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Roma
Coronavirus, Maturità a scuola con mascherine. I presidi: “Così esame serio”

Il Coronavirus stravolge, ancora, la Maturità 2020. Dopo una prima ipotesi di esame in videoconferenza direttamente da casa, un nuovo cambio di rotta: gli studenti torneranno a scuola per un unico colloquio con la commissione, composta da tutti professori interni tranne il possidente. Il via il 17 giugno.

 

Soddisfatta della decisione del ministro dell'Istruzione Azzolina l'Associazione Presidi Lazio. “L'esame di maturità in presenza, davanti ai propri professori e nella propria scuola è segno di serietà dell'esame e di responsabilità dello studente che lo deve affrontare per questo è una scelta opportuna”, ha detto il presidente Mario Rusconi all'Adnkronos.

L'esame sarà in piena sicurezza per professori, studenti e testimoni: “Saranno rispettate tutte le norme di sicurezza, distanza, mascherine e guanti - spiega Rusconi -. Le scuole si attrezzeranno con gel igienizzante e con aule sufficientemente grandi da poter contenere, nel rigoroso rispetto delle regole di sicurezza, mascherine, distanza, la commissione, il maturando e una o due persone a cui sarà permesso di assistere. I ragazzi saranno chiamati cronologicamente, ad esempio il primo alle 8, il secondo alle 9 e così via, e saranno avvertiti per tempo in modo da non creare affollamenti all'esterno delle classi e della scuola stessa e anche gli operatori dovranno fare in modo che no si creino assembramenti. Insomma tutto sarà contingentato e si svolgerà, ripeto, nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria".

Il colloquio, essendo l'unico strumento di valutazione, cambierà rispetto agli scorsi anni. “L'interrogazione sarà più lunga rispetto gli anni passati – continua Rusconi - anche perché i ragazzi non hanno potuto svolgere gli esami scritti quindi durante l'esame verrano richiesti degli esercizi di matematica, o la traduzione di un breve brano di latino o greco a seconda dell'indirizzo frequentato. Un colloquio serio con una valutazione appropriata che terrà conto anche dei voti del primo quadrimestre e di tutto l'escursus dello studente: niente toto caballeros, serietà e senso di responsabilità”.

Bocciata l'ipotesi di una Maturità in videoconferenza. Secondo infatti Rusconi l'esame per via telematica dalla camera da letto o dal soggiorno, “sarebbe stato molto più angosciante, tanti aspetti da tenere conto, se la connessione sparisce, voci che potrebbero sovrapporsi, domande che non si capiscono, credo sarebbe stato molto più difficile e più ansioso. Molto meglio a scuola, tra mura frequentate per lungo tempo, davanti ai propri professori di persona, anche se con mascherine e guanti”.

“Questa è una maturità che passerà alla storia – conclude Rusconi - che questa generazione racconterà alle generazioni successive in maniera singolare. Mamme, zie, e poi nonne, nonni, racconteranno e ci saranno le foto a testimoniare, di aver svolto l'esame di maturità a tempo del Coronavirus, indossando mascherina e guanti per rispettare le norme del contenimento, come quando i nostri nonni o bisnonni raccontavano dell'epidemia della spagnola. Una maturità diversa, speciale a modo suo, particolare ma nel pieno rispetto della serietà che questo esame richiede”.

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