Roma
False marche da bollo in Tribunale. Truffa milionari a Stato e avvocati
L'hanno chiamata Cicero perché ispirati da Cicerone al quale l'Italia ha dedicato le "marche da bollo", ma quella dei Carabinieri Antifalsificazione è un'operazione che rientrerà negli annali: al Tribunale di Roma la fantasia truffaldina ha superato goni limite, tant'è che un'organizzazione che aveva le basi tra Caserta, Avellino e Napoli è riuscita a "spacciare" negli ufficio di piazzale Clodio, "marche Cicerone" false. Falsissime ma ben realizzate, tanto che si parla di un danno all'Erario di diversi milioni di euro.
E non è la prima volta, perché già nel 2013 era stata scoperta una truffa negli uffici giudiziari di via Lepanto, dove due giudici di pace, un cancelliere e i i titolari dello sportello “valori bollati” erano stati scoperto e arrestati insieme a una banda di napoletani che si occupavano della produzione.
Cosìì 11 persone sono state svegliate all'alba e sono stati loro recapitate altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal Trobunale di Roma. L'accusa è associazione per delinquere finalizzata a falsificazione, introduzione nello Stato, detenzione e messa in circolazione di valori bollati falsi, truffa ai danni dello Stato e ricettazione. Vittime, una serie di studi legali che hanno pagato con denaro contante, marche da bollo false.
I particolari dell' operazione, denominata 'Cicerò, verranno illustrati in tarda mattinata nella sede del Comando Carabinieri antifalsificazione monetaria di Roma.