Roma
Contro la Raggi, Meloni al vetriolo. E Orfini attacca su Ostia

Sui social viaggia la guerra dell'ultimora contro Virginia Raggi. Attacca Giorgia Meloni: "Virginia Raggi faceva parte della Commissione Politiche Sociali del Comune di Roma. Stando ai verbali della Commissione, la Raggi è presente nel 2013 a 12 sedute su 20, nel 2014 partecipa a 12 sedute su 31 mentre nel 2015 diserta 18 riunioni su 30. Alla candidata sindaco del M5S vorrei dunque chiedere: la norma contro l’assenteismo che vuole applicare ai politici intende applicarla anche a se stessa?".
Matteo Orfini durissimo su Ostia: "Ieri Luciano Casamonica ha detto che avrebbe votato Giachetti. I grillini hanno subito ironizzato e attaccato il Pd. Vediamo allora le differenze: appena letta la notizia ho spiegato che Casamonica può farne a meno perché quei voti non li vogliamo. È stato semplice, ci ho messo 2 minuti a rifiutare quei voti. È quello che da mesi chiediamo ai grillini di fare con gli Spada a Ostia. Mesi passati invano ad aspettare una parola chiara. Oggi la Raggi chiude la sua campagna lì. Vediamo se come al solito attaccheranno il Pd, Libera, i giornalisti che vivono sotto scorta per aver denunciato i mafiosi o se per una volta riusciranno a spendere una parolina contro i clan. Chiamandoli per nome, come abbiamo fatto noi. E magari anche contro quei balneari abusivi con cui fanno riunioni a parte chiuse (c'era una volta lo streaming). Vediamo se si impegneranno ad abbattere il lungomuro e a revocare le concessioni illegittime. A giudicare dal comportamento su altri temi, ne dubito.Ieri la Raggi ha difeso quei sindacati che hanno convocato uno sciopero in Atac in contemporanea alla partita dell'Italia. Una coincidenza, ha detto.
Tesi abbastanza surreale, ma espressa non a caso: la leader degli scioperi selvaggi dei trasporti che in più di una occasione hanno paralizzato Roma è una sua sostenitrice accanita. Come non è un caso che -ancora ieri- la candidata grillina non abbia speso mezza parola a sostegno di Rettighieri che in Atac ha iniziato una importante opera di pulizia.
La verità è abbastanza semplice: si inneggia al cambiamento nei comizi mentre sotto al palco si costruiscono patti con i soliti poteri e con le consorterie che hanno contribuito non poco al declino della città. Basta vedere da dove vengono i voti dei campioni delle preferenze grilline, come De Vito e l'impresentabile Ferrara. O i modi con cui cercano di conquistare i municipi, andando a fare regalie nei centri anziani.
Sono solo alcuno esempi, altri se ne potrebbero fare: dietro al movimento 5 stelle si sta consolidando un blocco di interessi che a questa città ha già fatto molto male.
Nemmeno questa è una coincidenza. È una precisa scelta politica".