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Roma
Coronavirus, chiusi i punti nascita di Anzio e Velletri: “È inaccettabile”

di Antonello Aurigemma *

Abbiamo letto la lettera del direttore generale della Asl Rm6 Narciso Mostarda, in cui si decide la chiusura dei punti nascita di Velletri e Anzio.

In un momento in cui l'opposizione in Regione si è dimostrata sensibile e disponibile ad affrontare in modo collaborativo e responsabile, senza alimentare critiche sulle tante negligenze emerse, risulta davvero incomprensibile l'atto del dirigente dove si chiudono due reparti, a fronte del Coronavirus.

Quali sono i veri motivi? Non si comprende perché chiudere questi due centri, visto che solitamente se c'è un caso di contagio non si chiude soltanto un reparto ma casomai l’intero Ospedale. Ne risulta che i due Ospedali di Anzio e Velletri siano stati considerati come centri per combattere il Covid-19. In questi mesi, è opportuno ricordare come il Dg non sia stato in grado di mantenere le sue promesse di circa un anno fa, come quella di reperire nuovi pediatri. Per tali motivi, non vorremmo che qualcuno strumentalizzasse questa emergenza straordinaria e la utilizzasse magari per colmare le proprie lacune gestionali. Se cosi fosse, sarebbe inaccettabile, una sorta di puro "sciacallaggio".

In un periodo come quello attuale, sia per il nostro Paese che per il Lazio, dove la realtà è abbastanza complessa, con il rischio che arrivi il punto di picco per i contagi, con la città di Fondi che è zona rossa, sarebbe inconcepibile se qualcuno pensasse di riorganizzare la propria struttura, magari per tentare di coprire la sua incapacità gestionale. Detto ciò, quanto prima e quando sarà possibile chiederemo la convocazione della Commissione Regionale Sanità proprio per affrontare questa emergenza, e capire nel dettaglio cosa sta accadendo e quali sono le reali strategie di questa amministrazione che sta navigando a vista.

* Antonello Aurigemma, consigliere Regione Lazio di Fratelli d'Italia

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