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Roma
Coronavirus, l'allarme dei medici di base: “La gente ha paura degli ospedali”

Coronavirus, a tre mesi dall'inizio della pandemia la gente ha ancora paura di recarsi negli ospedali e rifiuta i consulti a domicilio dei medici di famiglia: a lanciare l'allarme è Pier Luigi Bartoletti, segretario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale di Roma.

 

Bartoletti, durante la presentazione del servizio “San Camillo risponde”, ha sottolineato come “la gente in ospedale non ci vuole andare, ha paura, e anche con noi medici di famiglia è stata molto più fredda e distaccata. Quando ci chiamavano ad inizio emergenza che stavano male e noi chiedevamo se volevano che passassimo a casa loro, i pazienti ci dicevano di no. Preferivano sapere via telefono cosa fare rispetto ad una visita fisica. Solo i pazienti più gravi e seri abbiamo seguito da vicino”.

Un altro problema riscontrato dai medici di medicina generale è quello relativo agli anziani ed il loro rapporto con la Fase 2: “Continuiamo ad avere problemi con gli anziani. Causa Covid, molti di loro sono terrorizzati dall'uscire – spiega Bartoletti –. Stiamo faticando per far capire a queste persone che stare a casa è peggio rispetto ad andare a fare una passeggiata. Bisogna riprendere la vita normale. Il problema in questo caso è solo psicologico e stiamo lavorando per rassicurare le persone”.

Il servizio “San Camillo risponde”

Un servizio per la presa in carico durante la fase post emergenza Covid-19 di nuovi pazienti con patologie potenzialmente "a rischio”, in cui parallelamente alla progressiva riattivazione delle attività programmate, è necessario creare le condizioni per i pazienti attualmente “non urgenti” di entrare in contatto con gli specialisti e, al bisogno essere visitati. Lo scenario odierno è quello in cui - oltre a quanto rappresentato in tema di “paure” dei cittadini - vi è una fase di ripresa delle attività ambulatoriali che non sarà immune da eventuali difficoltà che i cittadini potranno avere nel relazionarsi con i medici di medicina generale, impegnati sul fronte territoriale e spesso materialmente impossibilitati a valutare e prescrivere visite urgenti specialistiche.

E’ questo l’ambito in cui l’Azienda San Camillo - Forlanini ha deciso di avviare il servizio telefonico “San Camillo Risponde” per creare un contatto diretto tra gli specialisti e tutti quei pazienti per i quali un ritardo diagnostico può innescare o aggravare una patologia che necessita la presa in carico rapida. Un servizio di consulenza telefonico attivo per pazienti - e per i loro medici curanti - che non rientrano nelle categorie U e B ma che hanno necessità di contatto con uno specialista. Un servizio che prevede sportelli telefonici specialistici aperti due ore al giorno secondo il calendario reso disponibile dalle Unità operative

Per facilitare l’accesso al servizio dal 12 maggio è attivo dal lunedì al venerdì con orario dalle 8 alle 17.00 il numero 06 58703019.

Un servizio di carattere generale per orientare l’utenza sulle modalità d’accesso al “San Camillo Risponde”, dove un operatore interno fornirà contatti telefonici, indirizzi mail ed orari delle differenti Unità Operative i cui riferimenti saranno reperibili nell’apposita sezione del sito aziendale www.scamilloforlanini.rm.it

L’azienda ospedaliera per il Progetto “San Camillo Risponde” ha potuto contare sul sostegno del Tulipano Bianco, un’associazione di promozione sociale che ha scelto coraggiosamente di condividere la “mission” dell’Ospedale ed investire una parte dei contributi volontari dei cittadini versati attraverso il 5 per mille a sostegno della campagna di comunicazione e diffusione di questo servizio.

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