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Roma
Coronavirus, studenti in rivolta: “Aumento dei casi non è colpa dei giovani”

Coronavirus, discoteche nuovi focolai e giovani che rientrano dalle vacanze positivi al Covid-19: si alza la protesta degli studenti, con gli universitari romani che non ci stanno a venire additati come untori ed unici responsabili della nuova ondata dei contagi. Ne nasce così una rivolta che ha come unico destinatario il Governo.

A guidare la protesta sono gli studenti dell'Università La Sapienza di Roma, la più grande d'Italia con oltre 113mila iscritti. “È totalmente ingiusto attaccare i giovani, far passare i ragazzi come gli untori, come i soli responsabili dell'attuale diffusione del virus. Era da imbecilli farlo con i cinesi, ed è da suicidi farlo con i ragazzi, con quelli che sono il nostro futuro, i vostri figli, l'unica prospettiva possibile. Noi giovani siamo molto di più, e come gli adulti siamo diversi tra noi: alcuni sono dei perfetti idioti, altri sono sciapi, ma alcuni sono i pilastri dei nuclei sociali in cui vivono”, sostiene Antonio Lodise, rappresentante degli Studenti nel Cda della Sapienza e membro dell'associazione studentesca Sapienza In Movimento.

“Il dibattito di questi giorni su giovani e discoteche – continua Lodise – è qualcosa di imbarazzante, dimostra ancora una volta le forti lacerazioni sociali e le profondissime lacune culturali in cui il nostro Paese versa. Sono stati i giovani a ridare dignità e forza ai temi sociali, sono stati i giovani a ridare un impulso alla politica. Nei mesi del lockdown sono stati gli studenti ad essere la rete che ha consentito alle Università e all'istruzione in genere di fare scelte consapevoli. I movimenti studenteschi, soprattutto quelli slegati da partiti e movimenti nazionali, quelli che da sempre perseguono politiche di prossimità e vivono della passione del fare, hanno guidato e accompagnato non solo i propri colleghi, ma anche i docenti che si sono misurati con scelte emergenziali in un periodo in costante mutamento”.

“Troviamo inaccettabile che si consenta di parlare di Università e di luoghi di aggregazioni a fenomeni del web - prosegue - senza aver speso un secondo per parlare delle campagne di crowdfunding che hanno visto migliaia di piccole donazioni da migliaia di ragazze e ragazzi, consapevoli del proprio ruolo nella società e delle difficoltà che li circondano. Siamo consapevoli che (anche) tra i nostri coetanei non sono mancati episodi che sarebbe stato meglio evitare, ma vanno presi come tali: episodi. Ovviamente vanno condannati, lavorando attivamente perché non si ripetano. Vogliamo che si dia spazio alla verità, che si parli con i giovani, tutti, e si dia voce alla realtà dei fatti, tanto per cominciare delle Università ne parlino i rappresentanti degli studenti, non trogloditi tatuati o finti leader politici”.

“Stiamo cercando di far diventare questo momento di difficoltà - conclude - uno spiraglio di opportunità per un nuovo umanesimo, sarebbe molto più utile che tutti investissimo le energie in questo o in attività simili. Sandro Pertini diceva che i giovani hanno bisogno di esempi, non di prediche”.

La situazione nelle università romane

A settembre, oltre a riaprire le scuole, riapriranno anche le Università. A Roma quella con le idee più chiare sul da farsi è proprio La Sapienza: l'Ateneo ha infatti già definito le modalità per seguire le lezioni in presenza che avranno inizio a settembre, ferma restando la possibilità di optare per la modalità di frequenza a distanza. Le lezioni in presenza saranno organizzate in turni, per garantire l’osservanza delle restrizioni sulla capienza massima delle aule previste dalle norme vigenti. Gli studenti che opteranno per la frequenza in aula dovranno prenotare il loro posto utilizzando un sistema on line che sarà disponibile a partire dal 5 settembre. Sarà possibile prenotare il posto in aula fino a una settimana prima dall’inizio delle lezioni previsto per il proprio corso di studio. Le lezioni avranno inizio non prima del 21 settembre. In ogni caso sarà possibile seguire le lezioni anche a distanza poiché registrate e messe a disposizione degli studenti. Per gli esami resteranno entrambe le modalità.

A Roma Tre invece da ottobre le matricole seguiranno le lezioni in aula, mentre per gli esami di profitto dei corsi di laurea e di laurea magistrale, nonché dei corsi post lauream da settembre si svolgeranno, in via ordinaria, in presenza presso le sedi dell’Ateneo, sia nella forma del colloquio orale, sia nella forma della prova scritta.

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