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Roma
Coronavirus Fase 2: l’importanza dei protocolli di sicurezza anti-contagio

di Alan Baccini *

La prevenzione ed il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro rappresentano condizioni imprescindibili per la riapertura. La fase 2 segna la data di ripresa graduale di molte delle imprese recentemente costrette a dover sospendere coercitivamente le proprie attività in forza delle misure di contenimento imposte dal Governo.

Tra industria, edilizia e commercio torneranno a lavorare circa 4,5 milioni di persone. Per una concreta tutela della salute dei lavoratori e di sicurezza molte società saranno chiamate ad adottare misure di prevenzione per evitare il rischio contagio da Covid-19 sul posto di lavoro.

I recenti dati Inail hanno certificato, ad oggi, circa 28.000 denunce di contagio da Covid-19 sul posto di lavoro, poco più del 10% del totale dei contagi.

Saranno sconvolte le vecchie abitudini ed imposti nuovi modelli di organizzazione necessariamente incentrati sulla adozione di specifici protocolli di sicurezza.

A riguardo in data 24 aprile 2020 è stato integrato il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 14 marzo 2020 su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute.

Il documento, tiene conto dei vari provvedimenti emanati dal Governo, dal Ministero della Salute e contiene linee guida condivise anche tra i rappresentanti delle parti sociali e datoriali per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio al fine di un contemperamento degli interessi produttivi con quelli di tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Sulla stessa scia le linee guida emanate dal Ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 sui cantieri edili.

Pur essendo consigliabile un’attenta analisi dei suindicati documenti, vediamo come – in pillole e non in via esaustiva - una società debba prepararsi ad affrontare questa nuova fase e quali sono le misure strategicamente opportune da adottare.

Informazione.

Informare i propri dipendenti e chiunque entri in azienda delle misure anti-contagio adottate, anche attraverso l’affissione di dépliant informativi, sia all’ingresso che nei luoghi maggiormente visibili e, ancor meglio, attraverso specifiche comunicazioni dirette al personale con relativa sottoscrizione di presa visione.

Modalità di accesso in azienda.

Disciplinare le modalità di accesso in azienda dei dipendenti, prevedendo il controllo della temperatura corporea ed adottare specifiche misure in presenza di febbre - pur sempre nel rispetto della normativa vigente in tema di privacy - evitando anche l’accesso di personale che sia stato a contatto con soggetti positivi al Covid-19 nelle passate due settimane.

Fornitori.

Individuare procedure di ingresso, transito ed uscita dei fornitori esterni al fine di ridurre occasioni di contatto con il personale interno incaricato a detti rapporti e mansioni.

Pulizia e sanificazione.

Assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro, dei mezzi aziendali e delle eventuali aree comuni.

Dispositivi di protezione individuale e precauzioni igieniche del personale.

Dotare i dipendenti di idonei dispositivi di protezione individuale ed implementare le misure di precauzioni igieniche del personale attraverso idonei mezzi detergenti per le mani anche in dispenser presenti in punti accessibili dell’azienda.

Distanziamento.

Prevedere specifiche misure atte a garantire il distanziamento del personale all’interno del luogo di lavoro di almeno 1 metro.

Organizzazione.

Ridisegnare gli spazi e gli ambienti interni per favorire il corretto distanziamento del personale. Prevedere specifiche turnazioni di lavoro ed alternanza. Chiudere, ove possibile, i reparti non essenziali della produzione e/o amministrazione incentivando l’utilizzo di metodi di lavoro da remoto e digitali.

Gestione dipendenti con sintomatologia da Covid-19.

Prevedere procedure di isolamento del soggetto interessato. Nel caso ciò accadesse dotarlo di DPI e informare le autorità sanitarie competenti per le fasi successive di intervento.

Sorveglianza sanitaria.

Privilegiare visite preventive, a richiesta e da rientro da malattia. Importante una collaborazione tra medico competente, datore di lavoro e RLS/RLST.

Sarà necessario che ogni azienda faccia proprie queste e le ulteriori misure previste nei documenti e linee guida emanate in materia di prevenzione e contenimento della diffusione dei contagi da Covid-19.

La diversità di ogni singola azienda, per caratteristiche e metodi di lavoro, rende opportuna la previsione un “Protocollo Covid-19” su misura il quale possa declinare al meglio l’attuazione di quanto sopra e cristallizzarne i contenuti e comportamenti in uno chiaro documento aziendale.

L’adozione di uno specifico Protocollo contribuirà a rendere la società esente da rischi di sospensione ma soprattutto a ridurre la scongiurata ma reale possibilità di avere contagi sul posto di lavoro che, a seconda della relativa evoluzione, potrebbero comportare anche responsabilità di natura amministrativa e penale ai danni dell’ente.

* Alan Baccini – Avvocato, esperto in diritto societario

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