile da credere visto che non venivano postate foto mozzafiato su Colosseo o dal balconcino di palazzo Senatorio, ma messaggi che parlavano di rifiuti, degrado, pulizia, commercio.

La denuncia alla Postale

Lo staff del sindaco corre ai ripari e denuncia il fatto alla Polizia Postale scrivendo che alcuni post "a partire dal 13 settembre presentano un numero significativo di account di provenienza estera, e non in linea con le normali attività di comunicazione Facebook del sindaco. Considerando che non abbiamo attivato sponsorizzazioni Facebook da ottobre 2021 ad oggi, chiediamo se questo sia legato a un’attività esterna di terza che violi le policy e se c’è modo di risalire agli eventuali responsabili di tali attività".

Nessuna risposta

La denuncia è caduta lettera morta. Nessun riscontro o indagine aperta. Quindi... tutto come prima. Gualtieri ammirato dai bengalesi e attaccato dai romani. Ma ora il social media manager del Campidoglio ha attivato la geolocalizzazione dei post in modo tale da stringere il cerchio ed evitare incursioni asiatiche non volute.







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