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Roma
Galeazzi, il ricordo del grande cronista. Il ministro Abodi in tuta ginnica

Ad un anno dalla morte del celebre cronista sportivo Giampiero Galeazzi, amici e colleghi lo hanno ricordato con un trofeo di canottaggio sul Tevere. Hanno partecipato all'evento anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi e l'Assessore allo Sport del Comune di Roma Alessandro Onorato.

Galeazzi, scomparso nel 2021 all'età di 75 anni, era un amante dello sport del canottaggio. Per questo motivo per ricordarlo è stato organizzato il Trofeo Galeazzi, un evento promosso dall'Assessorato allo Sport del Comune di Roma e patrocinato dall'Assessorato allo Sport della Regione Lazio. Le gare di canottaggio nel tratto di fiume compreso tra il Ponte della Musica e il Ponte Risorgimento, nei pressi della sede del Circolo Canottieri Roma. Si sono affrontate in sfide all'ultima remata le squadre di Torino e della Cus Roma, sia maschili che femminili. E poi la nazionale maschile contro la una selezione di canottieri romana.

Chi c’era ad alzare i remi: da Daniele Masala a Jacopo Volpi

È partita anche una squadra di canottaggio composta da amici e colleghi che, navigando davanti alla sede del Circolo Canottieri Roma, hanno alzato i remi in segno di saluto. A bordo c'erano l'atleta Daniele Masala, il nuotatore Massimiliano Rosolino, il conduttore radiofonico e schermidore Stefano Pantano, il lottatore Daigoro Timoncino, il karateka Luigi Busà. “Evviva Giampiero!” hanno gridato appena tornati al molo.

L'evento è stato introdotto dall'attore Roberto Ciufoli, accompagnato dalla musica di Alberto Laurenti con la band Rumba del Mar. La telecronaca delle gare è stata affidata all'ex canottiere Bruno Mascarenhas e tra il pubblico si aggirava il giornalista sportivo Jacopo Volpi che ha intervistato le personalità presenti.

Andrea Abodi. “L’abito non fa il monaco"

All'evento hanno partecipato anche due importanti rappresentanti delle istituzioni. Il Ministro dello Sport Andrea Abodi è arrivato al Circolo in tenuta sportiva. “Venendo qui - ha detto Abodi  - mi sono chiesto: 'ma è giusto venire in tuta?'. Ma poi mi sono detto che era giusto: perché l'atteggiamento di Giampiero era questo. L'abito non fa il monaco. Ricordo la profondità della persona, l'amicizia, la sua competenza e il suo modo di raccontare che ha appassionata tanta gente. Il suo modo di fare cronaca sportiva va ricordato, perché fa venir voglia di fare sport”.

Dopo il ministro, l'assessore allo Sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato: “Non volevamo che Giampiero Galeazzi restasse solo nella memoria degli appassionati di sport e giornalismo - ha detto - volevamo invece che la sua memoria restasse con tutti noi. Per questo abbiamo voluto un trofeo in cui partecipassero atleti e professionisti. E abbiamo anche intenzione, insieme alla famiglia, di dar vita a una fondazione che tramandi la passione per il giornalismo romantico e sportivo di Galeazzi. Ancora oggi la sua è una lezione di sport sano”.  

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