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Roma

"Riteniamo di sostenere la candidatura di Stefano Fassina a Sindaco di Roma, intesa come proposta di governo, fuori dagli schemi tradizionali della politica romana, oramai consumati e poco convincenti. Potrà essere un’occasione importante anche per convogliare quel disagio profondo, quella rabbia che se non incanalati in una proposta di cambiamento radicale, rischiano di diventare facile preda di una deriva autoritaria". Si chiude così un appello a sostegno di Stefano Fassina sindaco di Roma, firmato da un nutrito gruppo di dirigenti e delegati sindacali. "Lo scenario nel quale si colloca la campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative nella Capitale, si presenta sostanzialmente come un teatro di guerra. Alla crisi economica e sociale dell’intero Paese, si aggiunge la ferita inferta nella nostra città dall’indagine “Terra di mezzo”, che ha svelato il degrado morale del quale parte consistente della politica romana è stata artefice. Le nuove povertà si sommano alle vecchie, il lavoro povero e precario si fa largo progressivamente, i servizi pubblici vivono una crisi che rischia di diventare irrecuperabile, i lavoratori capitolini sono umiliati da mesi, le problematiche ambientali diventano sempre più gravi, le periferie sempre più invivibili. Sono questi alcuni dei nodi che la prossima amministrazione sarà chiamata a sciogliere _ prosegue l'appello-. Soltanto partendo dal lavoro, dalla sua dignità, dai diritti che lo devono caratterizzare, si potrà ricostruire la missione politica della sinistra e dare una risposta concreta alla crisi sociale, economica, politica e valoriale che ha colpito Roma. Ma neppure la ristrutturazione del debito basta da sola, se non si mette in campo una visione strategica dello sviluppo di Roma fondata sul recupero dei valori di uguaglianza e solidarietà, come leva da adoperare per avviare un vero e proprio processo redistributivo che affronti anche la povertà e la solitudine degli anziani e delle anziane. Roma città dell’accoglienza, dove in luogo del malaffare si possa immaginare una politica inclusiva rivolta ai tanti rifugiati e richiedenti asilo, visti non più con la lente caritatevole di chi regala qualcosa, ma in una prospettiva in grado d’inquadrare il tema delle migrazioni come una delle condizioni permanenti e qualificanti il nostro comune futuro".

Ecco i firmatari: Alonzi Augusto, Angelini Nicola, Baffa Michele, Bali Tina, Battistini Luca, Benevento Manuela, Beschi Mauro, Boldorini Luciano, Borzi Barbara, Cacciotti Adele, Cagnetta Cesare, Cancellieri Elisa, Cappucci Giuseppe, Celidonio Luigi, Chiaraluce Stefano, Cimini Beatrice, Corbo Fulvio, Crescenza Giorgio, Cucinella Antonio, De Marco Anna, De Mattia Fabio, De Santis Domenico, Filippi Antonio, Fugnanesi Giuseppe, Gentile Michele, Giordano Roberto, Grilli Paola, Guerci Mario, Ilari Giancarlo, Ioli Silvia, Italiano Valentina, Leoni Sergio, Lisi Edoardo, Livi Daniela, Luciani Massimo, Mancuso Maurizio, Meloni Claudio, Modena Giampiero, Moroni Lidia, Musicò Claudio, Paglia Stefano, Pallone Franco, Palumbo Vanna, Pascarella Manuela, Perfetti Amalia, Pezzotti Vittorio, Pierlorenzi Marina, Ronga Angela, Schifino Elena, Scopino Pompeo, Scurpa Fabio, Serra Caterina, Simoncini Silvia, Siracusa Eugenio, SoldiniPiero, Specchio Loredana, Spinetti Fabrizio, Taranto Sara, Taranto Cecilia, Tassella Renato, Tatarella Alessandro, Treves Claudio, Valente Gianfranco, Viero Gino.

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