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Roma
Elezioni, Lazio: chi sono i consiglieri che lasceranno Campidoglio e Regione

Con 10 seggi sui 12 disponibili conquistati dal partito della Meloni, il Pd si deve accontentare di 2 collegi. Da Simonetta Matone a Chiara Colosimo, fino a Paolo Ciani e Lavinia Mennuni: ecco chi sono i consiglieri comunali e regionali che approdano alla Camera e in Senato e come cambia l'Aula in Campidoglio.

Dei due seggi in cui il centrosinistra è riuscito a “trionfare”, si registra il 38% del consigliere al Campidoglio per Demos – Democratici Sociali, e vicino alla Comunità di Sant'Egidio, Paolo Ciani all'uninominale per la Camera del Municipio I, insieme al già deputato Roberto Morassut che raggiunge il 35% al VII Municipio U04. Sul fronte del centrodestra, dal Consiglio Regionale per Fratelli d'Italia, approda alla Camera Chiara Colosimo, che domina Latina nel collegio uninominale Lazio 2 UO3, insieme alla già capogruppo in Campidoglio per la Lega Simonetta Matone e alle quali si aggiunge, per il Senato, la consigliera comunale per Fratelli d'Italia Lavinia Mennuni, che battendo con il 36% Emma Bonino e Carlo Calenda nel Municipio XIV Lazio 2, registra il risultato più inaspettato. Tra i passati, c'è anche Andrea De Priamo, esponente di FdI in Aula Giulio Cesare e già capogruppo, attualmente a capo della Commissione Trasparenza. Oltre ai citati, già eletti, ulteriori consiglieri capitolini erano candidati alle politiche dello scorso 25 settembre, come il leghista Fabrizio Santori, la cui posizione sarà valutata nel corso della ripartizione dei seggi.

Il successo di Lavinia Mannuni: Bonino e Calenda out

Con altri 3 eletti per il centrodestra in senato agli uninominali, al Municipip XIV nel collegio Lazio UO2, la consigliera al Campidoglio per Fratelli d'Italia approda in Senato dopo la vittoria su Emma Bonino (+Europa) e Carlo Calenda (Azione), che si fermano al 33% e al 14%, contro il 36% dell'avvocata che ha a cuore la famiglia tradizionale e la lotta al gender nelle classi. Impegnata da oltre 25 anni in politica, è madre di tre figli e ha iniziato il su percorso nel 1997 nel II Municipio di Roma nella fila di Alleanza Nazionale, per poi diventarne capogruppo cinque anni dopo alla terza rielezione. Già presidente del movimento nazionale mamme d’Italia per la tutela della maternità e l’infanzia, la sua attività ha sempre avuto al centro la difesa della famiglia tradizionale e il contrasto alla diffusione delle teorie gender nelle scuole, ricevendo il ruolo di delegata dell'allora sindaco Gianni Alemanno per le pari opportunità e curandone i rapporti con il mondo cattolico.

Dalla Regione e dal Campidoglio alla Camera: ecco Colosimo e Matone

Nel collegio uninominale Lazio 2 a dominare su Latina è Chiara Colosimo, già Consigliere Regionale del Lazio per Fratelli d'Italia, che ottenendo il 55% dei voti si aggiudica un seggio alla Camera dei Deputati. La neo deputata 36enne è cresciuta insieme alla sua leader Giorgia Meloni e nel suo percorso politico, partito da Balduina sin da quando era giovane nei movimenti giovani di Alleanza Nazionale, era giunta in Consiglio Regionale del Lazio nel 2010, dove al centro della sua attività ha posto la lotta alla corruzione e agli sprechi dei fondi pubblici, come l'ultimo caso che l'ha vista impegnata nel mascherina-gate di Nicola Zingaretti. È tra le fila della Lega, invece, Simonetta Matone, che candidata alla Camera al Municipio III nel collegio Lazio 1 UO2, ha trionfato nel testa a testa con Enzo Foschi (csx) sfiorando il 36% dei voti. Il magistrato dovrà ora lasciare il ruolo di Capogruppo al Campidoglio per la Lega, che assumeva al fianco di Fabrizio Santori, Consigliere Comunale e Segretario d'Aula per l'Assemblea Capitolina, anche lui candidato alla Camera nel collegio plurinominale Lazio PO1. La posizione del consigliere leghista sarà valutata in sede di ripartizione dei seggi, anche alla luce del fatto che la legge non prevede incompatibilità tra i due ruoli, considerando come nella scorsa consiliatura in Campidoglio a guida cinque stelle, erano ben due le figure che coprivano entrambe le cariche di parlamentare e consigliere: Stefano Fassina e Giorgia Meloni. In ogni caso, i consiglieri di FdI sembrano optare momentaneamente per rimanere in Campidoglio aspettando l'insediamento ufficiale in Parlamento, al fine di portare a termine alcuni atti rimasti in sospeso. Solo dopo procederanno con la surroga del loro mandato in Comune.

Il Centro resta il feudo dei democratici

A paritre dal successo di Paolo Ciani, l'analisi del voto diviso nelle varie zone della Capitale dimostra ancora una volta come il Centro resti il bastione del Partito Democratico, rispettando quanto visto nelle ultime tornate, quando meno di un anno fa l'attuale sindaco Roberto Gualtieri si impose sull'opposizione del centrodestra trainata da Enrico Michetti. Resta quindi il Pd il primo partito nel centro storico che, nonostante nelle periferie veda erodere i propri consensi e il panorama nazionale non giochi a suo favore, raggiunge un punteggio superiore di 5 punti rispetto alle comunali passate. Resta comunque l'exploit della virata a destra del resto della Capitale, la stessa città natale di Giorgia Meloni dove la leader di Fratelli d'Italia è cresciuta politicamente, passando da militante a capo del primo partito in Italia.

Il peso dei quartieri disagiati sul calo dell'affluenza

Le analisi sul crollo dell'affluenza portano a far corrispondere il maggior numero di schede lasciate vuote con i quartieri che soffrono maggiormente disagi e problematiche sociali, alto tasso di criminalità e disoccupazione. Nei municipi come il VI e il X, Tor Bella Monaca e Ostia, l'affluenza si è fermata rispettivamente al 56% e al 61%, con quasi un elettore su due che è rimasto a casa.

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