Roma
Giallo camera di commercio. "Un romanzo choc"
Le grande della Camera di Commercio di Roma impantanta in un braccio di ferro tra le correnti diventa un vero e proprio romanzo. Nasce sulla pagina facebook di Unindustria “Romanzo Camerale” per raccontare i retroscena delle vicende dell’Ente romano.
"Una pagina aperta al confronto ed uno spazio di riflessione e di discussione pubblico, fuori dai canali tradizioni ed istituzionali, per raccogliere opinioni, idee, commenti positivi o negativi e perplessità sulle vicende" recita lo slogan.
Nel frattempo un "consigliere" mette in dubbio il "principio di trasparenza” dell'Ente pubblico incapace di dotarsi di un metodo corretto per orientare in maniera efficiente i fondi a disposizione. "Se l’obiettivo dell’Ente è quello di “riportare la crescita alle oltre 547mila imprese capitoline”, allora le numerose attività che organizzerà nei prossimi cinque anni dovrebbero essere monitorate secondo una corretta analisi dell’efficacia della spesa. Questo è ciò che ha sempre chiesto e rimarcato più volte anche il Collegio dei Revisori, senza purtroppo nessun riscontro positivo in tal senso. Basterebbe la semplice creazione di un ufficio preposto che sia in grado di misurare il livello di soddisfazione delle aziende, del territorio, del benessere sociale e quindi un ritorno positivo tangibile dell’evento stesso. E’ così difficile da costituire?
Quando pensiamo ad iniziative che possono generare una grande opportunità per le imprese del nostro territorio, le azioni a supporto di un Ente pubblico e “trasparente” come la CCIAA di Roma devono poter essere misurabili non solo in termini economici, ma anche sociali. I benefici che tali eventi producono per le aziende e per la vita e l’economia dell’interno Paese devono poter rappresentare una cartina tornasole per le iniziative successive. Credo che la scelta di promuovere un evento piuttosto che un altro debba dipendere esclusivamente dal ritorno in termini di visibilità e dagli effetti positivi tangibili che l’evento stesso genera.
Perché non passiamo quindi dai buoni propositi sui grandi eventi, contenuti nel nuovo programma pluriennale, ai fatti? Per una volta proviamo a fare nuove scelte che non si basino sulle solite fiere senza riscontri concreti di business ed opportunità per le imprese iscritte alla CCIAA di Roma? Perché non procedere all’istituzione dell’atteso “Osservatorio tematico sugli eventi” previsto nel precedente programma pluriennale e mai realizzato? Questo è un tema su cui questa giunta, forte di cambiamento, si dovrebbe pronunciare, non solo per far sì che non si promuovano sempre le stesse iniziative ma per far in modo che almeno una volta la “trasparenza” venga effettivamente praticata".