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Roma
Coronavirus Roma, imprese distrutte: il 50% ricorrerà alla cassa integrazione

Coronavirus, le imprese di Roma distrutte dal lockdown: il 94% delle aziende utilizzerà le misure varate dal Governo, ed il 50% di esse ricorrerà alla cassa integrazione. Se la chiusura totale fino al 13 aprile non comprometterà la tenuta delle imprese, sarà inevitabile l'aumento delle perdite.

 

A rivelare il drammatico quadro è quinto report della Camera di Commercio di Roma attraverso i dati dell’Osservatorio permanente. Quanto durerà effettivamente il lockdown? Sarà possibile tornare alla normalità, anche utilizzando le misure di distanziamento sociale? E quali provvedimenti economici adotterà per sostenere la sua attività economica? Sono queste le domande poste al campione di aziende, concentrate questa volta sulle prospettive degli imprenditori di Roma e provincia relativamente alla durata del lockdown e all’utilizzo delle misure messe in campo dal Governo per aiutare il tessuto produttivo italiano.

La Camera di Commercio ha elaborato una quinta indagine che offre un’analisi sull’impatto del Covid-19 sul tessuto imprenditoriale locale. Più in generale, l’Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma fornisce un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, con l’obiettivo di identificare le misure che meglio si prestano a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie per un rilancio. La Camera di Commercio di Roma ha costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia. La quarta indagine è stata somministrata tra il 26 e il 30 marzo 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.

La maggioranza degli imprenditori era preparata al prolungamento del lockdown, anche se aumenterà le perdite e ritiene possibile, con le dovute misure di sicurezza, un ritorno all’attività economica anche senza la fine dell’emergenza sanitaria. La quasi totalità del campione prevede di usare le misure messe a disposizione dal decreto “Cura Italia”.

La netta maggioranza degli imprenditori ritiene che il prolungamento al 13 aprile non comprometterà il proseguimento della propria impresa. Il 90% delle imprese infatti pensa che non sarà compromessa la riapertura della propria impresa, ma il 60% indica che comunque non sarà indolore perché aumenterà le perdite. Per il 10% potrebbe, invece, compromettere le possibilità di proseguire l’attività.

La maggioranza del campione ritiene poi possibile ritornare verso la normalità, anche se l’emergenza sanitaria non sarà ancora finita. Il 71% delle imprese infatti pensa di poter tornare alla normalità adottando le giuste misure di distanziamento sociale, anche se nel 29% dei casi non ne varrebbe la pena perché la domanda sarebbe ancora troppo bassa. Il restante 29% pensa che è meglio aspettare la fine dell’emergenza in quanto non potrebbe adottare le giuste misure di protezione.

Quasi tutti gli imprenditori infine utilizzeranno le misure di sostegno previste dal Governo. Il 94% delle imprese infatti utilizzerà le misure di sostegno previste dal decreto legge “Cura Italia”. Cassa integrazione (49,9%) e accesso alla liquidità (33,9%) le misure principalmente utilizzate.

“Con il passare dei giorni in attesa della 'fase 2', quella della graduale riapertura di attività e uffici, la situazione del tessuto imprenditoriale romano resta molto seria e sofferente. Questo quinto report – spiega Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – mette però in evidenza, ancora una volta, lo spirito d’iniziativa e la capacità di resistenza degli imprenditori visto che il 90% del campione è convinto che non sarà compromessa la possibilità di proseguire la propria attività con un lockdown fino al 13 aprile, ma il 60% indica anche che non sarà indolore perché, parallelamente, sarà inevitabile un aumento delle perdite. E non va sottovaluta la percentuale del 10% che teme fortemente per la stessa sopravvivenza della propria impresa”.

“In questa fase di profonda crisi - continua Tagliavanti - i provvedimenti economici varati dal Governo si rivelano un’ancora di salvezza fondamentale per sperare nel futuro e in un graduale ritorno alla normalità. Il 94% delle imprese utilizzerà, infatti, le misure di sostegno previste dal decreto legge 'Cura Italia' e, in particolare, il ricorso alla cassa integrazione (49,9%) e l’accesso facilitato alla liquidità (33,9%). Misure in parte dolorose, ma assolutamente necessarie per mantenere viva la spina dorsale della nostra economia, fatta di migliaia di piccole e piccolissime imprese che seppur colpite nel profondo, stanno curandosi le ferite e sono pronte a ripartire. Agli imprenditori, che una volta di più, dimostrano la loro resilienza va tutta la mia gratitudine. Ed è dovere imprescindibile di tutte le Istituzioni, lo ribadisco, supportare questa ammirevole tenacia con ogni azione possibile”.

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