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Roma
Il giallo Enit: Corte dei Conti boccia consulenti e budget. AD senza stipendio

di Claudio Roma

La centenaria Agenzia del Turismo, viaggiando attraverso le pandemie, continua a promuovere e a valorizzare più che il settore del turismo, fermo da più di due anni, interessi poco legati al settore.

La Corte dei Conti, con determinazione del 25 novembre 2021 n. 125 sezione del controllo sugli Enti, con un documento di oltre 50 pagine usa parole con certamente rassicuranti. Infatti le parole usate dal magistrato istruttore richiedono attenzione e certamente cozzano, e non poco, con le dichiarazioni del Presidente dell’Enit e dell’Amministratore Delegato che continuano pubblicamente - senza contraddittorio - a sbandierare un risanamento dei conti collegato ad un rilancio del settore del turismo e dell’industria turistica.

Scrive la Corte dei Conti

Infatti se nella relazione si legge che: “… l’Enit non è soggetta, per espressa previsione di Legge, alla disposizione della c.d. spending review in quanto deve tendere ed assicurare la piena ed efficacia realizzazione degli obiettivi istituzionali” questo, secondo noi, non deve essere interpretato nel senso di “trotterellare” e viaggiare con i soldi dei contribuenti per tutto il globo (in cerca di cosa, per favorire chi ??!!) o a continuare ad erodere il contributo governativo che - a seguito del recente decreto legge 31 maggio 2021 n. 77, convertito in legge - è fortemente depauperato; difatti, tale previsione normativa ha previsto che, per garantire il conseguimento degli obiettivi e degli interventi di competenza del Ministero del Turismo previsti nel PNRR, l’ ENIT deve assumere, per un periodo massimo di 24 mesi, 120 unità di personale attingendo dalle risorse disponibili del proprio bilancio circa 15 milioni di euro nel triennio 2021/2023.

A questo punto ci si chiede come farà l’Organo politico a svolgere la mission istituzionale ovvero a promuovere e sponsorizzare convegni, eventi, fiere, manifestazioni il cui valore e ritorno economico o engagment teso ad aumentare i flussi turistici è alquanto generico e documentato da fornitori ad hoc o a dare consulenze che possono apparire oltre che discutibili anche in alcuni casi un duplicato di attività ordinarie proprie dell’ Ente. Forse qualcuno potrà trovare spazio nei bandi in corso che stanno creando molti malumori sia in relazione alla genericità dei bandi e alla poca trasparenza dei soggetti deputati al controllo procedurale che in relazione alle modalità di svolgimento e di colloquio.

Ed ancora continua la Corte dei Conti che “tale compito, previsto dall’ art. 8 comma 6 ter, di reclutare le 120 unità di personale per gli obiettivi di competenza del ministero del turismo, distoglie, nell’immediato risorse umane ed organizzative delle finalità proprie dell’ Ente ovvero quello di strutturare un piano annuale e triennale delle azioni promozionali”

Difatti il Ministero del Turismo, dopo aver analizzato tali documenti, ha “bacchettato” l’Amministratore delegato, mediante una nota ufficiale, in quanto il budget presentato non riporta alcun riferimento alle azioni promozionali e, pertanto, non consentirebbe di effettuare una valutazione di merito sulle determinazioni di budget previste e conseguentemente poter provvedere ad una loro approvazione, cosi come previsto dallo Statuto.

La vicenda dell'AD

Il magistrato istruttore si è anche soffermato sulla questione della figura dell’Amministratore Delegato. Sul punto ha rilevato che il Consiglio di Amministrazione, con decreto ministeriale del 17 giugno 2021, è stato rinnovato, non integralmente, attraverso la nomina dell’Amministratore delegato e la riconferma di un Amministratore quale membro della Conferenza permanente per rapporti fra Stato, Regioni e province autonome. In questo modo i membri dell’Organo hanno durata differente, in quanto 2 Amministratori, compreso quello Delegato, scadono alla fine del triennio ovvero nel 2024 ed il Presidente a maggio del 2022. “Ma soprattutto con questo provvedimento è stato nominato un nuovo Consiglio di Amministrazione senza nulla disporre in punto di revoca del precedente. Creando una situazione di incertezza in ordine alla composizione dell’ Organo, con possibili effetti in ordine all’ erogazione di eventuali competenze”. Ed ancora nella relazione si legge che “L’assetto delle funzioni ha subito nell’ultimo biennio rilevanti modifiche con riguardo alla competenze del ministero vigilante producendo rilevanti conseguenze sulla governance dell’Ente e sulla relativa gestione operativa. A tal proposito una delle ultime modifiche legislative, varata con l’intento di garantire una più ampia promozione del turismo, settore fortemente colpito dalla pandemia ha previsto che il Consiglio di Amministrazione di dotasse di un amministratore delegato, figura che a detta della corte dei conti mal si concilia con struttura giuridica dell’ Ente trasformato ma è una figura molto più affine agli assetti di governance delle società pubbliche”.

Forse sarà questo il motivo per cui il Ministero del Turismo ancora non ha emanato il provvedimento che stabilisce l’indennità ed il quantum da corrispondere all’Amministratore delegato che, quindi, al momento ha solo responsabilità e non può percepire alcuna somma.

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