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Roma
Edicole, rivolta contro gli aumenti del Comune: 25 marzo, sciopero e protesta
Un'edicola

L'aumento per tassa del suolo pubblico da parte del Campidoglio ha messo sul piede di guerra la categoria degli edicolanti: "I rincari che il Comune ci chiede sono folli - dicono - in Centro c'è stato dal 1° gennaio il raddoppio dei costi di occupazione, una scelta che non possiamo accettare".

E così preparano la controffensiva: lo stato di agitazione e una manifestazione di tutti i giornalai prevista per il 25 marzo in Campidoglio per far vedere e sentire il dissenso di centinaia di famiglie che rischiano di andare sul lastrico.

Gli aumenti

La tassa di occupazione del suolo pubblico per le edicole, decisa dall'assessorato al Commercio, pardon alle Attività Produttive, del Campidoglio ed operativa dal primo gennaio 2024, è aumentata con una percentuale che, nelle zone più centrali, raggiunge il 45%. La media dei rincari è del 40%. Tanto per un settore che già paga la costante contrazione delle vendite di quotidiani e periodici cartacei e troppo per chi tenta ogni giorno di inventare nuove strategie di vendita offrendo un prodotto poco appetibile ormai.

Le associazioni di categoria

"Il totale silenzio del Comune di Roma - spiegano con una nota congiunta SI.NA.G.I., SLC CGIL, CISL, UIL TuCS, SNAG Confcommercio, FENAGI Confesercenti - di fronte a tutte le nostre richieste, in particolare all’eccezione sollevata per quanto riguarda l’ingiusto aumento della COSAP ci induce a ribadire che il nostro suolo pubblico è dedicato alla vendita di quotidiani e periodici senza determinare il prezzo di vendita del prodotto stesso. Quindi risulta essere esclusivamente un ulteriore aggravio economico per una categoria che già affronta una crisi irreversibile".

Attacco all'Ammnistrazione

"La prepotenza dell’Assessore al Commercio che, per quanto riguarda il DL concorrenza, ha deciso di accettarlo e disapplicare solo il comma che riguarda i bandi della Bolkestein (che prevedeva gli stessi nel 2025, ndr), cecità politica di vedere la nostra categoria come pubblico servizio solo ed esclusivamente quando fa comodo all’Amministrazione", continuano i sindacati additando come responsabile primo proprio l'assessore alle Attività Produttive.

La protesta mai vista

Per la prima nella storia delle edicole, per lunedì 25 marzo (il giorno di punta delle vendite per via dei risultati della domenica calcistica) è stato proclamato lo sciopero degli edicolanti con una mega manifestazione dei giornalai in piazza del Campidoglio. "Si tratta di una battaglia anche in difesa dell'informazione - dicono i sindacati - le edicole offrono un servizio sociale ed è stata una delle poche categorie rimaste sempre aperte durante la pandemia. Ora il Comune di Roma vuole darci il colpo mortale".

Strategia mirata?

Ma c'è chi vede negli aumenti una strategia ben mirata: come far chiudere le edicole per trasformare i punti vendita in un esercizi più remunerativi. E gli esempi sono abbastanza lampanti: un'importante multinazionale, infatti, da tempo chiede al Campidoglio di poter acquisire le edicole dismesse per trasformarle in punti attrezzati per la riparazione delle biciclette e vendita dei ricambi. Con il quasi raddoppio delle tassazioni questa possibilità sarebbe agevolata. Certo siamo nel campo delle ipotesi, però, come dicono i sindacati degli edicolanti "a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca". 

Santori (Lega): "Gualtieri non ne azzecca una"

“Al sindaco Gualtieri e alla sua giunta non bastano anni di mancati interventi per il rilancio e la promozione delle edicole capitoline. Dopo il nulla, ecco il disastro che si abbatte su un segmento economico già in crisi. La Lega dice ‘no’ all’aumento della tassa di occupazione di suolo pubblico per i giornalai e invita a sospenderla". Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega capitolina Fabrizio Santori, che rilancia l’allarme degli operatori e ne sostiene la manifestazione di protesta in Campidoglio annunciata per il 25 marzo. “Gualtieri non distrugga i presidi di cultura e sicurezza della Capitale. L’amministrazione intervenga piuttosto a sostegno della categoria e smentisca chi sospetta che gli aumenti siano dettati da una inaccettabile logica mercantile e servano a facilitare la svendita ad attività più redditizie di un’altra fetta della città. Le edicole potrebbero essere utili a garantire maggiore sicurezza e potrebbero ampliare l’offerta ricavando spazi utili per cultura e servizi”, la proposta di Santori.







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